L'UGL Agroalimentare ha presentato al Senato della Repubblica la ricerca "Gli italiani e i consumi ittici. Resistenze, ostacoli e opportunità per facilitare la scelta del prodotto ittico fresco italiano", realizzata dall'Istituto demoscopico Lab21.01. Un report che ha messo sotto la lente d'ingrandimento la filiera (1.723 contatti e 519 interviste) e i consumatori italiani maggiorenni (3.642 contatti e 1.032 interviste).
UGL: "Cresce la consapevolezza dei consumatori sulla pesca sostenibile"
L'analisi evidenzia una consapevolezza sempre maggiore dei consumatori sul concetto di pesca sostenibile (valore cresciuto del 2% fino al 58,1%). Otto italiani su dieci sono pronti a modificare o ridurre i consumi, inserendo nell'alimentazione quotidiana, anche con specie pescate con metodi artigianali con basso impatto ambientale.
Si sente l'impatto del caso "Granchio Blu" sul target consumatori e filiera, anche se a livello di informazione sul tema appare diverso (col 42,8% dei consumatori rispetto all'88% degli addetti ai lavori si ritiene informato) mentre sia
consumatori che addetti ai lavori individuano nel Governo e nelle Istituzioni
nazionali (53,6% consumatori; 53,8% filiera), nelle istituzioni locali (49,8%
consumatori; 56,1% filiera) e nei mass media (37,5% consumatori; 39,6% filiera)
gli attori che potrebbero incidere maggiormente.
Quali le possibili azioni per contrastare e arginare
l'emergenza granchio blu? Il 45,8% dichiara che la soluzione
migliore sarebbe "pescare e potenziare la filiera di distribuzione
e vendita al dettaglio per uso alimentare", in seconda posizione
"Informare, comunicando e alfabetizzando, i consumatori finali per
incentivare l'acquisto e il consumo alimentare del granchio blu" (40,4%),
e in terza posizione (37,8%) proporlo maggiormente al consumatore finale nei
punti vendita. Diverse le strategie della "filiera" che mettono al
primo posto "ottenere maggiori incentivi dallo Stato" (46,7%); in
seconda posizione "stringere accordi a livello nazionale e locale che
tutelino tutti gli attori della filiera ittica italiani" con il 43,7% e al
terzo posto "pescare e potenziare la filiera di distribuzione e vendita al
dettaglio per uso alimentare" con il 40,2%.
Informazione e disinformazione: solo 2
consumatori su 10 si ricordano una campagna di comunicazione/pubblicitaria sul
tema della pesca (dato comunque cresciuto di oltre 10 punti percentuali
rispetto al 2022) mentre tra gli addetti ai lavori il valore sale al 63,1%.
Distanti ancora i giudizi relativi alla comunicazione dei prodotti ittici:
nonostante siano entrambi convinti che si debba comunicare di più, il 44,6% dei
consumatori ritiene che la comunicazione ricevuta sia in parte o completamente
sufficiente mentre per gli esperti del settore il dato arriva al 17,5%. Tra le
fonti di informazione maggiormente affidabili entrambi i target analizzati
mettono al primo posto i siti istituzionali (93,9% consumatori; 90,1%
filiera), seguiti dalle Riviste di settore (89,6% consumatori; 80,3% filiera).
Ancora concordi sulla qualità delle notizie ricevute: poco comprensibili
(71,8% consumatori; 83,4% filiera); superficiali (63,4% consumatori; 94,9%
filiera); allarmistiche (50,9% consumatori; 36,7% filiera). Solo un consumatore
su dieci considera le notizie ricevute chiare e 2 su 10 tranquillizzanti.
Su valori simili si assesta anche il giudizio del campione
degli intervistati rispetto alle informazioni relative alla provenienza
dei prodotti ittici: oltre l'80% dei consumatori finali e degli
stakeholders del settore pesca ritiene le informazioni poco semplici e
comprensibili.
Claudio Durigon, sottosegretario al
ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ha dichiarato: "I pescatori sono una
componente molto importante per la nostra economia. Il Governo sta mettendo
un grande impegno a tutela della pesca sostenibile, per dare
risposte effettive ai pescatori, affrontare le numerose criticità attuali e
rilanciare l'intera filiera".
