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Vance a Roma, pressing americano sui dazi. Meloni sente von der Leyen dopo l’incontro con Trump

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Vance a Roma, pressing americano sui dazi. Meloni sente von der Leyen dopo l’incontro con Trump
JD Vance, vicepresidente degli Stati Uniti, è atterrato a Roma nelle prime ore del mattino, poche ore dopo il colloquio tra Giorgia Meloni e Donald Trump nella capitale americana. Una visita che assume un peso politico rilevante e che viene letta come un segnale preciso: gli Stati Uniti guardano con attenzione crescente all’Europa e, in particolare, all’Italia come potenziale ponte tra l’amministrazione americana e l’Unione Europea sul dossier esplosivo dei dazi. Vance è stato ricevuto a Palazzo Chigi dalla presidente del Consiglio, in un colloquio a porte chiuse dai contenuti ancora riservati ma denso di implicazioni economiche e diplomatiche.

Vance a Roma, pressing americano sui dazi. Meloni sente von der Leyen dopo l’incontro con Trump

L’incontro avviene in un momento di grande tensione tra Bruxelles e Washington, con lo spettro del ritorno di tariffe punitive su acciaio, alluminio e prodotti agricoli. Trump, nel colloquio privato avuto ieri con Meloni, avrebbe ribadito la sua linea protezionista, paventando una nuova stagione di dazi per tutelare l’industria americana. Vance ha ribadito pubblicamente che “l’Europa deve prepararsi a relazioni più schiette con gli Stati Uniti” e che “non è più tempo di ambiguità nei trattati commerciali”. L’Italia, in questo scenario, si trova in una posizione delicata: è partner dell’Unione ma ha relazioni consolidate con gli Usa, ed è stata tra i primi Paesi a dialogare con la nuova leadership repubblicana.

Meloni chiama von der Leyen, tentativo di mediazione in extremis

Poco dopo il bilaterale con Vance, la premier italiana ha avuto un colloquio telefonico con Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea. Secondo fonti di Palazzo Chigi, Meloni avrebbe aggiornato la leader europea sui contenuti del confronto con Trump e Vance, esprimendo la necessità di trovare una soluzione che eviti un’escalation commerciale. La telefonata è durata una ventina di minuti e si sarebbe svolta in un clima di collaborazione, ma non senza divergenze. Von der Leyen avrebbe ribadito la linea della Commissione, che chiede agli Stati Uniti il rispetto delle regole WTO e si prepara a misure compensative se Washington deciderà di reintrodurre i dazi.

La sfida italiana tra equilibrio e leadership

L’Italia si muove in uno spazio diplomatico complesso. Da un lato, la fedeltà atlantica e la storica vicinanza agli Stati Uniti; dall’altro, il vincolo comunitario e la necessità di non rompere l’unità europea di fronte a scelte unilaterali americane. La strategia di Meloni sembra puntare su un ruolo di mediazione, cercando di farsi interprete delle istanze europee senza precludersi canali privilegiati con la leadership repubblicana americana. Un equilibrio difficile da mantenere.

Un’agenda fitta, tra simboli e sostanza

Durante la sua permanenza a Roma, Vance ha in programma altri incontri istituzionali e una visita simbolica all’Ambasciata americana. È previsto anche un passaggio alla sede della FAO, dove il vicepresidente Usa terrà un breve discorso sul ruolo della cooperazione agricola internazionale. Ma il vero focus resta il dossier commerciale. Nelle prossime settimane si attendono nuovi segnali da Washington e Bruxelles, e l’Italia, attraverso i suoi vertici politici, punta a giocare un ruolo attivo per evitare che lo scontro sui dazi degeneri in una guerra commerciale dagli effetti imprevedibili.
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