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Gimbe: peggiora l’erogazione delle cure in otto regioni

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Gimbe: peggiora l’erogazione delle cure in otto regioni
Gimbe: peggiora l’erogazione delle cure in otto regioni
Dal monitoraggio Lea 2023 emerge un’Italia sanitaria divisa. Cartabellotta: “La frattura Nord-Sud si allarga, serve una revisione profonda”.

Il quadro tracciato dalla Fondazione Gimbe sullo stato di salute del Servizio sanitario nazionale è allarmante. Nel 2023, in otto regioni italiane è peggiorata l’erogazione delle cure, con un arretramento rispetto agli standard minimi stabiliti dai Livelli essenziali di assistenza (Lea). Un dato che riaccende i riflettori sul divario sanitario tra Nord e Sud e mette in discussione l’efficacia degli strumenti finora adottati per colmare le disuguaglianze.

Secondo il monitoraggio, la Campania e la Sardegna sono salite tra le regioni considerate “adempienti”, ma altre aree hanno visto un peggioramento. Basilicata e Liguria retrocedono a “inadempienti” per il mancato raggiungimento della soglia minima in una delle aree valutate. Rimangono fuori dagli standard Calabria, Molise e la Provincia autonoma di Bolzano, mentre Abruzzo, Sicilia e Valle d’Aosta non centrano i requisiti in due aree.

La pagella Lea e i suoi limiti

Il monitoraggio Lea viene effettuato attraverso un set di indicatori Nsg Core, che rappresentano la base su cui lo Stato valuta l’erogazione dei servizi sanitari da parte delle regioni. Tuttavia, secondo il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta, questo sistema non riflette pienamente la qualità dell’assistenza.

“La tutela della salute dipende ancora in larga misura dalla regione di residenza. La frattura tra Nord e Sud non accenna a ridursi e i numeri rischiano persino di sottostimare le differenze reali. La cosiddetta pagella ministeriale si basa su pochi indicatori e su soglie di promozione troppo basse, che finiscono per appiattire le disparità”, afferma Cartabellotta.

La richiesta di riforma

Per questo la Fondazione Gimbe chiede un ampliamento del numero di indicatori utilizzati e una rotazione periodica degli stessi, in modo da garantire un monitoraggio più aderente alla realtà. L’obiettivo è rendere la valutazione non un mero esercizio formale, ma uno strumento in grado di evidenziare le criticità e orientare le politiche sanitarie.

Un altro punto critico riguarda i Piani di rientro e i commissariamenti, adottati negli anni per riportare in equilibrio i bilanci regionali. Misure che, secondo Gimbe, hanno sì contribuito a stabilizzare i conti, ma hanno inciso poco sulla qualità delle cure e non hanno ridotto le disuguaglianze territoriali. “Serve una radicale revisione di questi strumenti, perché il risanamento finanziario non può essere disgiunto dal miglioramento dell’assistenza”, conclude Cartabellotta.

Un Paese sanitario a due velocità

I dati raccolti confermano un’Italia divisa in due. Le regioni del Nord tendono a mantenere standard più elevati e continuità nei servizi, mentre quelle del Sud continuano a fare i conti con carenze strutturali, carichi eccessivi sulle strutture ospedaliere e una rete territoriale insufficiente.

Le conseguenze sono pesanti: cittadini costretti a spostarsi per ricevere cure adeguate, liste d’attesa più lunghe e un aumento del ricorso alla sanità privata per chi può permetterselo. Una spirale che rischia di minare i principi fondanti del SSN, nato per garantire equità e universalità delle cure.

Le sfide future

Il monitoraggio Lea 2023 rappresenta dunque un campanello d’allarme per istituzioni e politica. Da un lato, certifica i progressi di alcune regioni che hanno saputo migliorare la loro performance. Dall’altro, mette a nudo la difficoltà di ridurre il divario strutturale che divide il Paese.

Il rischio, sottolinea Gimbe, è che senza interventi mirati la sanità italiana perda progressivamente la sua capacità di garantire servizi uniformi su tutto il territorio nazionale. Una prospettiva che richiede coraggio politico, investimenti mirati e una nuova governance capace di conciliare equilibrio dei conti e qualità dell’assistenza. 

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