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Banca d'Italia, Panetta: "Nel 2023 una perdita lorda di 7 miliardi, con utile da 815 milioni"

- di: Daniele Minuti
 
Banca d'Italia, Panetta: 'Nel 2023 una perdita lorda di 7 miliardi, con utile da 815 milioni'
Numeri, non sempre positivi, ma visti con realismo, guardando alle prospettive alla luce del presente che pure manifesta qualche sofferenza. Partendo da quello di una perdita lorda di sette miliardi di euro: è questo il dato "numerico" che maggiormente risalta nella relazione che oggi il governatore dalla Banca d'Italia, Fabio Panetta, ha fatto ai soci in occasione dell'assemblea ordinaria dell'Istituto e nel corso della quale ha voluto ricordare il suo predecessore, Ignazio Visco, "per il servizio reso alla nostra istituzione".

Banca d'Italia, Panetta: "Nel 2023 una perdita lorda di 7 miliardi"

Ma, a fronte di una perdita conseguenza delle scelte di politica monetaria portate avanti della Banca centrale europea, nell'ambito dell'azione di contrasto ad un fenomeno inflattivo che, sebbene in forte rallentamento, non è ancora sconfitto, Banca d'Italia ha comunque chiuso il 2023 in utile - 815 milioni - ricorrendo al fondo rischi generali.
Tirando le somme, quindi, per lo Stato un utile di 615 milioni e un dividendo ai soci di 200 milioni (oltre ai 140 milioni di euro, frutto dell'accantonamento degli anni scorsi).
Quindi, ha detto Panetta, negli ultimi cinque anni dalla Banca d'Italia allo Stato si è registrato un flusso di utili pari a 21,62 miliardi, oltre a quattro miliardi di imposte. 
Il dato oggettivo su cui Panetta si è soffermato è che la perdita lorda si rimanifesterà anche nel 2024, mentre il 2025 dovrebbe segnare una inversione, tornando all'utile. 
Ma l'Italia in questa condizione non è sola perché, ha detto il governatore, anche altre banche centrali hanno dovuto affrontarla, dal momento che "il rialzo dei tassi della Bce ha determinato un aumento del costo delle passività di bilancio (soprattutto i depositi delle banche) a fronte del quale non vi è stato un incremento del corrispondente rendimento delle attività di politica monetaria".
Alla luce di questi argomenti Panetta non poteva non affrontare il tema dell'inflazione che si innesta in una congiuntura globale che continua a mostrarsi in sofferenza, poiché, ha detto, "il ristagno del commercio internazionale e l'incertezza sollevata dalle tensioni geopolitiche pesano sull'attività economica".
Le misure della Banca centrale europea stanno comunque avendo effetti e su questo Panetta ha voluto dire la sua: "La politica monetaria restrittiva della Bce sta comprimendo la domanda e contribuisce, insieme al calo dei prezzi energetici, alla rapida diminuzione dell'inflazione. I rischi per la stabilità dei prezzi si sono ridimensionati e si stanno realizzando le condizioni per avviare un allentamento monetario".
Ma, al di là dei numeri, delle analisi, delle prospettive, Panetta ha affrontato un argomento che riguarda direttamente la funzionalità di BankItalia e delle sue articolazioni sul territorio, annunciando la prosecuzione lungo un percorso di "razionalizzazione di strutture e processi", nei quali saranno colte "le opportunità offerte dalla digitalizzazione"
Panetta ha voluto precisare che l'Istituto non muterà il suo assetto attuale, allontanando l'ipotesi di piani che comportino la chiusura di qualche filiale. 
La "rassicurazione" si lega al fatto che la Banca d'Italia, ha detto Panetta, "sta adottando una soluzione organizzativa che, mediante il concorso di tutte le competenze necessarie, potrà contribuire a svolgere le attività richieste in modo agile e flessibile". Nelle parole del Governatore c'è una sorta di "manifesto" per la futura organizzazione dell'istituto quando ha affermato che "mettendo a frutto l'esperienza acquisita con il modello di lavoro ibrido - che comporta un minor fabbisogno di spazi negli uffici - è stato definito un programma di riallocazione delle strutture che produrrà un sensibile calo dei costi immobiliari". Quindi, nessuna chiusura di filiali, ma un processo di razionalizzazione di spazi e struttura, per rafforzare il fatto che "la presenza diffusa sul territorio nazionale è un valore che riflette le origini storiche della Banca e ne rinsalda i legami con la società civile".
Ma, ha aggiunto, dando prova di realismo, "bisogna essere consapevoli che molte delle funzioni tradizionalmente svolte a livello locale hanno perduto nel tempo la loro ragione d'essere". Nella sua relazione, Panetta ha voluto riaffermare l'importanza che BankItalia riaffermi i suoi legami con il territorio, con la gente. Lo ha fatto dicendo che "le attività che beneficiano della prossimità territoriale saranno presidiate e rafforzate: dai rapporti con le comunità locali alla tutela della clientela, dal contrasto del riciclaggio all'analisi economica e all'educazione finanziaria. Verrà salvaguardata la capillarità della circolazione monetaria".
Questi processi comunque saranno conseguenza anche del rapporto che Banca d'Italia ha con i suoi dipendenti, che Panetta ha voluto sottolineare ricordando il proficuo dialogo con i sindacati, "che è condizione essenziale per il buon funzionamento dell'Istituto se si realizza con un confronto aperto, leale e costruttivo".
"All’atto del mio insediamento - ha detto Panetta - ho rivolto al personale della Banca d’Italia un messaggio in cui auspicavo l’apertura al cambiamento e all’innovazione, senza disperdere tuttavia i valori che hanno sorretto nel tempo l’autorevolezza e il prestigio dell’Istituto. Coniugare la continuità con l’innovazione è l’obiettivo a cui ispirare il disegno organizzativo, i metodi di lavoro, le procedure operative".
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