Le borse europee iniziano la giornata in ribasso, in un clima dominato dall’attesa per la decisione della Banca Centrale Europea, prevista per oggi alle 14:15. L’annuncio potrebbe segnare un nuovo taglio dei tassi di interesse di 25 punti base, come anticipato da numerosi analisti. Un’ora dopo, alle 14:45, la presidente Christine Lagarde terrà la conferenza stampa, durante la quale verranno chiarite le prospettive di politica monetaria dell’eurozona. In questo scenario di attesa, i mercati si muovono con cautela, lasciando intravedere la tensione tra l’esigenza di stimolare la crescita e il controllo dell’inflazione.
Borse europee in calo: occhi puntati sulla BCE, attesa per il taglio dei tassi
A Milano, il FTSE MIB registra una flessione dello 0,5%, attestandosi a 34.340 punti. Tra i titoli più penalizzati in apertura figurano Hera, Unipol e Amplifon, con ribassi tra l’1,4% e l’1,5%. In controtendenza STMicroelectronics, che guadagna lo 0,4% dopo la diffusione dei dati finanziari. In uno scenario fatto di vendite prudenti e di attesa, i movimenti settoriali riflettono la volatilità tipica delle vigilia delle decisioni monetarie.
I riflessi macroeconomici e il paradosso dell’attesa
Le recenti revisioni della BCE sulle stime macroeconomiche, con un taglio alla crescita e un rialzo delle previsioni di inflazione per il 2025, complicano ulteriormente il quadro. La decisione odierna sarà letta anche alla luce del difficile equilibrio tra contenimento dell’inflazione e stimolo alla ripresa. I mercati si attendono un primo segnale concreto di allentamento monetario, dopo mesi di attese e dichiarazioni prudenti. L’attesa stessa è diventata un fattore di instabilità, capace di muovere i mercati prima ancora dell’arrivo delle misure effettive.
Obbligazioni, valute e materie prime: il nervosismo degli asset
Nel comparto obbligazionario, lo spread tra BTP e Bund si amplia a 127 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,68%, mentre il Bund tedesco si attesta al 2,41%. Anche le valute riflettono il clima di tensione: l’euro/dollaro è stabile a 1,086, mentre lo yen giapponese recupera terreno dopo la riunione della Bank of Japan, ferma sui tassi. Il Bitcoin resta sopra i 72.000 dollari, confermandosi un asset rifugio, mentre l’oro resta sopra quota 2.780 dollari l’oncia e il Brent galleggia intorno ai 72 dollari al barile. Ogni oscillazione è il sintomo di un sistema in attesa: ogni cifra un indice di quanto le decisioni della BCE influenzino gli equilibri globali.
S&P promuove l’Italia, ma la BCE domina la scena
A margine di questo scenario, arriva anche la promozione da parte di Standard & Poor’s, che alza il rating dell’Italia a BBB+ con outlook stabile. È un riconoscimento al lavoro fatto sui conti pubblici e sulla stabilità politica, ma resta in secondo piano di fronte alla potenza simbolica e materiale dell’appuntamento di oggi. Tutti guardano a Francoforte. La BCE oggi non sarà solo un’istituzione: sarà la voce capace di accendere o spegnere la fiducia.