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Il conto alla rovescia del conclave: cardinali riuniti a Santa Marta, la Chiesa verso il nuovo Papa

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Il conto alla rovescia del conclave: cardinali riuniti a Santa Marta, la Chiesa verso il nuovo Papa

È iniziato ufficialmente il percorso che porterà all’elezione del nuovo Pontefice. Dopo la conclusione dei Novendiali, le celebrazioni liturgiche che accompagnano il lutto e la memoria di un Papa defunto, i cardinali elettori si sono ritrovati oggi per una doppia congregazione generale, preludio all’ingresso nella Domus Sanctae Marthae, dove da domani vivranno in clausura fino alla fumata bianca. La macchina del Conclave si è messa in moto con la precisione e il rito di sempre, ma il clima che la circonda è profondamente diverso rispetto al passato: la Chiesa attraversa una stagione complessa, segnata da spinte centrifughe, richieste di riforma e un mondo in accelerata mutazione.

Il conto alla rovescia del conclave: cardinali riuniti a Santa Marta, la Chiesa verso il nuovo Papa

Le congregazioni generali, che si tengono nell’Aula Nuova del Sinodo in Vaticano, sono l’unico momento in cui tutti i cardinali – elettori e non – possono confrontarsi liberamente sullo stato della Chiesa e sulle caratteristiche che dovrebbe avere il futuro Papa. Sono ore intense, in cui si susseguono decine di interventi, spesso non privi di tensione. Ogni porporato può prendere la parola per un massimo di cinque minuti, ma spesso i messaggi più forti non si esprimono in pubblico: le conversazioni nei corridoi, gli incontri privati, i silenzi calibrati hanno un peso specifico enorme. In queste ore si delineano i primi orientamenti, le alleanze possibili, i nomi che entreranno nella Sistina con un seguito già formato.

Da domani tutti a Santa Marta: inizia il tempo del silenzio
Una volta terminata la fase delle congregazioni, i 120 cardinali elettori si trasferiranno nella Domus Sanctae Marthae, l’albergo vaticano realizzato sotto Giovanni Paolo II proprio per ospitare il Conclave. Da quel momento, ogni comunicazione con l’esterno sarà interrotta. Cellulari e dispositivi elettronici verranno requisiti, le finestre oscurate, l’area sorvegliata da sistemi elettronici anti-intrusione. La segretezza è totale, non per un vezzo cerimoniale ma per garantire che l’elezione del Papa avvenga in piena libertà, senza condizionamenti mediatici o pressioni esterne. L’obiettivo è che lo Spirito possa soffiare dove vuole, e che ogni elettore sia guidato solo dalla propria coscienza.

Mercoledì la Messa “Pro eligendo Pontefice” e l’ingresso in Cappella Sistina
Mercoledì mattina, nella Basilica di San Pietro, i cardinali celebreranno la Messa “Pro eligendo Pontefice”, la liturgia più densa di significato dell’intero processo. È il momento in cui tutta la Chiesa universale si unisce nella preghiera affinché il nuovo Papa sia scelto secondo la volontà divina e non quella degli uomini. Dopo la Messa, nel pomeriggio, i porporati si recheranno in processione verso la Cappella Sistina. Entrando uno a uno, pronunceranno il giuramento solenne e poi ascolteranno la meditazione del cardinale scelto per l’occasione, un momento spirituale e introspettivo che segna l’inizio della clausura. Da lì in poi, solo votazioni, preghiera, attesa.

Un Pontificato aperto e ferito: il peso dell’eredità lasciata
L’elezione del nuovo Papa non avviene nel vuoto. Il conclave dovrà confrontarsi con l’eredità del Papa defunto, un pontificato che ha cercato – con alterne fortune – di coniugare apertura pastorale e tenuta dottrinale. L’impegno per la pace, la difesa degli ultimi, la lotta agli abusi, ma anche le divisioni interne, le resistenze della Curia, i malumori di una parte del clero: tutto questo entra idealmente nella Sistina con i cardinali. Alcuni chiedono continuità, altri auspicano una svolta decisa. C’è chi invoca un pontefice proveniente dal Sud del mondo, chi teme una rottura, chi sogna un ritorno alla centralità teologica. Nessuna posizione è ancora dominante, ma ogni voce conta.

L’attenzione del mondo su una piccola stufa
Da mercoledì pomeriggio, gli occhi del mondo saranno puntati su un dettaglio apparentemente secondario: la piccola stufa posta nel camino della Cappella Sistina, dalla quale usciranno le fumate. Nera se il voto non ha prodotto un risultato, bianca quando un Papa sarà stato eletto. Ogni giorno sono previste fino a quattro votazioni: due al mattino e due nel pomeriggio. La durata del Conclave è imprevedibile: può chiudersi in poche ore come protrarsi per giorni. Tutto dipende da quanto sarà coeso il collegio elettorale e da quanto forti saranno i nomi in campo. Una sola cosa è certa: l’attesa è carica di significato. Per i credenti, è un momento di grazia. Per il mondo, è l’elezione di una figura che avrà una voce autorevole sulle grandi questioni globali.

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