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Borse: i mercati asiatici risentono della seduta negativa a Wall Street

- di: Redazione
 
Borse: i mercati asiatici risentono della seduta negativa a Wall Street
I mercati azionari asiatici hanno mostrato incertezza, nelle contrattazioni odierne, dopo l'arretramento di Wall Street sotto la pressione dei timori sui tassi di interesse, ma anche per l'aumento dei salari in Giappone e la decisione della Banca centrale australiana ha aumentato il suo tasso di prestito di riferimento. Wall Street è andata in territorio negativo ieri dopo che i dati inaspettatamente forti degli Stati Uniti su assunzioni e salari hanno smorzato le speranze che la Federal Reserve potesse frenare nella sua politica di aumenti dei tassi per raffreddare l'inflazione.

Borse: i mercati asiatici risentono della seduta negativa a Wall Street

Il Nikkei 225 di Tokyo ha perso meno dello 0,1% a 27.692,28 dopo che il governo ha riferito che i salari sono aumentati del 4,8% rispetto a un anno prima a dicembre. Lo Shanghai Composite Index è salito dello 0,2% a 3.244,55 e l'Hang Seng di Hong Kong è aumentato dell'1% a 21.422,97. Il Kospi di Seoul ha guadagnato lo 0,6% a 2.453,80.
Lo S &P-ASX 200 di Sydney ha perso lo 0,5% a 7.599,70 dopo che la Reserve Bank of Australia ha alzato il suo tasso di riferimento di 0,25 punti percentuali al 3,35%. L'istituto centrale ha anche affermato che sono previsti ulteriori aumenti dei tassi per ridurre l'inflazione che è al massimo di 33 anni del 7,8%, per rientrare nel suo target compreso tra il 2% e il 3%. L'indiano Sensex ha aperto in ribasso dello 0,2% a 60.378,10. La Nuova Zelanda e Singapore sono diminuite mentre Jakarta è avanzata.

A Wall Street, l'indice di riferimento S &P 500 è sceso dello 0,6% a 4.111,08. Il Dow Jones Industrial Average ha perso lo 0,1% a 33.891,02 e il Nasdaq Composite è crollato dell'1% a 11.887,45.
I dati sull'occupazione di venerdì hanno mostrato che l'economia statunitense ha aggiunto il doppio dei posti di lavoro rispetto a quanto previsto il mese scorso, nonostante i tassi di interesse più elevati. Ciò è positivo per i lavoratori, ma la Fed teme che gli aumenti salariali aumenteranno l'inflazione. Ciò alimenta i timori che la banca centrale statunitense possa aumentare i tassi.
Nei mercati dell'energia, il greggio USA di riferimento ha guadagnato da 75 a 74,86 dollari al barile nel trading elettronico sul New York Mercantile Exchange. Da parte sua, il Brent è avanzato di 76 centesimi a 81,75 dollari al barile a Londra.
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