Ucraina, tregua dall'8 al 10 maggio annunciata da Putin: Trump guida la pressione per un cessate il fuoco permanente
- di: Cristina Volpe Rinonapoli

Vladimir Putin ha annunciato un cessate il fuoco temporaneo dall'8 al 10 maggio lungo tutto il fronte ucraino, in occasione delle celebrazioni del Giorno della Vittoria, data simbolica per la Russia. La decisione, resa pubblica attraverso un comunicato del Cremlino, è stata presentata come un gesto di rispetto per la memoria storica della seconda guerra mondiale e come un'apertura verso eventuali iniziative diplomatiche. Il cessate il fuoco prevede la sospensione delle operazioni offensive, ma rimane subordinato alla condizione che non si verifichino attacchi da parte ucraina.
Trump interviene direttamente: "Basta guerre senza senso"
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, è intervenuto con forza sulla crisi, definendo la guerra "una follia che deve finire". Trump ha avviato colloqui diretti con Mosca, Kiev e i principali leader europei, spingendo per trasformare la tregua temporanea in un accordo di pace duraturo. Secondo fonti diplomatiche, Trump ha messo in campo una pressione senza precedenti anche sui partner NATO, chiedendo unità su una proposta di cessate il fuoco permanente, e ha incaricato la sua amministrazione di presentare un piano negoziale nel giro di pochi giorni.
Zelenskyj diffida: "Serve una vera tregua, non un inganno"
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha accolto con estremo scetticismo l'iniziativa russa. In un discorso trasmesso da Kiev, Zelenskyj ha definito la proposta del Cremlino "un'operazione di propaganda" e ha ribadito la necessità di una tregua completa della durata di almeno trenta giorni, senza condizioni capestro. Per Kiev, la semplice sospensione delle ostilità per motivi celebrativi non può essere considerata un segnale autentico di volontà negoziale. "Siamo pronti a sedere al tavolo", ha dichiarato Zelenskyj, "ma su basi serie, non su illusioni di breve termine".
Le condizioni del Cremlino: Crimea riconosciuta e neutralità ucraina
Nonostante il clima di apparente apertura, il Cremlino ha ribadito posizioni rigide: Mosca continua a pretendere il riconoscimento della Crimea come parte integrante della Russia e la neutralità militare permanente dell'Ucraina. Tali condizioni sono state respinte da Kiev come inaccettabili. Fonti vicine alla diplomazia americana riferiscono che Trump starebbe lavorando a una mediazione che possa garantire la sovranità territoriale ucraina, pur senza umiliare Mosca, nel tentativo di evitare una nuova escalation che destabilizzerebbe ulteriormente l'Europa orientale.
La diplomazia in fermento: colloqui intensi e nuovi scenari
Nei prossimi giorni sono attesi incontri ad alta tensione tra le delegazioni diplomatiche delle due parti, con Washington che ha assunto il ruolo di mediatore principale. Secondo quanto trapela da fonti vicine alla Casa Bianca, Trump intende presentare una "proposta di compromesso" che prevede il congelamento delle operazioni militari, lo scambio di prigionieri e il dispiegamento di osservatori internazionali lungo la linea del fronte. Anche l'Unione europea, seppure divisa, sta lavorando per sostenere un'iniziativa diplomatica capace di tradurre il cessate il fuoco simbolico in un vero processo di pace.
Il peso della Corea del Nord e la nuova geopolitica del conflitto
Durante l'annuncio della tregua, Putin ha pubblicamente ringraziato i soldati nordcoreani presenti nelle retrovie russe, confermando indirettamente il supporto militare di Pyongyang alla campagna in Ucraina. Questo elemento ha allarmato Washington e Bruxelles, che temono un ampliamento della guerra su scala regionale. Trump ha già minacciato nuove sanzioni contro la Corea del Nord se non verranno ritirati immediatamente tutti i contingenti impegnati al fianco delle truppe russe. La presenza nordcoreana complica ulteriormente il quadro negoziale e aumenta il rischio di un'internazionalizzazione del conflitto.
Il futuro incerto della tregua: prove di pace o ennesima illusione?
La finestra aperta dall’annuncio del Cremlino rischia di chiudersi rapidamente se non sarà accompagnata da passi concreti verso un cessate il fuoco stabile e verificabile. Trump, consapevole della posta in gioco anche in termini di politica interna, ha investito molto del suo capitale politico nella risoluzione della crisi, facendo pressione su entrambe le parti per ottenere risultati tangibili. Nelle prossime settimane, il mondo assisterà a una sfida diplomatica cruciale: fermare una guerra che dura da più di tre anni o vedere sfumare l’ennesima occasione di pace in un conflitto che ha già ridisegnato la mappa della sicurezza globale.