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Monte dei Paschi di Siena, approvato il nuovo Piano Industriale 2022-2026: previste 4.000 uscite volontarie

- di: Daniele Minuti
 
Monte dei Paschi di Siena, approvato il nuovo Piano Industriale 2022-2026: previste 4.000 uscite volontarie
Il Consiglio di Amministrazione della Banca Monte dei Paschi di Siena ha approvato il nuovo Piano Industriale 2022–2026 denominato "A Clear and Simple Commercial Bank": esso, come spiegato dalla nota ufficiale, si andrà a basare su tre diversi pilastri.

Monte dei Paschi di Siena, il Cda approva il nuovo Piano Industriale 2022-2026

I fulcri su cui si fonda il piano sono un modello di business con redditività sostenibile, raggiungibile tramite un'ottimizzazione della struttura organizzativa, un bilancio solido e resiliente, grazie a un aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro atteso entro la fine dell'anno e infine una gestione delle legacy della banca, da centrare con un approccio basato su elementi fattuali e l'esperienza maturata nella gestione dei rischi legali.

A supporto dell'implementazione del Piano ci saranno tre nuove direzioni commerciali (Imprese e Pricate, Retail, e Large Corporate & Investment Banking) ed è prevista la costituzione di una struttura di Cost Governance per gestire la spesa in modo più efficace, con due presidi dedicati ai clienti Premium a sviluppo del wealth management e uno per il consumer finance (la semplificazione della struttura si completa anche grazie alla fusione di società controllate in MPS).

Uno dei punti del Piano sarà la previsione di circa 4.000 uscite volontarie mediante il Fondo di Solidarietà, che porteranno a un taglio dei costi di 270 milioni di euro ogni anno dal 2023 (costi di ristrutturazione di 0,8 miliardi di euro) con contestuale riduzione di 150 filiali per un totale di 1.218.

La nota ufficiale recita: "Dopo il completamento dell'aumento di capitale, è atteso un CET1 Fully loaded del 14,2% al 2024 e del 15,4% al 2026, con significativi buffer rispetto ai requisiti regolamentari, nonostante i regulatory headwinds attesi e in ipotesi di distribuzione di dividendi dal 2025 (pay-out ratio del 30% sui risultati 2025-2026). Per quanto concerne il funding, è previsto il raggiungimento di una più stabile struttura, con rifocalizzazione verso depositi da clientela e raccolta istituzionale (previsti 12 miliardi di euro di nuove emissioni in arco Piano, anche a fronte delle scadenze delle emissioni in essere) e riduzione del ricorso a funding da banche centrali. Attesa in arco Piano una riduzione dello stock di crediti deteriorati di 1,3 miliardi di euro (dagli attuali 4,1 miliardi a 2,8 miliardi nel 2026), di cui 0,8 miliardi di cessioni attualmente in corso e il cui completamento è previsto nel secondo semestre 2022. Di conseguenza il Net NPE ratio è atteso ridursi dal 2,6% del 2021 all’1,9% nel 2024 all’1,4% nel 2026, con un livello di coverage rafforzato (53% nel 2024 e 59% nel 2026)".

Per quanto riguarda i target finanziari, si stima un contributo incrementale al Risultato Operativo Lordo di 370 milioni al 2024, 527 milioni al 2026 (su 3 componenti: l'aumento dei ricavi commerciali, il taglio del contributo del TLTRO e quello dei costi operativi). Il cost/income ratio passerà dal 71% del 2021 al 60% nel 2024 e al 57% nel 2026 mentre l'utile ante imposte atteso è di 705 milioni di euro nel 2024 e 909 milioni di euro nel 2026 (utile netto rispettivamente di 1.003 milioni di euro e 833 milioni di euro, con ritorno alla distribuzione di dividendi a partire dal risultato 2025).

L'Amministratore delegato di Monte dei Paschi di Siena
, Luigi Lovaglio, ha commentato: "Il Piano Industriale 2022-2026 permette a Banca Monte dei Paschi di Siena di ripartire dalle proprie radici, dalla forza del brand, dal talento delle persone e dalla propria vocazione di banca commerciale. Lavoreremo al rilancio dell'attività per servire le famiglie e le imprese attraverso un consolidato network territoriale e le competenze digitali di Widiba, una risorsa con un grande potenziale che ci posiziona tra i principali operatori per livello di innovazione e digitalizzazione nel sistema bancario del Paese. Con l'impegno delle colleghe e dei colleghi metteremo la banca nelle condizioni migliori per esprimere quel valore che è rimasto per troppo tempo silente a causa delle legacy del passato. Di riflesso, potremo diventare più attraenti per gli investitori. La semplificazione dell'assetto societario del gruppo è un primo importante tassello funzionale al raggiungimento degli obiettivi del piano, per snellire e velocizzare i processi con un'organizzazione più semplice e agile e una condivisione all'interno della banca di tutte le competenze che metteremo al servizio della clientela, a cui saremo sempre più vicini".

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