Traguardo dei trent'anni per il Mercato Unico Europeo: parecchie sfide ancora all'orizzonte

- di: Barbara Bizzarri
 
Da trent’anni è possibile la libera circolazione di merci, servizi, capitali e persone nell’ambito dell’Unione Europea in un mercato interno unico, che fu istituito il 1° gennaio 1993, seguendo la firma del trattato di Maastricht, avvenuta il 7 febbraio 1992. Inizialmente, i Paesi che costituivano il mercato unico erano Belgio, Danimarca, Germania, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Regno Unito: oggi, il mercato unico comprende 27 Stati membri, oltre a Islanda, Liechtenstein e Norvegia, con la Svizzera che ha un accesso parziale. Il mercato unico (UE27) comprende quasi 450 milioni di consumatori. Misurata in parità di potere d'acquisto, dunque, l'UE rappresenta il 15% del PIL mondiale (USA: 16%, Cina: 19%). Dopo l'uscita del Regno Unito dall'UE e dal mercato unico, le dimensioni del mercato unico si sono ridotte del 15%. Il commercio dell'UE (intra ed extra) rappresenta il 31% del commercio mondiale. In generale, gli Stati membri dell'UE commerciano più all'interno dell'UE (18% del commercio mondiale) che con il resto del mondo (13% del commercio mondiale).

Traguardo dei trent'anni per il Mercato Unico Europeo

Attualmente, i vantaggi conseguiti dal mercato unico sono ampiamente riconosciuti e documentati; ad esempio, una recente stima dei vantaggi economici del mercato unico evidenzia in media un aumento tra l'8% e il 9% per il PIL dell'UE. All'interno del mercato unico, tuttavia, persistono alcune barriere che l'UE sta cercando comunque di armonizzare: sistemi fiscali nazionali frammentati; mercati nazionali distinti nel campo dei servizi finanziari, dell'energia e dei trasporti; normative, norme tecniche e pratiche diverse tra i paesi dell'UE; norme complesse sul riconoscimento delle qualifiche professionali. Al di là dell'impatto economico, l'UE segnala altri risultati importanti ottenuti grazie all'implementazione del Mercato Unico: il programma Erasmus per la mobilità dei giovani, la normativa GDPR per la tutela della privacy, gli acquisti congiunti di vaccini per il Covid-19, il roaming per un uso senza frizioni della connettività, l'implementazione di un caricatore unico per gli smartphone.

In particolare, poi, l'UE sta predisponendo un quadro normativo per sostenere le transizioni verde e digitale dell'Europa. La strategia industriale accompagna l'industria dell'UE in queste transizioni, e il mercato unico contribuisce inoltre a garantire la continua disponibilità di fattori di produzione essenziali per le imprese, tra cui le materie prime critiche e le tecnologie avanzate come i semiconduttori. Soprattutto, grazie alla legislazione europea, i consumatori possono confidare nel fatto che tutti i prodotti sul mercato unico sono sicuri e basati su standard elevati di protezione dell'ambiente, dei lavoratori, dei dati personali e dei diritti umani. Queste norme e questi standard sono spesso adottati in tutto il mondo: ciò conferisce alle imprese europee un vantaggio competitivo e rafforza la posizione dell'Europa a livello mondiale, incoraggiando nel contempo una corsa al rialzo in termini di standard. Oggi l'UE è un punto di riferimento a livello mondiale nella definizione degli standard.

"Il mercato unico è il più grande blocco commerciale del mondo e per trent'anni è stato il fondamento dell'UE
- ha commentato Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutivo della Commissione UE - Fornisce opportunità a milioni di imprese e ai consumatori in Europa. Gli ultimi due anni ci hanno dimostrato che la capacità dell'Europa di assorbire gli shock e superare le crisi si basa su un forte mercato unico. Ecco perché abbiamo proposto uno strumento di emergenza per il mercato unico per poter agire insieme. Per garantire che funzioni anche in tempi di crisi".

Per garantire che il mercato unico rimanga un bene comune in grado di offrire vantaggi a tutti i cittadini dell'UE, la Commissione lavora costantemente al suo sviluppo in nuovi settori e assicura che le norme già in vigore funzionino nella pratica. A tal fine collabora strettamente con le autorità pubbliche degli Stati membri che condividono la responsabilità dell'effettiva applicazione delle norme del mercato unico. Secondo l'UE, infatti, il mercato unico ha portato in questi trent’anni a un'integrazione di mercato senza precedenti tra le economie degli Stati membri, fungendo da motore per la crescita e la competitività e sostenendo il potere economico e politico dell'Europa a livello globale. Ha inoltre svolto un ruolo chiave nell'accelerare lo sviluppo economico dei nuovi Stati membri che hanno aderito all'UE. Più di recente, il mercato unico è stato “essenziale per aiutare l'Europa ad affrontare la pandemia di COVID-19 e la crisi energetica derivante dall'invasione russa dell'Ucraina”. La risposta dell'Europa alla crisi energetica si basa sul piano REPowerEU, che si avvale del potere del mercato unico per consentire all'UE di acquistare congiuntamente fonti energetiche più diversificate e accelerare notevolmente lo sviluppo e l'impiego di energia pulita e rinnovabile. In questo modo la dipendenza dell'UE dai combustibili fossili russi è già diminuita. “Preservare e rafforzare l'integrità del mercato unico - si legge in una nota - resterà essenziale per consentire all'Europa di continuare a sostenere la competitività delle economie europee”. Nel corso del 2023, le istituzioni europee organizzeranno numerosi dibattiti, mostre e campagne per promuovere i successi del mercato unico, e coinvolgere i cittadini nella discussione sul suo futuro.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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