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West Nile, salgono i contagi: altri 12 casi in provincia di Latina

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
West Nile, salgono i contagi: altri 12 casi in provincia di Latina

Altri dodici casi di infezione da virus West Nile sono stati registrati nelle ultime ore nella provincia di Latina, portando il totale dei contagi nel territorio italiano a 32 dall’inizio del 2025. A renderlo noto è stato l’Istituto Superiore di Sanità, che aggiorna regolarmente il bollettino epidemiologico sull’andamento della malattia trasmessa da zanzare infette. La situazione nel Lazio, in particolare nella zona pontina, è quella che al momento desta maggiore attenzione. Due persone, affette da forme neuro-invasive, sono decedute nel corso delle scorse settimane, mentre la maggior parte dei casi rilevati riguarda sintomi lievi o asintomatici.

West Nile, salgono i contagi: altri 12 casi in provincia di Latina. In Italia 32 da inizio anno, due i decessi

Le autorità sanitarie regionali hanno disposto l’adozione di misure straordinarie di profilassi, rafforzando la sorveglianza entomologica e virologica. Si intensificano anche i controlli sulla popolazione aviaria e sugli allevamenti equini, poiché uccelli migratori e cavalli rappresentano le principali sentinelle del virus. La Asl di Latina ha disposto disinfestazioni straordinarie in diversi comuni e avviato una campagna di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza, chiedendo l’eliminazione dei ristagni d’acqua e l’adozione di misure preventive come l’uso di repellenti, zanzariere e abbigliamento coprente.

Il profilo dell’infezione e i rischi per l’uomo

Il virus West Nile è un arbovirus che si trasmette all’uomo attraverso la puntura di zanzare infette, prevalentemente del genere Culex. Nella maggior parte dei casi l’infezione è asintomatica, ma in una percentuale compresa tra l’1% e il 5% può provocare febbre alta, mal di testa, dolori muscolari e, nei casi più gravi, encefaliti o meningiti virali. Gli anziani e le persone immunocompromesse sono più esposte al rischio di sviluppare le forme neuro-invasive, che possono anche avere esiti fatali. Il tasso di mortalità resta comunque molto contenuto, ma la velocità di diffusione impone interventi tempestivi e coordinati.

Rete di monitoraggio nazionale e allerta nei centri trasfusionali

Il Ministero della Salute ha confermato il mantenimento del livello di allerta alto per il sistema nazionale di trasfusioni, con sospensione temporanea della donazione di sangue nelle aree colpite e rafforzamento dei controlli su plasma e piastrine. Le banche del sangue collaborano con i centri regionali di epidemiologia per escludere eventuali rischi di trasmissione attraverso prodotti ematici. Il sistema di tracciamento attivato a livello nazionale, che comprende anche il monitoraggio ambientale, è in piena attività e sta fornendo aggiornamenti costanti sulla presenza del virus negli insetti e negli animali campione.

Clima favorevole alla proliferazione e scenario in evoluzione

Le ondate di caldo umido, alternate a temporali improvvisi, hanno creato le condizioni ideali per la proliferazione delle zanzare vettori. Il cambiamento climatico ha accentuato la presenza del virus in aree in cui, fino a pochi anni fa, i casi erano sporadici. I primi focolai di quest’anno si erano manifestati nel Nord Italia, ma nelle ultime settimane l’epidemia ha assunto un carattere più omogeneo, con una diffusione che ha coinvolto diverse regioni centrali. I virologi invitano alla prudenza, sottolineando che il picco stagionale deve ancora arrivare e che l’attenzione deve restare alta almeno fino a settembre.

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