Sanità d'eccellenza e più 'agile'? In Emilia Romagna si chiama 'colibrì'

- di: Stefania Assogna
 

Il Consorzio Ospedaliero Colibrì da 10 anni nella regione riferimento dei cittadini per la salute. Ne parliamo con l’Ad Averardo Orta.

 

Il colibrì è chiamato anche “uccello mosca” perché è il più piccolo esistente in natura. Ne esistono ben 334 specie. Apparentemente sembra fragile ma, al contrario, è così forte da resistere a basse temperature, velocissimo, ha ottime capacità di volo, infatti non solo è in grado di stare sospeso mentre succhia il nettare dei fiori ma sa muoversi anche all’indietro.
E’ presente nella mitologia Maya, in cui simboleggiava la quinta era dell’uomo, cioè l’epoca che stiamo vivendo, e nella quale si dovrebbe raggiungere il più alto grado dell’evoluzione umana.

 
Ma perché il piccolo e agile volatile suscita tanto interesse?
Lo chiediamo al Dott. Averardo Orta Amministratore Delegato del Consorzio Ospedaliero Colibrì organizzazione senza scopo di lucro e network che connette strutture d’eccellenza operanti nel settore sanitario, sociosanitario e sociale in Emilia Romagna. Fondato a Bologna nel settembre 2009 tra le Società Villa Ranuzzi, Villa Bellombra, Villa Serena e l’Ospedale Privato Santa Viola e dall’Ospedale Ai Colli, oggi il Consorzio si compone di oltre 20 strutture operanti all’interno del sistema integrato della Regione Emilia Romagna e aderisce Confindustria Emilia Area Centro. Le consorziate partono dall’attenzione ai più piccoli, con asili nido e servizi educativi per l’Infanzia, per completare l’offerta di: ricoveri ospedalieri, specializzazioni e prestazioni chirurgiche, trattamenti di riabilitazione neurologica e ortopedica, servizi ambulatoriali, diagnostica a domicilio quali radiografie ed ecografie, servizi residenziali per la persona fragile. Colibrì oggi rappresenta un gruppo impegnato nel dare risposte al cittadino e ai suoi bisogni di salute, con l’obiettivo di creare un welfare di comunità locale e regionale, innovativo ed efficiente.

 
Come nasce l’idea del Consorzio Colibrì? 
Scegliendo questo simbolo per il Consorzio volevamo focalizzare l’attenzione sulla leggerezza e sulla rapidità ma anche sulla brillantezza. Il Consorzio che volevamo costruire doveva rimanere una struttura snella, poco burocratizzata, poco costosa e molto veloce nell’adeguarsi alle esigenze dei consorziati e dei bisogni di salute, sempre più complessi e diversificati, con lo sguardo rivolto all’innovazione e allo sviluppo di servizi integrati. Oggi, con un’esperienza di 10 anni, possiamo affermare con orgoglio di essere riusciti a rimanere fedeli all’idea iniziale. Lo dimostrano le caratteristiche che il nostro consorzio ha mantenuto: agilità, immediatezza nella risposta e semplificazione della burocrazia.

 
Il Colibrì resta sospeso, succhia il nettare e spostandosi contribuisce all’impollinazione dando il suo prezioso contributo alla continuità della vita. Un po’ come i valori e la mission che si prefigge il Consorzio Colibrì: ce li può illustrare nel dettaglio?
Come suggerito dal nostro motto “E pluribus unum - Da molti uno soltanto” il Consorzio nasce per unire diverse eccellenze, accomunate da una visione etica dei servizi alla persona, per migliorare l’offerta agli utenti e consentire ai singoli associati performance ancora più brillanti. La nostra è una realtà no profit che intende mettere a disposizione dei cittadini una rete di servizi per la salute di qualità. Crediamo che unirci con nuove realtà e attingere ad un bacino di informazioni e di esperienze più grandi possa essere una garanzia per l’utente che fruisce dei nostri servizi e possa avere, come benefico effetto, una “spirale virtuosa” di conoscenze. Il Consorzio rinnova da diversi anni l’impegno alla rendicontazione sociale, realizzando in maniera volontaria il Bilancio Sociale di Gruppo. L’obiettivo è monitorare i risultati raggiunti per capire come e dove possiamo ancora migliorare.

 
La Sanità in Italia è un argomento controverso, da un lato è spesso criticata e dalle cronache risulta che non tutti gli ospedali hanno strutture adeguate, ma è pur vero che, a differenza di altri Paesi, qui da noi, ad esempio, un trapianto di fegato è possibile con una spesa minima se non addirittura gratis. Come manager cosa ne pensa? Quale eventuale “assenza” può colmare, in ambito socio-sanitario il Consorzio Colibrì con il suo operato?
Siamo convinti che il Servizio Sanitario Nazionale sia una fondamentale conquista di civiltà e non intendiamo operare in concorrenza con il Pubblico. Anzi, molte delle strutture appartenenti al Consorzio erogano prestazioni in accreditamento. Il valore della nostra rete consiste nel mettere a disposizione dei consorziati strumenti e opportunità di crescita e miglioramento delle loro prestazioni, a beneficio degli utenti finali ma anche del SSN di cui siamo e ci sentiamo parte integrante. Nel frattempo da alcuni anni stiamo lavorando a progetti innovativi, in collaborazione con la SDA School of Management dell’Università Bocconi, per offrire a utenti privati una serie di percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali completi e perfettamente integrati. Il nostro obiettivo è suggerire oltre che offrire alle persone soluzioni semplici a problemi complessi.

