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Imprese: Flavio Zanarella nuovo responsabile sviluppo Pmi di Federcontribuenti

- di: Barbara Leone
 
Imprese: Flavio Zanarella nuovo responsabile sviluppo Pmi di Federcontribuenti

Flavio Zanarella, imprenditore veneto nel campo dell'innovazione e della ricerca è stato nominato Responsabile Sviluppo Pmi di Federcontribuenti. Lo ha annunciato lo stesso presidente Marco Paccagnella nel direttivo nazionale del 15 marzo scorso.  “Moltiplicare il livello di conoscenza di tutti e creare valore: questo è il primo paradigma”, ha voluto sottolineare Zanarella nel ringraziare la presidenza di Federcontribuenti.

Imprese: Flavio Zanarella nuovo responsabile sviluppo Pmi di Federcontribuenti

“Cosi - ha aggiunto - si andrà ad incidere sulla produttività e sulle performance di ciascuno. Nel mondo dell'impresa dalle difficoltà dell'impresa si esce con l'integrazione con giuste persone e giusti metodi.  Da qui discende anche il senso dell’inserimento in Federcontribuenti: mettere a disposizione dell’associazione l’esperienza maturata nell’assistere oltre 200 aziende, traghettandole fuori dalledifficoltà. Conoscenza e tecnologie sono gli ingredienti di una formula di successo al servizio dell'impresa che purtroppo oggi ha il problema che è troppo concentrata e troppo focalizzata nella propria impresa per innovare processi e metodi'”.

Il focus dell’azione del Responsabile sviluppo Pmi, ha spiegato Paccagnella “sarà infatti quello di cercare di elevare le performance anche attraverso l'integrazione con tecnologie evolute quali blockchain o intelligenza artificiale”. Ma come contribuire dunque allo sviluppo delle Pmi? “Ogni azienda - ha rimarcato Zanarella - ha la sua ricetta e il suo protocollo di intervento. Per tutte occorre sviluppare un piano di valore e sviluppo che sfrutti a pieno i contributi a fondo perduto e le agevolazioni europee, nazionali o locali. La nostra strategia - conclude Zanarella - prevede che ci faremo carico di capire quali vantaggi ha un'azienda e in quali contesti può performare meglio. Vogliamo sviluppare un piano a 2/3 anni che rappresenti un vero percorso di sviluppo, e che preveda l’internazionalizzazione e le sfide nei mercati più competitivi. Unendo le forze di tanti associati, si potrà realizzare una vera inclusività industriale e un rinascimento economico di cui ha tanto bisogno il nostro Paese”.

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