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Istat: produzione industriale in crescita a gennaio (+3,2%) ma resta il calo tendenziale (-0,6%)

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Istat: produzione industriale in crescita a gennaio (+3,2%) ma resta il calo tendenziale (-0,6%)

Dopo mesi di debolezza, la produzione industriale italiana registra un rimbalzo significativo nel primo mese del 2025. Secondo i dati diffusi dall’Istat, a gennaio l’indice destagionalizzato della produzione industriale ha segnato un aumento del 3,2% rispetto a dicembre 2024. Tuttavia, la variazione tendenziale – ossia il confronto con lo stesso mese dell’anno precedente – mostra ancora una flessione dello 0,6%.

ISTAT: produzione industriale in crescita a gennaio (+3,2%) ma resta il calo tendenziale (-0,6%)

La crescita mensile è diffusa a tutti i principali comparti industriali, con l’unica eccezione del settore energetico, che continua a mostrare segnali di debolezza. Sul fronte annuale, invece, i dati evidenziano cali significativi soprattutto nella fabbricazione di mezzi di trasporto, segmento che ha subito le contrazioni più marcate.

Rimbalzo mensile: segnali positivi dal manifatturiero
L’aumento del 3,2% registrato a gennaio segna il primo miglioramento consistente dopo mesi di fluttuazioni contenute e riflette una ripresa dell’attività industriale su ampia scala. Secondo l’Istat, il miglioramento congiunturale è diffuso a tutti i principali raggruppamenti di industrie, con la sola eccezione dell’energia. Questo dato indica una ripresa dell’attività manifatturiera, probabilmente sostenuta dalla ripresa degli ordini interni ed esteri dopo la debolezza dell’ultimo trimestre del 2024.

Se si analizzano le variazioni settoriali, i comparti che hanno contribuito maggiormente al rimbalzo mensile includono:

Beni strumentali, in crescita grazie all’incremento della produzione di macchinari e apparecchiature;

Beni intermedi, trainati dalla ripresa delle attività nel settore chimico e della metallurgia;

Beni di consumo, con una crescita sostenuta dai settori dell’alimentare e del tessile-abbigliamento.

L’unico segmento in controtendenza è l’energia, che ha registrato un calo mensile, confermando una tendenza negativa già osservata nei mesi precedenti.

Il confronto annuo: produzione ancora in calo (-0,6%)
Nonostante il recupero mensile, il confronto con gennaio 2024 evidenzia che la produzione industriale rimane in territorio negativo, con una contrazione dello 0,6%. Questo dato riflette la fragilità della ripresa economica italiana e il contesto incerto in cui si muove il settore manifatturiero.

Le flessioni più significative si sono registrate nella fabbricazione di mezzi di trasporto, comparto che ha subito le contrazioni più ampie. Il settore automobilistico, in particolare, continua a risentire di una domanda debole, di costi di produzione elevati e delle difficoltà nel reperimento di alcune materie prime critiche. La transizione verso la mobilità elettrica e le incertezze sulle politiche di incentivi stanno inoltre incidendo sulla capacità produttiva delle aziende del comparto.

Altri settori che hanno evidenziato flessioni rispetto allo scorso anno sono:

Produzione di energia e prodotti petroliferi, in calo per effetto della minore domanda e della transizione energetica in corso;

Industria della carta e della stampa, penalizzata dalla contrazione della domanda di beni cartacei tradizionali;

Chimica e farmaceutica, comparto che dopo una crescita sostenuta negli anni precedenti sta attraversando una fase di stabilizzazione.

Le prospettive per il 2025: segnali di ripresa ma scenario incerto
I dati di gennaio offrono un quadro contrastante per il settore industriale italiano. Da un lato, il forte rimbalzo congiunturale segnala una ripresa dell’attività, sostenuta da una domanda più solida e dalla stabilizzazione dei costi energetici e delle materie prime. Dall’altro, la persistente contrazione tendenziale indica che il settore industriale non ha ancora recuperato pienamente i livelli di produzione pre-crisi.

Le prospettive per i prossimi mesi dipenderanno da diversi fattori chiave:

Evoluzione della domanda interna ed estera: la crescita delle esportazioni sarà determinante per il comparto manifatturiero, in particolare per i settori della meccanica e della chimica;

Politiche industriali e incentivi: il governo potrebbe adottare misure di sostegno alla produzione, in particolare per il settore automotive, che sta attraversando una fase di transizione complessa;

Andamento dei prezzi energetici: il calo dell’inflazione e la riduzione dei costi energetici potrebbero offrire un sollievo alle imprese, migliorandone la competitività.

Secondo le prime stime, la produzione industriale potrebbe registrare una crescita moderata nei prossimi mesi, anche se il quadro generale resta incerto. L’industria italiana dovrà fare i conti con le sfide della transizione ecologica, della digitalizzazione e della competizione internazionale, mentre le imprese saranno chiamate a investire in innovazione per mantenere la competitività sui mercati globali.

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