Disagi in tutta Italia per la protesta del personale Assohandlers. Voli cancellati, rimborsi entro il 16 luglio. Ita: “Verificate lo stato del vostro volo”.
Voli cancellati, disagi per i passeggeri
Oggi giornata nera per chi deve volare da o per l’Italia. A causa dello sciopero nazionale del personale delle aziende associate ad Assohandlers, che si occupano dei servizi di assistenza a terra (l’“handling”), Ita Airways ha annunciato la cancellazione di 36 voli, sia domestici che internazionali.
L’azienda ha invitato i passeggeri a controllare attentamente lo stato del proprio volo prima di recarsi in aeroporto. Il consiglio, in realtà, è più un’allerta: chi vola il 10 luglio deve prepararsi a contrattempi e lunghe attese.
Chi sciopera e perché: il nodo contrattuale
Lo sciopero riguarda il personale delle aziende che forniscono i servizi a terra negli aeroporti – carico e scarico bagagli, accompagnamento disabili, movimentazione aerei, check-in. Queste attività vengono spesso svolte in outsourcing da società private in concorrenza tra loro.
Assohandlers denuncia da tempo condizioni contrattuali insostenibili: salari bassi, turni spezzati, mancanza di certezze su ferie e riposi. La protesta chiede il rinnovo del contratto nazionale e un adeguamento dei livelli retributivi.
Secondo Filt Cgil, “la situazione nei maggiori aeroporti italiani è diventata insostenibile, con ritmi di lavoro e precarietà che non garantiscono né sicurezza né dignità ai lavoratori”.
Cosa succede a chi ha acquistato un biglietto
Ita Airways ha attivato una politica di riprotezione e rimborso. Chi ha prenotato un volo per il 10 luglio e lo vede cancellato o posticipato di almeno 5 ore può:
- Cambiare la prenotazione senza penali, anche scegliendo un’altra destinazione.
- Chiedere il rimborso integrale entro e non oltre il 16 luglio.
Per farlo, bisogna chiamare il numero +39 06 85960020 o rivolgersi alla propria agenzia di viaggio.
L’estate rovente degli aeroporti italiani
Quello del 10 luglio non è un caso isolato. Negli ultimi 30 giorni si sono registrate oltre 200 cancellazioni per agitazioni sindacali, con i maggiori disagi a Fiumicino, Malpensa e Napoli Capodichino.
Le proteste non riguardano solo l’handling: a fine giugno hanno scioperato anche i controllori di volo, e il 5 luglio il personale di sicurezza degli aeroporti ha paralizzato i check-in.
I numeri del disagio: migliaia i passeggeri coinvolti
Oltre 4.500 passeggeri saranno coinvolti direttamente dalle cancellazioni di Ita, mentre almeno il doppio rischia disagi indiretti. Ita rappresenta oggi circa il 20% del traffico passeggeri negli scali italiani.
L’impatto sull’affidabilità del servizio è pesante, proprio nel momento di massima pressione estiva.
Chi non sciopera: Ryanair e le compagnie straniere restano operative
Lo sciopero coinvolge solo il personale delle aziende aderenti ad Assohandlers. Alcuni operatori, come Ryanair, EasyJet o Lufthansa, potrebbero non subire interruzioni significative.
Tuttavia, il caos generale negli aeroporti potrebbe generare ritardi anche su voli non cancellati, a causa della ridotta capacità operativa dei servizi di terra.
La voce dei lavoratori: “Trattati come invisibili”
“Ci trattano come se non esistessimo, ma senza di noi gli aerei non decollano”, dice una dipendente della società Gh Italia. “Non chiediamo la luna, solo contratti dignitosi e turni sostenibili”.
Mauro Cini, rappresentante Uiltrasporti, aggiunge: “La filiera dell’handling è sottoposta a una concorrenza spietata, e chi ci rimette sono i lavoratori, che pagano con fatica e instabilità”.
Il nodo irrisolto del settore handling
Lo sciopero riporta alla luce una questione annosa: l’assenza di una regolamentazione efficace per il settore handling, di fatto privatizzato ma senza regole minime condivise.
Oltre il 60% dei dipendenti ha contratti precari, con salari inferiori ai 1.000 euro netti e un turnover superiore al 35% annuo. Un comparto tra i più fragili dell’intera filiera aeroportuale.
E ora? Una mediazione difficile
Al momento non ci sono segnali di apertura da parte delle aziende o del governo. Il ministero dei Trasporti non ha convocato alcun tavolo di confronto.
I sindacati non mollano: “Non escludiamo nuove mobilitazioni se non ci sarà un confronto serio”, avverte Stefano Malorgio, segretario nazionale Filt Cgil.
Il rischio di un’estate ad alta turbolenza
Il 10 luglio sarà solo un banco di prova. Se la vertenza non troverà soluzione, il rischio è che lo sciopero si ripeta, con impatti crescenti sui flussi turistici e sull’immagine del Paese.
Se l’Italia non garantisce affidabilità nei servizi di terra, ne risente l’intero sistema aeroportuale, proprio quando – secondo ENAC – il traffico passeggeri ha superato per la prima volta i livelli pre-Covid.
Una crisi silenziosa, ma potenzialmente esplosiva.