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Giornata internazionale del caffè, un rituale quotidiano che muove un’intera filiera

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Giornata internazionale del caffè, un rituale quotidiano che muove un’intera filiera

Il caffè in Italia non è solo un’abitudine quotidiana ma un vero settore industriale e commerciale che contribuisce in maniera significativa all’economia nazionale. In occasione della Giornata internazionale del caffè, celebrata il primo ottobre, i dati diffusi da AstraRicerche per il Comitato Italiano del Caffè di Unione Italiana Food fotografano un Paese in cui il consumo di caffè resta stabile e massiccio: il 97,7% degli italiani dichiara di amarlo e il 71% lo beve ogni giorno, con una leggera prevalenza tra le donne (73% contro 69% degli uomini).

Giornata internazionale del caffè, un rituale quotidiano che muove un’intera filiera

Numeri di questa portata fanno del caffè un driver economico che attraversa molteplici comparti: dalla produzione agricola nei Paesi esportatori alla torrefazione italiana, fino alla distribuzione e alla somministrazione in bar e ristoranti. Si tratta di una filiera che in Italia vale diversi miliardi di euro all’anno e che mantiene una forte incidenza sull’occupazione diretta e indotta, anche nel canale HoReCa.

La tendenza evidenziata dall’indagine è che la maggioranza dei consumi avviene ancora in casa, pari al 71% del totale, ma il segmento del fuori casa – bar, ristoranti, vending – rimane fondamentale per il valore aggiunto generato e per l’export di know-how italiano, dalle macchine professionali alle miscele di qualità.

Evoluzione tecnologica e nuovi modelli di consumo
Un dato significativo riguarda le modalità di preparazione: le capsule e cialde si confermano in cima alle preferenze con il 59,5%, seguite dalla moka tradizionale con il 55,2% e dalle macchine automatiche con il 34,4%. Questo trend verso sistemi più standardizzati e rapidi riflette un cambiamento tecnologico che sta spostando quote di mercato, stimolando investimenti in innovazione da parte delle aziende di torrefazione e delle imprese produttrici di macchine.

Tale trasformazione non solo incide sulla logistica e sulla distribuzione, ma apre anche nuove prospettive di marginalità per le imprese, in un settore in cui la competizione globale e la volatilità dei prezzi delle materie prime restano fattori di rischio costante.

Pressioni sui costi e vulnerabilità climatica

Il mercato mondiale del caffè vive una fase di tensione sui prezzi legata a fattori climatici e geopolitici. Eventi estremi come siccità o piogge eccessive nelle aree chiave di produzione – Brasile, Vietnam, Colombia – hanno ridotto le rese agricole e alimentato oscillazioni di prezzo significative rispetto agli anni passati.

A queste difficoltà si sommano i costi della logistica e dei trasporti, con noli marittimi e carburanti in rialzo, che hanno un impatto diretto sul prezzo finale. Il risultato è una filiera più esposta alle fluttuazioni finanziarie e alla speculazione sulle materie prime, con possibili ripercussioni sui margini dei torrefattori e sul potere d’acquisto dei consumatori.

Il valore della filiera e le sfide per la sostenibilità
In Italia il caffè ha un forte radicamento culturale e identitario ma rappresenta anche un asset economico strategico. Secondo il presidente del Comitato Italiano del Caffè, Giuseppe Lavazza, «il caffè è una bandiera nazionale» e la filiera deve puntare a consolidare la sua leadership investendo in qualità, trasparenza e sostenibilità.

Sempre più aziende del settore stanno avviando programmi di supply chain sostenibile, con attenzione al commercio equo, alla rigenerazione dei suoli, alla tracciabilità e alla riduzione delle emissioni. Sono investimenti che, seppure onerosi, diventano cruciali per garantire continuità di approvvigionamento e per rispondere alle richieste di consumatori più attenti all’impatto sociale e ambientale delle loro scelte d’acquisto.

Una leva per crescita e occupazione
Il rito della tazzina – consumata a casa o al bar – è dunque la punta visibile di un ecosistema economico che coinvolge decine di migliaia di imprese e centinaia di migliaia di lavoratori. Per un settore così pervasivo, la capacità di gestire i rischi globali e di cogliere le opportunità di un consumo stabile e diffuso rappresenta una sfida decisiva per la competitività dell’Italia nel comparto agroalimentare e nel Made in Italy.

La Giornata internazionale del caffè diventa così non solo un momento celebrativo ma anche un’occasione per riflettere sulla necessità di politiche industriali e commerciali che sappiano proteggere e valorizzare una filiera che produce valore economico, occupazionale e culturale, mantenendo al tempo stesso un’attenzione costante a resilienza e sostenibilità.

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