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BCE, Fabi: "Con taglio tassi cambiano i finanziamenti"

- di: Barbara Bizzarri
 
BCE, Fabi: 'Con taglio tassi cambiano i finanziamenti'

Una stima della Federazione autonoma bancari italiani (Fabi) in un report in vista del taglio dei tassi da 25 punti base annunciato dalla Banca centrale europea, annuncia che  negli ultimi mesi “i tassi sul credito al consumo sono scesi a una media dell’8,93%, dopo picchi superiori al 14%, e potrebbero calare ancora all’8,5%: ovvero,  un’automobile da 25.000 euro comprata interamente a rate, con un finanziamento di 10 anni, costerà quasi 11.000 euro in meno (-22,2%) rispetto al 2023; mentre per una lavatrice da 750 euro, con un credito di 5 anni, il risparmio, nei prossimi mesi, sarà di 155 euro (-14%)”.

BCE, Fabi: "Con taglio tassi cambiano i finanziamenti"

Il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, commentando la riduzione del costo del denaro dal 4,5% al 4,25% e lo studio della Federazione autonoma bancari italiani sui tassi praticati dalle banche alla clientela, ha dichiarato: “La riduzione del costo del denaro decisa oggi dalla Banca centrale europea rappresenta una svolta fondamentale per l’area euro: per le banche, che in parte avevano già anticipato da mesi il taglio dei tassi, ci sarà l’occasione, nei prossimi mesi, di migliorare ulteriormente le condizioni praticate sui mutui alle famiglie e sui prestiti alle imprese. Nell’arco del 2024, saranno probabilmente deliberate altre riduzioni da parte della Bce, con il tasso base che entro dicembre potrebbe scendere al 3,5%-3,75%. L’inflazione, pertanto, dovrebbe restare su livelli decisamente meno preoccupanti rispetto alle fiammate del 2022 e del 2023, favorendo così la stabilità dei prezzi. Ne conseguirà, complessivamente, un vantaggio per il ciclo economico, a partire dai consumi per arrivare al mercato immobiliare e non solo, con una spinta significativa alla crescita di tutto il Pil sia della zona euro sia, in particolare, dell’Italia. La decisione di oggi ha anche un importante significato politico, poiché la Bce ha mostrato la capacità di essere indipendente dalle scelte della Federal reserve americana, che da sempre condiziona la politica monetaria europea: stavolta la Bce ha deciso di tagliare il costo del denaro nonostante la Fed abbia recentemente rinviato la riduzione sul dollaro”.

La Fabi sottolinea che per il credito al consumo “a fine 2021 il tasso d’interesse medio era dell’8,1%, alla luce della decisione del 14 settembre, quando il costo del denaro ha toccato quota 4,5%, è arrivato fino al 14,55%. Nel corso del 2023 la media è scesa all’8,93% e potrebbe calare a breve fino all’8,5%”.

“Per acquistare un’automobile da 25.000 interamente a rate, con un finanziamento da 10 anni, il costo totale è passato da 37.426 euro di fine 2021 a 48.961 euro di fine 2023, mentre adesso potrebbe scendere a 38.101 euro, con un risparmio complessivo di 10.859 euro (-22,2%) rispetto ai tassi di fine 2023», stima il sindacato. Mentre «per acquistare una lavatrice da 750 euro interamente a rate, con un finanziamento da 5 anni, il costo totale è passato da 942 euro di fine 2021 a 1.106 euro di fine 2023, mentre adesso potrebbe scendere a 951 euro con un risparmio complessivo di 155 euro (-14%) rispetto ai tassi di fine 2023».

«Dopo 10 rialzi consecutivi, nelle successive riunioni di fine 2023 e di inizio 2024, la Bce ha lasciato i tassi fermi», ma nella riunione del 6 giugno ha deciso la riduzione il costo del denaro, che scende così al 4,25%. La Fabi ricorda che già da alcuni mesi le banche, «in previsione di un ritorno a una politica monetaria meno restrittiva da parte dell’Eurotower, hanno anticipato la prevista riduzione dei tassi e la discesa potrebbe proseguire nei prossimi mesi». Il sindacato sottolinea che ne derivano «vantaggi più significativi per le famiglie, sia per comprare casa sia per comprare automobili o elettrodomestici». Infatti i «tassi sui mutui sono già diminuiti a una media del 3,69%, rispetto a livelli medi superiori al 5% del 2023» e secondo la Fabi «potrebbero calare ancora al 3,45%: una riduzione che comporterà, nel caso di un prestito immobiliare di 25 anni da 200.000 euro, un risparmio complessivo di quasi 62.000 euro (-17%)».

Le famiglie indebitate, in Italia, sono 6,8 milioni, pari a circa il 25% del totale: di queste, 3 milioni e mezzo hanno un mutuo per l’acquisto di una casa. Nel corso del 2022 e del 2023, i tassi di interesse sui prestiti sono assai aumentati con il costo del denaro progressivamente arrivato al 4,5%. 

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