• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Il piano bomba: da Gaza City l’evacuazione in meno di due mesi

- di: Vittorio Massi
 
Il piano bomba: da Gaza City l’evacuazione in meno di due mesi
Zamir lancia l’offensiva: meno riserve, più corridoi “umanitari” e una città sotto assedio.

Il piano israeliano sotto la lente

In un dossier segreto, il capo di Stato Maggiore dell’Esercito israeliano, Eyal Zamir, ha dato il via libera a un piano che prevede l’evacuazione della popolazione di Gaza City in un lasso di tempo inferiore a due mesi. Questo piano strutturato è il preludio a un blocco e occupazione totale della città, da attuarsi subito dopo lo spostamento dei civili.

Zamir ha sottolineato la volontà di minimizzare il ricorso alle forze di riserva, segnale di un’operazione calibrata, ma pur sempre letale nel suo intento.

Il quadro umanitario peggiora

La prospettiva della trasferenza forzata di circa un milione di civili ha scatenato terrore e tensione all’interno di Gaza. Le vie di fuga sono collassate, i convogli già ammassati, mentre la fame avanza drammaticamente, con un bilancio che ha ormai superato quota 61.000–62.000 morti palestinesi, molti dei quali bambini. Dall’altra parte, Israele sostiene che consegnerà tende e assistenza nell’area sud, ma la situazione rimane disperata e spesso letale.

Proteste in patria e diplomazia in affanno

In risposta alle decisioni del governo Netanyahu, Israele è scosso da manifestazioni di massa, fatte di scioperi, cortei e blocchi stradali. I manifestanti — tra cui ex ostaggi e sopravvissuti dell’Olocausto — chiedono una tregua e il ritorno dei loro cari ancora in mano ad Hamas.

Intanto la diplomazia regionale tenta una mediazione frenetica: il Qatar e l’Egitto lavorano a un cessate il fuoco di 60 giorni, mentre l’Inghilterra sta accelerando le procedure per ospitare bambini gazawi feriti.

Fragilità e dissenso interno

Mentre il governo avanza col piano, emergono divisioni all’interno dello Stato maggiore. Zamir stesso si era opposto inizialmente a un’occupazione estesa dell’intera Striscia di Gaza, tentando di moderare l’approccio anche durante il voto del Consiglio di sicurezza dello scorso 8 agosto.

Prospettive umanitarie cupe

Il piano di evacuazione in meno di due mesi, seguito da occupazione sistematica, segna l’avvio di una nuova, drammatica fase del conflitto. Le prospettive umanitarie sono cupe: mentre da una parte si afferma di garantire sicurezza e risparmio di vite attraverso lo spostamento dei civili, dall’altra si rischia una catastrofe umanitaria e la deportazione forzata, con ripercussioni legali internazionali gravissime.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 26 record
Pagina
3
03/12/2025
Ponte dell’Immacolata, 13,9 milioni in viaggio
Federalberghi vede un’Italia che si muove ma resta la frattura sociale
03/12/2025
Italian Tourism Awards, Roma accende la notte che celebra il valore dell’industria dei viaggi
Nelle sale storiche del The St. Regis Rome prende forma la sesta edizione degli Italian To...
03/12/2025
Usa, stop alle domande di immigrazione da 19 paesi
Gli Stati Uniti bloccano visti, green card e cittadinanze per cittadini di 19 paesi extra-...
03/12/2025
Netanyahu, sì alle fattorie illegali e la nuova linea in Cisgiordania
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo un documento interno rivelato da Ynet, s...
Trovati 26 record
Pagina
3
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720