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Fisco, nuova rottamazione cartelle e taglio Irpef: fine marzo decisivo ma è scontro

- di: Bruno Coletta
 
Fisco, nuova rottamazione cartelle e taglio Irpef: fine marzo decisivo ma è scontro
Mentre il governo lavora a una nuova manovra fiscale che punta a ridurre la pressione sul ceto medio e a sfoltire il gigantesco magazzino delle cartelle esattoriali, le polemiche politiche si accendono. Da un lato, l’esecutivo difende le sue scelte come necessarie per rilanciare l’economia e ridare ossigeno ai contribuenti; dall’altro, l’opposizione accusa di favoritismi e di aver creato un sistema fiscale a due velocità.

Le novità in arrivo: rottamazione “quinquies” e taglio Irpef
Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo (nella foto con il ministro Giorgetti) ha confermato che il governo sta valutando una quinta edizione della rottamazione delle cartelle esattoriali (“rottamazione quinquies”), con l’obiettivo di ridurre il debito accumulato, che supera i 1.100 miliardi di euro. “Stiamo lavorando per individuare i crediti recuperabili e quelli da abbandonare”, ha dichiarato Leo. “Entro fine marzo avremo un quadro chiaro e potremo decidere come procedere”.
Parallelamente, il governo sta studiando un nuovo taglio dell’Irpef, focalizzato sui redditi medi (fino a 50-60.000 euro annui). Dopo la riduzione delle aliquote da quattro a tre nel 2024, l’obiettivo è rendere strutturale questa misura e ampliare i benefici per le famiglie e i lavoratori dipendenti. Tuttavia, le risorse per finanziare questa operazione non sono ancora definite e dipenderanno dagli esiti della verifica tecnica sullo stock dei crediti.

Lo scontro politico: le accuse dell’opposizione
Le dichiarazioni del viceministro Leo hanno scatenato un acceso dibattito politico. L’opposizione attacca duramente: “Questo governo continua a favorire i soliti noti, mentre lascia indietro i piccoli contribuenti e le imprese in difficoltà. La rottamazione delle cartelle è solo un modo per regalare soldi a chi non ha pagato le tasse, mentre chi è in regola paga il conto”.

Le difese del governo: “Priorità al ceto medio”
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha replicato alle critiche, sottolineando che “il governo sta lavorando per ridurre la pressione fiscale sui contribuenti onesti e per semplificare il sistema. Il taglio dell’Irpef è una misura giusta e necessaria, che darà respiro a milioni di famiglie”.
Giorgetti ha anche difeso la rottamazione delle cartelle, spiegando che “è uno strumento utile per recuperare crediti altrimenti irrisolvibili e per ridurre il contenzioso tributario, che già nei primi due mesi del 2025 è calato del 19%”.

I numeri del contenzioso e il miglioramento del rapporto fisco-contribuenti
I dati presentati dal viceministro Leo confermano un miglioramento nel rapporto tra fisco e contribuenti. Nei primi due mesi del 2025, i nuovi contenziosi tributari sono diminuiti del 19% rispetto allo stesso periodo del 2024, con picchi del 50% in alcune corti del Sud. Questo risultato è stato possibile grazie al concordato preventivo biennale e alla “cooperative compliance”, che hanno introdotto un approccio collaborativo tra Stato e contribuenti.

La riforma della giustizia tributaria
Un altro pilastro della riforma fiscale è la riforma della giustizia tributaria, che prevede l’istituzione del magistrato professionale e l’allineamento ai principi del giusto processo.Questa riforma garantirà maggiore autonomia e indipendenza, a beneficio dei cittadini e del sistema Paese”, ha dichiarato il ministro Giorgetti.

Le prossime tappe: fine marzo sarà decisivo
Entro fine marzo, la commissione tecnica guidata da Roberto Benedetti completerà la ricognizione sullo stock dei crediti non riscossi, stimato in 1.275 miliardi di euro. Questo passaggio sarà cruciale per decidere come procedere con la rottamazione delle cartelle e per valutare le risorse disponibili per il taglio dell’Irpef.
Intanto, il governo può contare sugli 1,6 miliardi di euro del gettito del concordato preventivo biennale e sugli incassi del ravvedimento speciale, che scade il 31 marzo.

Una riforma necessaria, ma non senza polemiche

La riforma fiscale del governo rappresenta un tentativo di ridare slancio all’economia e di migliorare il rapporto tra Stato e contribuenti. Tuttavia, le critiche dell’opposizione e le divisioni politiche rischiano di rallentare il processo. La sfida è trovare un equilibrio tra equità, efficienza e sostenibilità, per costruire un sistema fiscale più giusto e trasparente.

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