L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha acceso i riflettori su Atac, l'azienda dei trasporti pubblici della Capitale. L'Antitrust ha infatti avviato un’istruttoria per possibile pratica commerciale scorretta, mettendo nel mirino la qualità e la quantità dei servizi offerti nel triennio 2021-2023, in relazione a quanto previsto dal contratto di servizio con il Comune di Roma e comunicato agli utenti.
Antitrust contro Atac: istruttoria sulla qualità dei servizi tra il 2021 e il 2023
Secondo quanto emerso, Atac avrebbe sistematicamente mancato gli obiettivi legati a diversi aspetti fondamentali per il trasporto pubblico romano. In particolare, l’istruttoria punta il dito sulla regolarità delle corse di autobus, tram e metropolitane, sui presidi di sicurezza nelle stazioni, sul funzionamento degli ascensori, delle scale mobili e dei montascale, oltre che sull’illuminazione nelle fermate della metro.
Si tratta di problemi ben noti ai pendolari romani, che in questi anni hanno dovuto affrontare ritardi cronici, guasti frequenti e disservizi su linee strategiche per la mobilità cittadina.
Trasporti nel caos: il quadro di una crisi annunciata
Il quadro che emerge è quello di un servizio pubblico in affanno, dove le promesse fatte agli utenti si scontrano con una realtà fatta di disservizi quotidiani. Non è la prima volta che Atac finisce sotto osservazione per il mancato rispetto degli standard di servizio. Già in passato erano emerse criticità nella manutenzione delle infrastrutture e nella gestione delle corse, con frequenze spesso ben diverse da quelle dichiarate ufficialmente.
L'istruttoria dell’Antitrust va ora a verificare se questi disagi costituiscano una violazione delle regole a tutela dei consumatori, dal momento che il servizio offerto agli utenti potrebbe essere stato ben al di sotto degli standard contrattuali concordati con il Comune.
Atac sotto pressione: rischio sanzioni e ripercussioni politiche
Se l’istruttoria dovesse confermare le irregolarità, Atac potrebbe rischiare una pesante sanzione economica, ma soprattutto un ulteriore colpo alla sua immagine, già messa a dura prova da anni di polemiche. Il Comune di Roma, diretto dal sindaco Roberto Gualtieri, si troverebbe di fronte all’ennesima grana sulla gestione del trasporto pubblico, un tema centrale per la città, soprattutto in vista del Giubileo 2025, quando la Capitale sarà chiamata a gestire un afflusso eccezionale di pellegrini e turisti.
Da Palazzo Senatorio, la linea ufficiale è quella della massima collaborazione con l’Antitrust, ma la vicenda rischia di diventare un terreno di scontro politico, con le opposizioni già pronte ad attaccare sulla carenza di investimenti strutturali e sulla gestione dei fondi pubblici destinati alla mobilità.
E i cittadini? Tra rassegnazione e proteste
Nel frattempo, i romani restano i veri protagonisti (o vittime) di questa vicenda. Bus che saltano corse, vagoni della metro fermi per guasti, scale mobili fuori servizio per mesi: scene ormai quotidiane per chi si muove con i mezzi pubblici nella Capitale.
L’istruttoria dell’Antitrust potrà forse far luce sulle responsabilità di Atac, ma nel frattempo la domanda resta sempre la stessa: quando Roma avrà un trasporto pubblico all’altezza di una grande capitale europea?