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Meloni in Senato: “L’Europa si è indebolita da sola. Italia protagonista per Gaza e Iran”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Meloni in Senato: “L’Europa si è indebolita da sola. Italia protagonista per Gaza e Iran”

Giorgia Meloni ha parlato questa mattina al Senato nell’ambito delle comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 26-27 giugno. Dopo l’intervento alla Camera di ieri, la premier ha ribadito le priorità italiane sullo scacchiere internazionale, mettendo al centro il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e una rinnovata spinta diplomatica sulla questione iraniana. Meloni ha delineato uno scenario complesso, in cui il Medio Oriente resta una polveriera e l’Unione Europea – a suo dire – paga il prezzo di una struttura burocratica che avrebbe allontanato i cittadini, più che essere minata da forze nazionaliste.

Meloni in Senato: “L’Europa si è indebolita da sola. Italia protagonista per Gaza e Iran”

La premier ha sostenuto con forza la necessità di riprendere i negoziati tra Israele e Palestina, partendo da un piano concreto per la ricostruzione di Gaza. L’Italia – ha affermato –b. Un ruolo fondamentale, in questa fase, spetta ai Paesi arabi, che secondo Meloni devono essere pienamente coinvolti nel processo di ricostruzione. Il riferimento è a un piano proposto da alcuni attori regionali e rilanciato anche al recente G7, con il sostegno dell’Italia.

Nucleare iraniano e sicurezza globale

Sul fronte iraniano, Meloni ha affermato che l’eventuale rinuncia di Teheran al proprio programma nucleare a fini militari sarebbe un passo decisivo per disinnescare le tensioni nella regione. “Libererebbe Israele e l’intero Medio Oriente da una minaccia palese”, ha dichiarato, invocando una risposta collettiva e responsabile della comunità internazionale.

Trump, tregua e incertezze

Lo scenario, tuttavia, resta in evoluzione. L’annuncio del cessate il fuoco da parte del presidente americano Donald Trump ha suscitato iniziale ottimismo, poi rientrato di fronte alla violazione della tregua da parte di Teheran. Meloni ha auspicato una risposta “misurata” da parte di Israele, auspicando che non venga compromesso il fragile processo diplomatico in atto. La premier ha sottolineato come sia ancora possibile credere in un percorso negoziale, sebbene lo scontro diretto tra Stati Uniti, Iran e Israele tenga l’intero quadro in equilibrio precario.

La polemica con l’opposizione: no alla campagna elettorale permanente

Durante la sua replica, Meloni ha cercato di tenere un profilo istituzionale, evitando risposte dirette alle critiche mosse dai banchi dell’opposizione. “Non è il momento della campagna elettorale – ha detto – ma quello di una riflessione condivisa”. Ha tuttavia reagito con fastidio a un passaggio dell’intervento della senatrice Pirro del M5S, che aveva evocato la figlia della premier in relazione alla condizione femminile in Italia. Meloni ha lasciato l’aula per alcuni minuti dopo l’intervento, per poi farvi ritorno visibilmente contrariata.

Renzi all’attacco: “Italia marginalizzata”

Sul fronte dell’opposizione, spicca l’intervento tagliente di Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva ha contestato con decisione la narrativa del governo secondo cui l’Italia conterebbe di più a livello internazionale. Renzi ha posto quattro domande alla presidente del Consiglio, accusandola di essere stata esclusa dai principali tavoli negoziali europei e internazionali. Ha citato l’assenza di Meloni al vertice di Tirana, l’esclusione dell’Italia dalla nuova intesa strategica della Germania, e i silenzi su questioni chiave come il coinvolgimento dell’Italia in eventuali operazioni militari.

La reazione di Forza Italia: “Renzi come un influencer”

Alla replica di Renzi ha risposto Licia Ronzulli (FI), accusandolo di usare i social come unica arma politica. “Parla e se ne va – ha detto – senza ascoltare. Noi lavoriamo nei luoghi istituzionali, non negli autogrill o con i post”. Ronzulli ha anche invitato il leader di Italia Viva a leggere la relazione del Copasir, a suo dire smentita dalle affermazioni pronunciate poco prima in aula.

Unità di governo e diplomazia parlamentare


L’intervento della premier è stato accompagnato da una partecipazione ampia da parte dei ministri e dei sottosegretari. Nell’emiciclo erano presenti, tra gli altri, Antonio Tajani, Tommaso Foti, Giancarlo Giorgetti e Alfredo Mantovano. La ministra Casellati ha dovuto ricevere una sedia aggiuntiva per mancanza di posto tra i banchi governativi, segno di una presenza quasi completa dell’esecutivo.

Una sfida europea alle porte

Il discorso di Meloni si inserisce nel contesto di un’Europa chiamata ad affrontare crisi multiple, da quella energetica a quella militare, passando per i delicati equilibri diplomatici con Stati Uniti, Iran e Medio Oriente. La premier ha scelto di ribadire una linea “leale con Washington, coerente con Bruxelles”, come affermato nei giorni scorsi, ma anche orientata a sottolineare l’autonomia e il protagonismo dell’Italia. Se questa impostazione sarà sufficiente a rafforzare il peso italiano nei prossimi vertici internazionali, resta una questione ancora tutta aperta.

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