Medio Oriente, Cercapersone-bomba: decine i morti, migliaia i feriti

- di: Redazione
 
Mentre il numero dei morti per le esplosioni dei cerca-persone di centinaia di attivisti e miliziani di Hezbollah è ancora incerto (alcune fonti parlano di una ventina di deceduti e di 2.800 feriti, molti dei quali avrebbero perso la vista) sono molti gli interrogativi di cosa sia realmente accaduto in Libano quando, contemporaneamente, i dispositivi sono scoppiati, provocando spesso lesioni gravissime.

Medio Oriente, Cercapersone-bomba: decine i morti, migliaia i feriti

Tra i feriti figura anche l'ambasciatore iraniano a Beirut, Mojtaba Amani, con Teheran che ha subito precisato che il cerca-persone esploso non era il suo, ma di una persona a lui vicina. Cosa che rinfocola le certezze di un fortissimo legame, politico e militare, dell'Iran con il movimento sciita di Hassan Nasrallah. Mentre Hezbollah e il governo libanese hanno subito accusato Israele di essere dietro le esplosioni, Gerusalemme, come sempre, ha evitato qualsiasi commento sull'accaduto e, men che meno, assunzioni di responsabilità. Resta un mistero ancora cosa sia realmente accaduto, prima che esperti verifichino i resti dei dispositivi esplosi.

Le ipotesi si moltiplicano: c'è chi sostiene che dentro i cerca-persone, in fase di produzione, sia stata nascosto dell'esplosivo con attivazione con un unico impulso a distanza, e chi, invece, propende per uno scoppio causato dal surriscaldamento della batteria. Intanto ci sono le prime prese di distanza da eventuali responsabilità. Come ha fatto l'azienda taiwanese Goldo Apollo che nega di aver fabbricato i segnalatori acustici che sono esplosi.

Hezbollah ha affermato oggi che continuerà le sue operazioni di sostegno a Gaza e ad Hamas , nonostante quando accaduto.
Gli Stati Uniti, da parte loco, con il portavoce della Casa Bianca, hanno affermato che non erano a conoscenza degli attentati in preparazione, che saranno certamente oggi discussi nel corso degli incontri che il segretario di Stato americano Antony Blinken avrà al Cairo, dove è arrivato all'alba di oggi.

Oggi intanto le scuole, le università e i centri di istruzione del Libano resteranno chiuse, per decisione del ministro dell'Istruzione. L'ondata di attentati - che fa tenere un ulteriore allargamento del conflitto su base regionale - ha indotto alcune compagnie aeree a sospendere i loro voli nell'area del conflitto. Air France ha sospeso i voli per Beirut e Tel Aviv fino a giovedì compreso; Lufthansa quelli da e per Tel Aviv e Teheran.
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