Francesco Battistoni, vice presidente
commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera, ha aggiunto: "Sul
piano della sostenibilità come emerge chiaramente dall'analisi effettuata
da Lab21.01, i cittadini sono sempre più attenti a cosa si consuma, alla
provenienza del pescato e ai metodi di pesca. Se da una parte è vivo questo
sentiment legato alla sostenibilità, da un altro emerge come solo 2 consumatori
su 10 si ricordino una campagna di comunicazione sul tema della pesca. Questo
dato fotografa la necessità di continuare a sensibilizzare i cittadini sui
corretti stili di vita e su come e cosa consumare responsabilmente. Tutte
azioni che il Governo sta portando avanti con impegno e con assoluta dedizione per
il bene del Paese, dei lavoratori, delle imprese e dei cittadini".
Paolo Capone, segretario generale dell'UGL, ha dichiarato:
"La filiera ittica è una delle più importanti considerato che il nostro
Paese ha una grande tradizione. Siamo un'eccellenza nella pesca e nella itticoltura.
Sono numerose, tuttavia, le criticità che occorre affrontare, a partire
dalla diminuzione della flotta e dall'impatto della grande
distribuzione, che tende a privilegiare prodotti provenienti
dall'estero. È necessaria, quindi, una comunicazione efficace per favorire una
riscoperta del nostro pesce che va salvaguardato. È prioritario, inoltre,
riconoscere il livello di usura che caratterizza il mestiere del
pescatore, rafforzando le tutele sociali ed economiche dei lavoratori".
Paolo Marzio, Capitano di Vascello, Capo Reparto
Pesca Marittima, ha sottolineato: "Siamo e ci sentiamo custodi,
insieme ai pescatori, di quelle tradizioni e culture del mare. La pesca,
oggi, vive una grave crisi che è quella più grande, ovvero una crisi di cambio
generazionale che occorre affrontare. Da qui è importante la
comunicazione, che ha un ruolo decisivo perché va trasmessa la conoscenza e la
memoria".
Francesca Biondo, Direttrice Generale
Federpesca, ha detto: "Questa ricerca accende un faro importante sul valore che
questo settore esprime per il Paese e sulle criticità che sta affrontando a
cominciare dal caro gasolio. Quello del pescatore è un mestiere che si svolge
non solo per tradizione ma anche per capitale iniziale che un giovane oggi non
possiede. Tale comparto rischia di non essere più attrattivo per i giovani. La
ricerca ha l'obiettivo di raccontare il settore pesca in una maniera più
comprensibile e ci spinge a riflettere sul tema della sostenibilità che
non può essere solo ambientale ma anche etica ed economica".
Paolo Mattei, segretario nazionale UGL
Agroalimentare, hacommentato: "Dalla ricerca emerge una contrazione del prodotto ittico
e un preoccupante aumento dei prezzi a causa del caro gasolio. L'incontro
di oggi vuole mandare un messaggio, per cui l'ecosostenibilità è un compromesso
che va accompagnato tenendo conto dell'impatto economico e sociale sulla
filiera. Un altro aspetto riguarda i numerosi vincoli di natura burocratica,
che vanno eliminati per rilanciare il settore".
Carla Ciocci, segretario nazionale UGL Pesca, ha
affermato: "La pesca è uno dei settori più importanti per noi. Il
problema, quindi, è tutelarlo in maniera adeguata. È
fondamentale cercare di capire come stimolare i consumatori a richiedere
il pescato locale, che è garanzia di sostenibilità e salubrità, coinvolgendo
tutti gli attori, anche chi si occupa di commercializzazione. In quest'ottica è
fondamentale il ruolo della comunicazione a supporto degli operatori del
settore e del consumatore".
Andrea Maria Antonini, assessore allo Sviluppo
economico, Industria, Artigianato, Commercio, Fiere e Mercati e Pesca marittima
della Regione Marche, ha dichiarato che: "La pesca per le Marche
rappresenta un segmento fondamentale e come Regione ha, in
questo senso, una tradizione importante, che si riflette anche in termini di
produttività. I risultati che emergono da questa ricerca ci dicono come ci sia
un'attenzione da parte dei consumatori e ci danno indicazioni fondamentali per
capire dove l'utenza vuole ricevere garanzie. È necessario sviluppare
una formazione corretta e adottare politiche a sostegno di una filiera
essenziale per l'economia del territorio".
Roberto Baldassari, professore
Università Roma Tre e Direttore Generale di Lab21.01, ha concluso: "Rispetto allo
scorso anno c'è stato un incremento della consapevolezza da parte degli
italiani del termine 'pesca sostenibile'. Dare maggiori
informazioni dà risultati buoni e utili, bisogna educare e aiutare le persone a
capire temi che non sono vicinissimi a loro. Occorre diffondere una
consapevolezza sull'importanza del prodotto ittico nazionale e sui problemi che
riguardano la filiera, a partire dal granchio blu".