• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Inflazione, Coldiretti: zucchero al top dei rincari ma è record storico per l’export agroalimentare italiano nel mondo

- di: Barbara Leone
 
Inflazione, Coldiretti: zucchero al top dei rincari ma è record storico per l’export agroalimentare italiano nel mondo
Lo zucchero guida la classifica dei rincari nel carrello con un incremento record del 43% più del doppio della verdura (+20,1) e oltre quattro volte la frutta (9,4%). E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti diffusa in occasione dei dati Istat sull’andamento dell’inflazione ad agosto che registra un aumento del “carrello della spesa”, che ad agosto si attesta a +9,4% nel confronto con il 2022. Lo zucchero è presente nell’85% dei prodotti alimentari realizzati a livello industriale – sottolinea Coldiretti – con un effetto valanga sui prezzi. A fronte di un consumo di oltre 1,7 milioni di tonnellate, l’Italia ha una produzione di appena 150mila tonnellate, ridotta drasticamente con la chiusura di ben 17 zuccherifici su 19 negli ultimi venti anni, con oltre 4 pacchi su 5 che arrivano dall’estero, le cui quotazioni condizionano l’intero mercato. E anche per l’olio d’oliva, al secondo posto della classifica degli aumenti con +37%, pesano i rincari legati alle importazioni dalla Spagna dove il raccolto praticamente dimezzato a causa dell’andamento climatico anomalo ha causato un balzo delle quotazioni. Se l’Italia resta il secondo produttore mondiale, negli ultimi anni i raccolti si sono fortemente ridimensionati tanto che le importazioni dall’estero sono pari a più del doppio della produzione tricolore, per la grande maggioranza provenienti proprio dalla penisola iberica. Secondo Coldiretti per riuscire a contenere i prezzi ed alzare la qualità dell’alimentazione è necessario aumentare la sovranità alimentare del Paese e ridurre la dipendenza dall’estero investendo in innovazione e tecnologia per difendere i raccolti dai cambiamenti climatici. Del resto, evidenzia Coldiretti, l’opportunità offerta dal Pnrr per l’agroalimentare italiano va nella direzione auspicata di “raffreddare” il carovita che pesa sulle tasche degli italiani e sui costi delle imprese. Gli accordi di filiera per sostenere la produzione in settori cardine, dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura sono infatti un’occasione unica che non va sprecata per crescere e garantire una più equa distribuzione del valore lungo la filiera, dal produttore al consumatore.

Inflazione, Coldiretti: zucchero al top dei rincari

Intanto, secondo un’analisi dell’associazione, è record storico per l’export agroalimentare italiano nel mondo, con un aumento del 3,2% a luglio in netta controtendenza rispetto al crollo generale del 7,7% su base tendenziale. L’indagine Coldiretti è stata realizzata sulla base dei dati Istat sul commercio estero che evidenzia per l’alimentare un aumento del 7,8% che nei primi sette mesi del 2023 per un valore che sfiora i 37 miliardi di euro, il valore più alto mai raggiunto prima nel periodo considerato. “In tale ottica il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) può essere determinante per sostenere la competitività delle imprese sbloccando le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargoafferma il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

Tra i prodotti il re dell’export si conferma il vino davanti a frutta e verdura fresca anche se si comincia a sentire un rallentamento anche per effetto del caro benzina e gasolio che pesano sulla competitività delle imprese italiane all’estero, in un Paese come l’Italia dove l’88% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada con un effetto valanga. A subire le conseguenze dei rincari – sottolinea la Coldiretti – è l’intero sistema agroalimentare dove la logistica arriva ad incidere attorno ad 1/3 sul totale dei costi per frutta e verdura. Una situazione che peggiora il deficit competitivo dell’Italia a causa dei ritardi infrastrutturali con il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante che, a livello nazionale, è pari a 1,12 euro/ chilometro, più alto di paesi come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro) secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga. Il gap logistico italiano comporta un aggravio di spesa superiore dell’11% rispetto alla media europea e ostacola lo sviluppo del potenziale economico del Paese, in particolare per i settori per i quali il sistema dei trasporti risulta cruciale, come nel caso del sistema agroalimentare nazionale, punta di eccellenza dell’export Made in Italy.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 102 record
Pagina
16
07/12/2025
Germania, la riforma delle pensioni salva il governo Merz
Approvata la riforma delle pensioni in Germania: garanzia del 48% fino al 2031, incentivi ...
07/12/2025
Vino italiano in crisi negli Usa: 110 milioni bruciati in tre mesi
Export in crollo, dazi al 15% e consumi fermi negli Usa. Il vino italiano perde 110 milion...
07/12/2025
Rimborsi fiscali e finti rimborsi in agguato: come non farsi fregare
Allerta truffe sui rimborsi fiscali 730. Finte email a nome dell’Agenzia delle Entrate chi...
07/12/2025
Mercati appesi alla Fed tra taglio dei tassi e rebus Hassett
Settimana cruciale per i mercati globali: atteso taglio Fed da 25bp, incognita Hassett dop...
07/12/2025
Dop economy, il nuovo piano Ue parte da Siena
L’Unione europea prepara un Action plan per le indicazioni geografiche entro il 2027. Da S...
07/12/2025
Fisco 2025: entrate record ma Irpef giù e lotta all’evasione accelera
Entrate tributarie oltre 471 miliardi nei primi 10 mesi del 2025: Iva e imposte indirette ...
Trovati 102 record
Pagina
16
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720