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Il futuro della Siria secondo Von Der Leyen

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Il futuro della Siria secondo Von Der Leyen

La Siria si trova in un momento cruciale della sua storia. "Mentre la vecchia Siria è andata, quella nuova non è ancora nata", ha dichiarato Ursula Von Der Leyen nel suo intervento al Parlamento europeo. Un paese sospeso tra le promesse di rinascita e i rischi di collasso, dove le incertezze dominano il futuro. La presidente della Commissione europea non nasconde la complessità della situazione: "Il futuro della Siria è pieno di promesse ma anche irto di rischi. Le prossime settimane e mesi saranno cruciali per dargli forma. E l’Europa svolgerà il suo ruolo".

Il futuro della Siria secondo Von Der Leyen

Per l’Unione Europea, il destino della Siria è una questione di interesse strategico. "La Siria condivide un confine marittimo con uno dei nostri Stati membri. Gli eventi in Siria ci hanno profondamente influenzato nell’ultimo decennio", ha sottolineato von der Leyen. Il Mediterraneo, più che un confine geografico, è un crocevia di destini condivisi, e la stabilità della Siria è fondamentale per l’intera regione.

Dopo anni di assenza, l’Europa ha deciso di tornare a Damasco. La scelta di mantenere una presenza sul campo, pur rispettando i principi di "nessun contatto, nessuna cooperazione e nessun finanziamento" al regime di Assad, segna un passo deciso verso un nuovo approccio. "La nostra presenza assume una dimensione diversa", ha spiegato von der Leyen, chiarendo che l’obiettivo non è solo fornire assistenza umanitaria, ma anche influenzare il futuro del paese.

L’Unione ha inoltre annunciato l’intenzione di intensificare i contatti diretti con gruppi locali come Hay’at Tahrir al-Sham (Hts) e altre fazioni, dimostrando un approccio più pragmatico e realistico. "Dobbiamo intensificare i nostri contatti diretti con Hts e altre fazioni. Ci preoccupiamo del futuro della Siria e dobbiamo essere lì sul campo", ha ribadito la presidente. Una mossa controversa, ma necessaria per affrontare una realtà politica frammentata e complessa.

Le prossime settimane saranno determinanti per delineare il futuro della Siria. "Ci sarà una transizione politica che rispetti l’unità nazionale? Tutte le minoranze saranno al sicuro e protette? E la lotta contro Daesh continuerà?", ha domandato von der Leyen, evidenziando le principali sfide sul tavolo.

La presidente, appena rientrata da missioni in Giordania e Turchia, ha sottolineato l’importanza di collaborare con i paesi vicini per la stabilità della regione: "Ho discusso di come possiamo lavorare insieme per la stabilità della regione. La stabilità della Siria è un obiettivo comune".

Il destino della Siria è molto più di una crisi regionale: rappresenta una sfida globale. Per troppo tempo, il paese è stato il teatro di interessi geopolitici che hanno trascurato le necessità della popolazione. Ora l’Europa ha l’opportunità di contribuire a una transizione che potrebbe riscrivere il futuro del Medio Oriente.

Come ha dichiarato von der Leyen, "ci preoccupiamo del futuro della Siria e dobbiamo essere lì sul campo". L’alternativa sarebbe lasciare che altri attori, spesso mossi da logiche divergenti da quelle europee, determinino il futuro di un paese martoriato. Il ruolo dell’Europa, mai come ora, è quello di essere protagonista attiva, per garantire una transizione inclusiva e credibile che possa dare una nuova speranza alla Siria.

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