Messina confermato Ceo per la quinta volta, Gros-Pietro presidente. In cda entra la prima vicepresidente donna. La banca si muove con passo deciso nel risiko bancario, tra solidità e nuovi orizzonti europei.
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Il voto bulgaro degli azionisti conferma la rotta
A Milano, nell’elegante cornice dell’assemblea annuale degli azionisti, Intesa Sanpaolo ha scelto di non cambiare ciò che funziona. Carlo Messina resta alla guida operativa del gruppo per il quinto mandato consecutivo — quattro nel sistema monistico e ora il primo nel duale —, mentre Gian Maria Gros-Pietro viene riconfermato presidente con un consenso quasi unanime: il 97,7% dei voti favorevoli. Una “festa della continuità” che ha il sapore di una dichiarazione strategica: nella stagione turbolenta del risiko bancario italiano, Ca’ de Sass intende restare un faro di stabilità.
“Rinnovo il mio massimo impegno nel guidare il nostro gruppo nell’interesse di tutti gli stakeholder, in un momento di forte discontinuità del panorama bancario italiano e in un contesto internazionale in rapida trasformazione” ha detto Messina, intervenendo a margine dell’assemblea, confermando la linea di prudente autonomia che ha sempre caratterizzato il suo approccio alle aggregazioni. Intesa osserva, valuta, ma non si lancia.
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Il nuovo consiglio: spazio a donne e diplomazia
Il consiglio di amministrazione rinnovato è composto da 19 membri, 8 dei quali donne: una percentuale che segna un importante passo avanti per l’inclusività nelle stanze dei bottoni della finanza italiana. Spicca, in particolare, la nomina di Paola Tagliavini a vicepresidente: docente alla Bocconi ed esperta di governance aziendale, è la prima donna a ricoprire questo incarico nella storia di Intesa Sanpaolo. Un segnale forte, in un settore ancora segnato da una forte impronta maschile.
Nel board debutta anche Maria Angela Zappia, ambasciatrice d’Italia a Washington fino al 2024, figura chiave della diplomazia multilaterale, che potrà rappresentare un ponte utile con l’economia americana e le relazioni transatlantiche in un periodo di forti tensioni commerciali, soprattutto dopo il ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump. Un ingresso che ha anche un significato simbolico: Intesa Sanpaolo si attrezza per una stagione complessa su scala globale.
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Gros-Pietro: “Intesa è il motore dell’economia reale”
Gian Maria Gros-Pietro, riconfermato con il consenso compatto delle fondazioni azioniste (la lista ha raccolto il 57,3% dei voti), ha richiamato il ruolo della banca nel sostenere l’economia italiana: “In un mondo che cambia, Intesa Sanpaolo resterà un punto fermo. Il motore dell’economia reale e sociale del nostro Paese”. Un richiamo che si riflette nei numeri: nel solo 2024, l’istituto ha registrato un utile netto di 8,7 miliardi di euro, approvato in assemblea insieme a un dividendo monstre da oltre 6 miliardi complessivi.
La banca ha inoltre confermato l’intenzione di destinare parte significativa delle sue risorse a iniziative sociali, ambientali e culturali, anche attraverso l’azione di Intesa Sanpaolo For Value e il sostegno a enti non profit, università e startup innovative.
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Messina: “Ca’ de Sass è porto sicuro”
“Intesa Sanpaolo è un porto sicuro per gli azionisti e per tanti banker italiani”, ha dichiarato Messina, lasciando intendere che, mentre altrove si agitano le acque, la sua nave proseguirà il viaggio con rotta chiara. Merito, ha aggiunto, della “lungimiranza di azionisti stabili” che permettono di costruire piani a lungo termine e superare anche gli scenari più difficili. Lo scenario di riferimento, d’altronde, è tutt’altro che tranquillo: l’Europa affronta la stretta dei tassi, le tensioni geopolitiche si moltiplicano e il ritorno del protezionismo americano minaccia il libero scambio e la stabilità dei mercati.
In questo contesto, Messina non ha escluso interventi mirati in caso di opportunità di crescita, ma ha ribadito la netta distanza da logiche speculative: “Non ci faremo trascinare in operazioni che non abbiano senso industriale. L’Italia ha bisogno di banche solide, non di fusioni dettate dalla moda”.
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Sindacati e fondazioni: “Una scelta di solidità”
Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, ha salutato la riconferma come “una scelta di solidità” e ha aggiunto: “Messina ha dimostrato di essere un garante per l’occupazione e un interlocutore attento al ruolo sociale del settore bancario”. Parole simili da Giovanni Azzone, presidente della Fondazione Cariplo e dell’Acri, che ha parlato di “una riconferma meritata e condivisa, che riflette la stima profonda per la loro professionalità”.
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Prossime tappe: nuovo piano 2026 e salto europeo
All’orizzonte, si profila il lancio di un nuovo Piano d’Impresa nel 2026. Intesa punterà sull’ulteriore digitalizzazione dei servizi, l’espansione nel wealth management e un ruolo più incisivo nella transizione ecologica. Obiettivi ambiziosi, in linea con la visione europea tracciata negli ultimi anni: quella di una banca capace di competere con i grandi gruppi continentali, ma ancorata al tessuto produttivo nazionale
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La forza della continuità in tempi incerti
Intesa Sanpaolo esce dall’assemblea con un messaggio chiaro: la leadership resta salda, ma lo sguardo è puntato in avanti. In un contesto europeo ed italiano in pieno movimento, il gruppo guidato da Messina e Gros-Pietro si propone come “ancora” per i mercati e come laboratorio per una nuova stagione del credito. Con una governance più inclusiva, visione strategica di lungo periodo e una crescente responsabilità sociale, Ca’ de Sass prova a riscrivere — con prudenza e ambizione — il futuro della banca italiana.