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A tutta dieta… del fantino!

- di: Barbara Leone
 
A tutta dieta… del fantino!
“Per un fantino mangiare è un gesto vergognoso, un auto-tradimento, che lo mette in connivenza col suo peggiore nemico, il peso”, scrisse lo sceneggiatore americano Don M. Mankiewicz. Che i fantini abbiano il terrore di ingrassare è naturale, ed il motivo alquanto ovvio, visto che devono volare in sella ad un cavallo il più veloce possibile. Va da sé che il povero cavallo non debba assolutamente venir caricato in modalità mulo, tant’è vero che il peso massimo per i fantini (addirittura controllato pubblicamente prima delle gare) è di 57 chili. Non un grammo di più. Ed è proprio alla loro dieta che si è ispirata, come da nome, la dieta del fantino. Una dieta che nei lontani e ridenti anni Sessanta spopolava ad ogni latitudine. Forse perché prometteva di buttar via tre chili in tre giorni, praticamente una dieta lampo e pure last minute per la prova costume. Che anche all’epoca era un’ossessione, pure se i bikini non erano striminziti come quelli di adesso.

A tutta dieta… del fantino!

Altri dicono, però, che la vera dieta del fantino sia nata molto più recentemente, ovverosia negli anni Novanta in Inghilterra e non durava tre giorni ma un mese e passa. Quale che sia l’originale, la zuppa è sempre la stessa: vade retro carboidrati, e come ti sbagli. Ma non solo, perché non sono consentite nemmeno la verdura e la frutta. Ergo, zero fibre (che sarebbero contenute nei carboidrati) e pure zero o quasi sali minerali (quelli di frutta e verdura). Capite perché è grasso che cola, nel senso letterale del termine, se si riesce a portare avanti per tre giorni. Farla per un mese, come dicono che duri quella ideata negli anni Novanta, è a dir poco improponibile oltre che pericoloso per la salute. Fermo restando che, pure se per tre giorni, prima di intraprendere un qualsivoglia regime alimentare è sempre bene consultare il proprio medico curante. In realtà i più informati giurano che la versione lunga contenga anche qualche porzione di verdura e pochi carboidrati (un paio di fette di pane tostato al dì). Come che sia, vediamo come funziona la sua versione più nota e breve: quella dei tre giorni. Bando alle ciance. Cosa mangiano i fantini per smaltire velocemente i chiletti di troppo prima della prova costume? Pardon, della prova dell’ippica! Innanzitutto partiamo dalle calorie, che nel corso dell’intera giornata non devono per nessun motivo superare il limite massimo di 1.200.

Possibilmente spalmate in tranche da 300 tra colazione pranzo e cena più un paio di spuntini che consistono in una porzione di formaggio magro tipo fiocchi di latte o di bresaola. Il tutto, però, accompagnato da un bicchierino di marsala o liquore a scelta. Ebbene sì: la caratteristica, più unica che rara, di questa dieta è che prevede l’assunzione quotidiana di alcolici. In piccole dosi, ma sin dalla prima colazione. Avete letto bene. Ecco un tipico esempio di menù giornaliero: a colazione consumate un caffè amaro e un po’ di formaggio o due uova e si va, vista l’ora non credo, dateci giù con uno shottino di porto. A merenda prendete una fettina di fesa di tacchino e nello spuntino del pomeriggio accompagnatela con un altro bicchierino di marsala, porto o altro liquore di vostro gradimento. A pranzo e cena sono consentite tutte le carni magre (manzo, pollo, lonza di maiale, vitello) cotte alla griglia. Per un motivo ignoto, non è previsto pesce come proteina ma solo carne. Durante la giornata è necessario bere tanta acqua, mentre il tè e il caffè vanno bevuti rigorosamente senza zucchero. Controindicazioni? Innanzitutto se state messi male col fegato è bene evitarla, vista la presenza, seppur in quantità minime, di alcool. Sicuramente non è una dieta salutare, essendo così rigorosa e restrittiva. Anche solo per tre giorni, potrebbe affaticare reni e fegato e causare stitichezza e gonfiore addominale poiché è povero di fibre e sali minerali. In generale, è una dieta molto sbilanciata. Ma se proprio volete provarla, ricordatevi di non andare oltre i tre giorni e di consultare sempre il medico curante. In alternativa… datevi all’ippica!
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