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Meloni: "Via al bando per le case popolari a Caivano", il Parco Verde al centro del riscatto

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Meloni: 'Via al bando per le case popolari a Caivano', il Parco Verde al centro del riscatto

“È stato pubblicato il bando per riqualificare gli immobili popolari comunali del Parco Verde”. Con queste parole, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha annunciato in un videomessaggio una delle iniziative più attese del piano straordinario per Caivano, comune simbolo delle fragilità sociali del Sud Italia.

Meloni: "Via al bando per le case popolari a Caivano", il Parco Verde al centro del riscatto

Il progetto si concentra sugli alloggi popolari costruiti in seguito al terremoto dell’Irpinia del 1980, oggi in condizioni critiche dopo oltre quarant’anni di incuria. Il bando, finalmente operativo, mira alla ristrutturazione di queste abitazioni all’interno di uno degli insediamenti urbani più problematici della Campania. L’obiettivo è duplice: recuperare spazi fisici degradati e ricostruire un tessuto comunitario disgregato da decenni di marginalità, illegalità e abbandono.

Il Parco Verde come simbolo del degrado urbano
Il Parco Verde di Caivano è da anni sinonimo di povertà, disagio giovanile e infiltrazioni camorristiche. Nato come soluzione emergenziale, si è rapidamente trasformato in una delle aree più difficili del Paese, dove l’assenza di servizi, la dispersione scolastica e la mancanza di lavoro hanno creato un humus fertile per la criminalità. Meloni ha più volte dichiarato l’intenzione di restituire dignità a questo territorio, inserendolo tra le priorità del suo esecutivo. Con la pubblicazione del bando per la riqualificazione edilizia, il governo prova a passare dalle parole ai fatti, affidando a un intervento urbanistico il compito di inaugurare una nuova stagione. La scommessa è ambiziosa: trasformare il Parco Verde da zona emblematica del degrado a laboratorio di rigenerazione.

Un intervento figlio di un progetto più ampio

Il bando si inserisce all’interno del piano “Caivano Sicura”, lanciato dal governo dopo l’omicidio di due cuginette e una lunga serie di episodi di violenza che hanno scosso l’opinione pubblica. Il piano prevede misure integrate: presidi fissi delle forze dell’ordine, centri sportivi, programmi educativi e, ora, anche interventi strutturali sugli immobili. L’annuncio di Meloni è stato accompagnato da un linguaggio emotivo, che richiama la memoria del terremoto del 1980 e delle sue ferite ancora aperte. “Alloggi che erano stati costruiti per chi non aveva più un tetto sulla testa ma che negli ultimi quarant’anni sono stati del tutto abbandonati”, ha detto la premier, restituendo il senso storico e politico del progetto. Si tratta di un’iniziativa che vuole parlare alle famiglie, agli anziani, ai giovani, tutti destinatari di un piano di rinascita che prova a intervenire alle radici del disagio.

Una sfida alla criminalità attraverso l’urbanistica
Nel messaggio governativo si legge chiaramente l’intenzione di utilizzare l’urbanistica come strumento di legalità. Migliorare gli spazi abitativi significa offrire alternative alla devianza, rompere l’isolamento sociale, contrastare la logica del controllo mafioso del territorio. Se l’abbandono delle istituzioni ha favorito per anni l’espansione della camorra, il ritorno dello Stato passa anche attraverso la qualità dell’abitare. In questo senso, il bando pubblicato diventa molto più di una gara d’appalto: è l’inizio di un processo di riappropriazione civica. Il successo dell’operazione, però, dipenderà dall’effettiva capacità di attuazione: tempi certi, trasparenza nei criteri, coinvolgimento degli abitanti e sinergia tra enti pubblici saranno decisivi per evitare che la promessa resti sulla carta.

Il messaggio politico e le attese della comunità
L’annuncio arriva in un momento delicato, tra crescenti tensioni sociali e un dibattito acceso sulla tenuta della coesione nazionale. La presidente del Consiglio sceglie di parlare di Caivano non solo come emergenza da gestire, ma come metafora di un’Italia che può cambiare partendo dai luoghi più difficili. Il tono è quello di chi si assume una responsabilità diretta, nella convinzione che solo una presenza costante dello Stato possa invertire la rotta. La comunità locale, dopo anni di promesse disattese, guarda con cautela ma anche con una rinnovata speranza all’iniziativa. Sarà fondamentale che il processo di riqualificazione non sia calato dall’alto ma accompagnato da percorsi di partecipazione, ascolto e formazione. Solo così il Parco Verde potrà davvero diventare il cuore pulsante di una nuova Caivano.

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