Stellantis non fa prigionieri (in Italia): tagliati altri 1820 posti di lavoro

- di: Redazione
 
I sindacati dei metalmeccanici si sono spaccati (non è la prima volta e non sarà nemmeno l'ultima) davanti al piano di Stellantis che, tra scivoli, incentivi e agevolazioni, porterà fuori dal lavoro attivo 1.820 posizioni in Italia.
Un piano che, ad eccezione della Fiom, tutte le altre sigle (Fim, Uilm, Fismic, Ugim e Aqcr) hanno accettato con soddisfazione e tono quasi celebrativi, rendendo obbligatoria la domanda su come sia possibile una simile diversità di vedute in seno a rappresentanze sindacali che hanno come obiettivo primario la tutela dei lavoratori e del loro posto. Misteri della politica sindacale, che rischiano di restare tali.

Stellantis taglia altri 1820 posti di lavoro

Le parole di Simone Marinelli, di Fiom Cgil, sono molto chiare: ''Si continua ad avere un piano complessivo sulle missioni degli enti centrali, di staff e della maggior parte degli stabilimenti e senza un piano che preveda un reale ricambio generazionale. La transizione ecologica impone un confronto serio sulle competenze e sull'occupazione. Non si può continuare a navigare a vista. È necessario che il governo intervenga nei confronti dell'azienda''.
Dichiarazioni di tenore totalmente opposto da parte delle altre sigle, che hanno celebrato il loro impegno, che si è tradotto in un ulteriore miglioramento degli incentivi che erano previsti negli accordi precedenti.

Comunque, il piano di tagli di Stellantis non si ''accanisce'' contro un particolare stabilimento o su altre componenti del gruppo, spalmati come sono un po' ovunque e in ogni caso con contributi sostanziali, per chi non ne ha ancora i requisiti anagrafici, per raggiungere la soglia pensionistica.

Per chi non può raggiungere l'età della pensione, l'incentivo sarà di 24 mensilità, e mai comunque sotto i 55 mila euro, con un ulteriore ''regalo'' di 20 mila euro se firmeranno le dimissioni entro il 30 settembre.
Quello che resta ancora non chiaro è se il sistema Paese meritasse di perdere 4000 posti di lavoro in Stellantis in due anni, sia pure con la formula degli esuberi incentivati. Perché, anche se dai a qualcuno fino a 75 mila euro per lasciare il posto, chi accetta la proposta è destinato a uscire dal circuito produttivo, nel quale potrebbe ipoteticamente rientrare, a patto di trovare chi lo assuma non considerandone l'età oppure che aggiri l'obbligatorietà della retribuzione regolare.
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