Il mercato automobilistico italiano continua a perdere colpi, con una flessione del 6,3% nel mese di febbraio 2025 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Secondo i dati ufficiali del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sono state immatricolate 137.922 nuove vetture, contro le 147.170 registrate a febbraio 2024. Un trend negativo che si conferma anche nel primo bimestre del 2025, con un totale di 323.092 immatricolazioni, in calo del 5,8% rispetto alle 342.826 dello stesso periodo dell'anno precedente.
Mercato auto in calo del 6,3% a febbraio: Italia sotto pressione mentre l’Europa rallenta meno
La frenata del mercato auto italiano non è un caso isolato: il settore dell'automotive sta attraversando una fase di incertezza in tutta Europa. Tuttavia, mentre in Italia le immatricolazioni subiscono un calo significativo, nel resto dell’Unione Europea la contrazione è più contenuta, con una riduzione del 2,6% su base annua nel mese di gennaio 2025. Complessivamente, nel primo mese dell'anno sono state vendute 831.000 vetture nel continente, il livello più basso degli ultimi quattro mesi.
Italia a confronto con l’Europa: chi scende e chi cresce
Il rallentamento del mercato italiano appare più marcato rispetto a quanto accade in altri grandi paesi europei:Francia: -6,2% a gennaio 2025,Germania: -2,8%,Italia: -5,8% nei primi due mesi dell’anno, Spagna: +5,3% (unico tra i principali mercati europei a registrare una crescita)
In particolare, il caso della Spagna merita attenzione: grazie a un mix di incentivi statali mirati e a una maggiore diffusione delle vetture ibride ed elettriche, il paese ha registrato una crescita delle vendite, in netto contrasto con la situazione italiana.
Benzina e diesel in caduta libera, salgono le ibride
L’analisi delle alimentazioni conferma la tendenza alla transizione verso motorizzazioni più sostenibili:
Le auto a benzina rappresentano ora il 35,4% del mercato italiano, in netto calo rispetto al 38,7% di febbraio 2024.
Le diesel scendono al 22,3%, contro il 25,4% dello scorso anno.
Le auto ibride crescono al 44,6%, segnando un importante aumento di 6,8 punti percentuali rispetto all'anno precedente.
Le elettriche pure (BEV) raggiungono una quota del 5%, mentre le ibride plug-in (PHEV) si attestano al 4,5%.
Se confrontiamo questi dati con il resto d'Europa, notiamo come in paesi come la Germania e la Francia le auto elettriche abbiano raggiunto rispettivamente il 15% e il 12% del mercato, mentre l'Italia resta indietro. Un divario che riflette la carenza di infrastrutture di ricarica, il costo ancora elevato delle vetture elettriche e l’incertezza sulle politiche di incentivazione.
Le strategie per stimolare il mercato
Per contrastare il calo delle vendite, le case automobilistiche stanno adottando strategie aggressive, tra cui forti sconti e incentivi su modelli ibridi ed elettrici. Tuttavia, l’incertezza economica, l’inflazione e il costo della vita in aumento continuano a influenzare negativamente le scelte dei consumatori italiani.
A questo si aggiunge un problema strutturale: in Italia il mercato dell’auto di seconda mano è in forte crescita, con un incremento del 7% nel 2024. Questo fenomeno sta sottraendo domanda al nuovo, mentre in paesi come la Francia e la Germania il mercato dell’usato cresce meno rapidamente, grazie a politiche di rottamazione più efficaci.
Emissioni di CO₂ e rischio sanzioni
L'Italia, inoltre, deve fare i conti con il problema delle emissioni di CO₂:
Le nuove immatricolazioni del primo bimestre del 2025 hanno registrato una media di 118 g/km di CO₂.
Se non verranno introdotte nuove misure, il paese rischia sanzioni per 634 milioni di euro a livello europeo per mancato rispetto delle normative sulle emissioni.
I privati risultano i più penalizzati, con un impatto di 390 milioni di euro in potenziali multe.
Il noleggio a lungo termine si conferma il segmento più virtuoso, con una media di 110 g/km di emissioni.
Paesi come la Norvegia e i Paesi Bassi stanno riducendo drasticamente le emissioni nel settore automobilistico, con una quota di auto elettriche superiore al 60% delle nuove immatricolazioni. L’Italia, invece, fatica a tenere il passo.
Il 2025 sarà un anno di transizione?
Il mercato auto italiano sta affrontando un periodo di forte incertezza, con immatricolazioni in calo e una transizione ecologica che procede a rilento rispetto agli altri paesi europei.
I punti critici da affrontare nel 2025 saranno:
Migliorare le infrastrutture di ricarica per incentivare le vendite di auto elettriche.
Introdurre incentivi mirati per accelerare la transizione verso motorizzazioni più sostenibili.
Sostenere la domanda interna, contrastando il calo delle vendite con politiche fiscali più favorevoli.
Se l'Italia non riuscirà a invertire questa tendenza, il rischio è quello di perdere competitività rispetto agli altri paesi europei, con un mercato auto sempre più debole e in affanno di fronte alla transizione ecologica.