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Turista italiano ucciso da uno squalo in Egitto: cresce la preoccupazione per la sicurezza nel Mar Rosso

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Turista italiano ucciso da uno squalo in Egitto: cresce la preoccupazione per la sicurezza nel Mar Rosso

Un tragico incidente si è verificato ieri nelle acque di Marsa Alam, località egiziana rinomata per le sue bellezze naturali e molto frequentata dagli amanti dello snorkeling e delle immersioni. Un turista italiano di 48 anni, Gianluca Di Gioia, residente a Roma, è stato ucciso da uno squalo mentre praticava snorkeling insieme a un altro connazionale, Peppino Frappani, 69 anni, originario di Genivolta, in provincia di Cremona. Frappani è rimasto ferito ed è stato ricoverato presso l'ospedale di Port Ghalib, dove è attualmente sotto osservazione.

Turista italiano ucciso da uno squalo in Egitto

Secondo le autorità egiziane, l’attacco è avvenuto in acque profonde, ben oltre l’area balneabile e protetta. I due turisti, privi di guida, avrebbero oltrepassato la barriera corallina probabilmente alla ricerca di dugonghi o tartarughe marine, animali che spesso popolano le acque aperte. Le pinne da snorkeling utilizzate potrebbero aver attratto lo squalo, scatenando l’aggressione.

Le autorità locali hanno immediatamente vietato la balneazione nella zona e convocato un comitato di emergenza per indagare sull'accaduto. In passato, incidenti simili nel Mar Rosso avevano già sollevato interrogativi sulla sicurezza nelle acque frequentate dai turisti.

Negli ultimi anni, sono stati adottati sistemi di monitoraggio per studiare il comportamento degli squali, ma la tragedia odierna riporta l'attenzione sulla necessità di misure più stringenti. Tra queste, l’installazione di reti di sicurezza lungo le spiagge e un controllo più rigoroso delle attività turistiche al di fuori delle aree protette.

Gli attacchi di squali non sono nuovi nel Mar Rosso: nel 2022, una turista austriaca perse la vita vicino a Hurghada, e nel 2023 un turista russo fu attaccato e ucciso nella stessa zona. Oggi, la comunità internazionale torna a chiedere interventi immediati per garantire la sicurezza di chi frequenta queste acque paradisiache.

Restano da chiarire le dinamiche esatte dell’incidente. Le autorità egiziane, intanto, assicurano la massima trasparenza nelle indagini e promettono ulteriori provvedimenti per evitare che simili tragedie si ripetano.

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