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Eni verso l’acquisizione di Acea Energia con Plenitude: operazione da oltre 1,2 milioni di clienti

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Eni verso l’acquisizione di Acea Energia con Plenitude: operazione da oltre 1,2 milioni di clienti

Il consiglio di amministrazione di Eni potrebbe approvare già giovedì l’acquisizione di Acea Energia da parte di Plenitude, la controllata del gruppo dedicata alle energie rinnovabili e alla mobilità sostenibile. A rilanciare l’indiscrezione è il quotidiano Milano Finanza, secondo cui la valutazione dell’operazione si collocherebbe nella fascia alta della forchetta stimata, tra i 400 e i 600 milioni di euro. Il deal, che è oggetto di trattative da diverse settimane, rappresenterebbe un significativo rafforzamento per Eni nel mercato retail dell’energia, con effetti strutturali su scala nazionale.

Eni verso l’acquisizione di Acea Energia con Plenitude: operazione da oltre 1,2 milioni di clienti

Acea Energia, attualmente controllata dalla multiutility romana Acea, vanta oltre 1,2 milioni di clienti nel comparto della vendita al dettaglio di energia, circa la metà dei quali concentrati nell’area metropolitana di Roma. L’acquisizione permetterebbe a Plenitude di consolidare il proprio portafoglio clienti, rafforzando la presenza nei territori ad alta densità e nei mercati liberalizzati dell’energia elettrica e del gas.

Una strategia di espansione in chiave green
Plenitude è il veicolo attraverso cui Eni ha avviato il processo di transizione verso un modello energetico più sostenibile. L’operazione su Acea Energia, se confermata, si inquadra in una strategia più ampia di integrazione verticale che punta a unire produzione rinnovabile, vendita al dettaglio e servizi per la decarbonizzazione. In quest’ottica, l’acquisizione non è solo un’espansione commerciale, ma una mossa tattica per rafforzare l’infrastruttura relazionale con l’utente finale, elemento fondamentale nella nuova economia energetica.

Già oggi Plenitude serve oltre 10 milioni di clienti tra Italia e Europa e vanta un portafoglio crescente di impianti fotovoltaici ed eolici. Integrare l’utenza di Acea Energia significherebbe aggiungere massa critica in una fase di forte concorrenza nel mercato retail, e porre le basi per politiche commerciali più aggressive nell’ambito dei servizi energetici digitali, della gestione dei consumi domestici e dell’efficienza energetica.

Una mossa che cambia il perimetro di Acea
Per Acea, la cessione dell’unità retail rappresenterebbe un riassetto strategico. L’azienda, partecipata dal Comune di Roma, potrebbe così focalizzarsi sui segmenti core del gruppo: reti idriche, distribuzione elettrica e trattamento dei rifiuti. La vendita porterebbe liquidità utile per investimenti in infrastrutture e per il rafforzamento patrimoniale in vista dei prossimi piani industriali.

Secondo gli analisti di settore, l’uscita dal retail dell’energia non sorprende: da tempo Acea riflette su un ridimensionamento della propria esposizione commerciale, anche alla luce dell’evoluzione del mercato e delle sfide poste dalla digitalizzazione dei consumi. La valorizzazione elevata dell’unità vendita – se confermata intorno ai 600 milioni – rappresenta per la società capitolina un risultato finanziario importante.

Le tempistiche e il ruolo del CdA di Eni

Il CdA di Eni potrebbe approvare formalmente l’operazione nella riunione prevista per giovedì. La chiusura effettiva, secondo fonti vicine al dossier, potrebbe però richiedere ancora qualche settimana, soprattutto per definire gli aspetti regolatori e ottenere le autorizzazioni da parte delle autorità competenti, tra cui l’Antitrust e l’Autorità per l’Energia. È probabile che l’iter venga accelerato grazie alla chiara coerenza industriale e alla compatibilità con le linee guida comunitarie in materia di liberalizzazione e sostenibilità.

La stessa Plenitude ha mostrato negli ultimi mesi una notevole dinamica espansiva, anche attraverso l’acquisizione di impianti fotovoltaici in Spagna e Grecia, e lo sviluppo di progetti eolici in Nord Europa. La strategia prevede la quotazione della società nel medio periodo, e l’integrazione con Acea Energia potrebbe rendere ancora più attraente il profilo del gruppo agli occhi degli investitori internazionali.

Un segnale forte nel panorama dell’energia italiana

In un mercato dell’energia in continua trasformazione, l’acquisizione di Acea Energia rappresenterebbe uno dei movimenti più rilevanti dell’anno, con effetti che andranno oltre i soli numeri di bilancio. L’operazione conferma il trend di concentrazione e verticalizzazione del settore, dove le grandi utility puntano a controllare sia la produzione che la relazione con l’utente finale, in un contesto di transizione energetica sempre più complesso.

Il nuovo asse tra Plenitude e Acea Energia potrebbe diventare un caso di scuola per capire come le aziende pubbliche o semi-pubbliche italiane stanno ridisegnando il loro ruolo nel mercato liberalizzato, affrontando la sfida dell’efficienza, della digitalizzazione e della sostenibilità.

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