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Russia: Continental riprende produzione di pneumatici

- di: Redazione
 
Russia: Continental riprende produzione di pneumatici
C'è una piccola, ma significativa, crepa sul fronte delle aziende occidentali che stanno partecipando allo sforzo di molti governi per esercitare forti pressioni economiche sulla Russia per costringerla ad interrompere le azioni di guerra contro l'Ucraina. La scelta delle sanzioni economiche sta avendo effetto, tanto che sono moltissime le società che hanno interrotto o limitato le loro attività in Russia. Ma, come scrive oggi la Frankfurter Allgeimeine Zeitung, il gigante tedesco degli pneumatici sta riprendendo parzialmente la produzione nel suo stabilimento in Russia, dopo che l'aveva inizialmente interrotta.

Gli stabilimenti della Continental in Russia riprendono a produrre

Si tratta dello stabilimento di Kaluga, a circa 190 chilometri a sud-ovest di Mosca, dove Continental aveva sospeso la produzione all'inizio di marzo, interrompendo - si disse all'epoca - ogni attività di importazione ed esportazione con la Federazione Russa. Ora però, secondo il quotidiano tedesco (notizia peraltro confermata dalla Continental) , la produzione è ripresa dalla scorsa settimana. La decisione, ha detto Continental, è stata giustificata dalle "dure conseguenze criminali" che minacciavano dipendenti e dirigenti locali se non servivano la domanda locale.

Continental non è sola in questa decisione. Altri produttori di pneumatici continuano il loro lavoro in Russia, come la finlandese Nokian. Le aziende vogliono mantenere il controllo degli impianti di produzione, senza però investirvi. La situazione è stata determinata dall'iniziativa legislativa, ad opera del partito "Russia Unita" (quello di Vladimir Putin), presentata all'inizio di marzo e che prevede la nazionalizzazione delle società straniere in caso di abbandono del mercato russo o interruzione delle operazioni.

Il disegno di legge e probabilmente anche le minacce di possibili pene detentive per gli amministratori delegati locali avevano innescato grandi disordini tra le aziende occidentali. La catena di negozi di ferramenta Obi ha recentemente ceduto 27 filiali in Russia a un investitore russo, tra le altre cose per evitare l'esproprio. Dopo un'iniziale esitazione, anche il gruppo dei beni di consumo Henkel lascia il Paese.
Secondo il quotidiano Izvestia, governativo, il disegno di legge sull'esproprio è stato momentaneamente sospeso.
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