 
Il Colibrì è velocissimo e ha addirittura la peculiarità di poter volare all’indietro. Il Consorzio registra ben 320 milioni di fatturato, 6.896 operatori, 1.675.060 utenti serviti, 3.319 posti letto autorizzati. Un motore veramente potente come questo può essere esportabile anche in altre regioni?
La risposta è sì! Tuttavia vogliamo crescere selezionando solo strutture o gruppi di indiscussa eccellenza, che condividano il nostro approccio etico, e che possano integrare il nostro know how con competenze e servizi che oggi mancano, per arricchire e completare l’offerta sanitaria, socio-sanitaria e sociale a livello regionale. Ciò rallenta molto la nostra espansione ma al tempo stesso garantisce una coesione e una forza davvero invidiabili. La nostra crescita è testimoniata dai dati (fatturato, numero di dipendenti e collaboratori, posti letto autorizzati, utenti serviti) in costante aggiornamento.

 
Il Consorzio Colibrì è fatto principalmente di persone che vengono formate, e che sono il valore essenziale di ognuna delle strutture. Per il reclutamento e la formazione come opera il Consorzio?
Il principio che ci ispira è la libertà. Ogni struttura può decidere di utilizzare o meno i diversi servizi che offriamo. Per migliorare la preparazione delle risorse umane possiamo contare su quattro Provider Accreditati che offrono corsi certificati. Si tratta di: Ospedale Domus Nova (Provider ECM), Gruppo Essepienne (Ente di formazione Valet), Ospedale Privato Santa Viola (Provider ECM), Cooperativa Sociale Società Dolce (Ente di Formazione Seneca). Inoltre gestiamo anche la fase di reclutamento e selezione tramite aziende partner specializzate. Per noi la conoscenza è un bene universale e aspiriamo a promuovere una formazione attiva, nuova, sentita e soprattutto finalizzata al cambiamento fattivo, percepito, vero.

Sourcing, Strategic Sourcing, Outsourcing. Questo tipo di attività sono il cuore di ogni tipo di impresa per essere organizzata al massimo del suo potenziale; qual è il vantaggio di operare in ambito consortile?
Certamente il caso del Consorzio è difficile da inquadrare nelle categorie tradizionali. La cosiddetta filiera perde la sua struttura rigida e si trasforma in un rapporto simbiotico dove non è più possibile individuare il fornitore e il committente. Proprio in questo risiede il plus valore della nostra esperienza. Direi che possiamo parlare di un modello “a branco”, dove individui singoli agiscono per un obiettivo comune assegnandosi di volta in volta ruoli differenti.

 
Come sono messe le aziende italiane, anche operanti in altri settori in tal senso? La politica consortile, è “il futuro”? Volendo fare un confronto con l’estero, quali Paesi sono più evoluti in questo modus operandi, e in qualche modo un modello d’ispirazione?
Ci sono poche esperienze simili alla nostra. Temo si tratti di un modello di non facile replicazione. Sono necessari un grande senso di appartenenza e un sincero spirito pionieristico per far funzionare un modello come il nostro. Direi che la conoscenza personale e la fiducia sono stati i veri motori della nostra crescita. Due anni fa siamo stati in Texas per visitare una realtà consortile simile alla nostra, anche se molto più grande. È stato davvero utile confrontarsi, in uno scambio reciproco di esperienze, con una realtà così lontana da noi. La condivisione e il miglioramento continuo sono i valori che stanno alla base e che accostano le due realtà, quella nostra emiliana e quella texana, dal punto di vista organizzativo ed assistenziale. È stato interessante vedere come entrambe, sebbene collocate in aree geografiche così lontane e diverse, siano accomunate dalla forte volontà di prendersi cura al meglio delle persone, facendosi carico in maniera globale dei loro bisogni, sviluppando soluzioni e servizi di qualità efficienti ed innovativi che mettano al primo posto la persona.

 
Le logiche di investimento come sono organizzate?
All’interno del Consorzio decidiamo all’unanimità tutto quello che ha necessariamente ricadute su ciascun consorziato, mentre sviluppiamo progetti e investimenti che coinvolgono anche solo pochi consorziati purché non generino costi comuni. Si propone di suggerire le migliori opportunità di acquisto per la scelta della qualità dei prodotti impiegati e dei servizi fruiti nelle attività aziendali, promuovendo incontri tra consorziati e fornitori. Colibrì eroga anche attività di assistenza tecnica, organizzativa, commerciale, amministrativa, di marketing e comunicazione, nonché, come ho detto, piani di formazione professionale e di sviluppo in ogni area di rilevante importanza gestionale.

 
La Sanità privata logicamente implica dei costi per gli utenti, il Consorzio come si comporta in questo ambito? Ha dei programmi/aiuti per le classi meno abbienti?
Direi che l’economicità e l’efficienza sono fra i nostri punti di forza. Potendo progettare da zero i nostri servizi integrati, poniamo da subito l’attenzione a ridurre qualunque spreco di risorse. Ciò significa prevedere percorsi più brevi, setting più appropriati e quindi meno onerosi, senza per questo rinunciare a innovazione e qualità.

 
In natura esistono ben 334 specie di Colibrì; dove sta andando e dove può arrivare il vostro Gruppo?
Ci potrebbe essere un’ulteriore crescita, inglobando anche altri settori del sociale? Prevedere oggi come si evolverà il consorzio è davvero molto difficile. Dieci anni fa non avremmo mai immaginato di diventare quello che siamo diventati oggi e ciò è dipeso dalla capacità di adattamento che ci ha consentito di trasformare la fisionomia e i traguardi che ci eravamo posti man mano che nuovi soggetti aderivano e ci portavano in dote nuove idee e nuove prospettive. Il futuro è una pagina bianca da scrivere e noi siamo pronti a farlo, con trasparenza, condivisione e lungimiranza.

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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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