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Cile, bollette falsate: si dimette il ministro dell’Energia Diego Pardow

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Cile, bollette falsate: si dimette il ministro dell’Energia Diego Pardow

Il ministro dell’Energia cileno Diego Pardow ha presentato le proprie dimissioni in seguito allo scandalo legato al ricalcolo errato delle bollette elettriche, che ha portato milioni di utenti a pagare importi maggiorati nell’ultimo anno. L’annuncio è stato accolto con sorpresa nel Paese, dove il caso sta assumendo una portata politica e sociale significativa.

Cile, bollette falsate: si dimette il ministro dell’Energia Diego Pardow

Secondo le prime stime pubblicate dai media locali, l’errore avrebbe generato un indebito rincaro complessivo di circa 100 milioni di euro, frutto di una metodologia di calcolo errata applicata dalla Commissione Nazionale per l’Energia (CNE).

Un errore tecnico diventato caso politico
L’origine dello scandalo risale a un rapporto preliminare della CNE, che ha evidenziato un’anomalia nella formula utilizzata per l’aggiornamento delle tariffe.
La modifica, introdotta lo scorso anno, avrebbe comportato l’applicazione incorretta dell’indice dei prezzi al consumo (IPC), con un effetto moltiplicatore sui costi a carico dei consumatori finali.

Il governo ha riconosciuto la gravità della vicenda, sottolineando che l’errore non è frutto di dolo, ma di un problema tecnico di valutazione dei parametri inflattivi. Tuttavia, l’impatto politico è stato immediato: l’opposizione ha accusato il ministero di “mancata vigilanza” e chiesto misure urgenti di compensazione.

García: “Priorità assoluta compensare le famiglie”
Al posto di Pardow, il presidente Gabriel Boric ha nominato Álvaro García, attuale ministro dell’Economia, che assumerà ad interim anche la guida del dicastero dell’Energia.

“Il mio impegno principale sarà adesso quello di trovare il miglior modo possibile per compensare le famiglie colpite”, ha dichiarato García, annunciando la creazione di un fondo straordinario di rimborso e un piano di revisione tariffaria trasparente, in collaborazione con le principali aziende del settore elettrico.

Il ministro ha anche assicurato che saranno rafforzati i meccanismi di controllo interni e introdotti nuovi protocolli di audit sui calcoli tariffari per evitare che simili episodi possano ripetersi.

Proteste e richieste di chiarezza
Lo scandalo ha scatenato proteste e polemiche nel Paese. Diverse associazioni di consumatori hanno già annunciato l’intenzione di presentare azioni collettive di risarcimento.
L’organizzazione Conadecus (Corporación Nacional de Consumidores y Usuarios) ha parlato di “una grave violazione della fiducia pubblica” e ha chiesto al governo “trasparenza totale sui criteri di calcolo e responsabilità politiche chiare”.

Nel frattempo, l’Ufficio del Controllore Generale della Repubblica ha avviato un’indagine per accertare eventuali responsabilità amministrative nei procedimenti che hanno portato alla pubblicazione dei dati errati.

La crisi energetica cilena e la sfida della fiducia
Il caso arriva in un momento delicato per il Cile, impegnato in una transizione energetica verso le rinnovabili e nella riforma del sistema elettrico nazionale.
Negli ultimi anni, il Paese ha puntato su una maggiore liberalizzazione del mercato e su incentivi alle energie verdi, ma la vicenda rischia di minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni di regolazione.

Per il presidente Boric, che ha accettato le dimissioni di Pardow “con rammarico ma senso di responsabilità”, il caso rappresenta un banco di prova sulla capacità del governo di coniugare trasparenza, equità e sostenibilità in un settore strategico per la crescita economica.

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