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Camera: passa la mozione della maggioranza sul piano di riarmo europeo, tensioni con le opposizioni

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Camera: passa la mozione della maggioranza sul piano di riarmo europeo, tensioni con le opposizioni

L'Aula della Camera dei deputati ha approvato la mozione presentata dalla maggioranza di centrodestra sul piano di riarmo europeo. Il testo ha ottenuto il via libera con 144 voti favorevoli, 105 contrari e 9 astensioni. L'approvazione giunge dopo un ampio dibattito che ha visto una forte contrapposizione tra il Governo e le opposizioni, che avevano invece avanzato sei mozioni distinte, tutte respinte.

Camera: passa la mozione della maggioranza sul piano di riarmo europeo, tensioni con le opposizioni

La mozione approvata impegna esplicitamente l'Esecutivo a proseguire e potenziare le iniziative volte al rafforzamento delle capacità militari e difensive dell'Italia. In particolare, il testo ribadisce la necessità di garantire "alla luce delle minacce attuali e nel quadro della discussione europea sulla difesa comune", la piena efficienza e operatività dello strumento militare italiano, ponendo come priorità assoluta la salvaguardia delle istituzioni democratiche, dell'integrità territoriale e della sicurezza dei cittadini.

Richiamati gli obblighi italiani verso la Nato
La mozione della maggioranza sottolinea anche l'importanza di rispettare gli impegni già assunti dall'Italia nell'ambito delle alleanze internazionali, specialmente in sede Nato. In questo quadro, il Governo viene sollecitato a garantire il rispetto dei requisiti di investimento e di sviluppo delle capacità militari richiesti dall'Alleanza atlantica per mantenere una postura di credibilità e assicurare una reale capacità di deterrenza. Il testo pone quindi l'accento sull'obbligo per l'Italia di adeguare il proprio strumento militare agli standard definiti dagli accordi sottoscritti, assicurando così il contributo nazionale alla sicurezza collettiva.

Le critiche delle opposizioni: «Assente il riferimento a Rearm Eu»
La seduta della Camera è stata caratterizzata da un clima di tensione e da aspri interventi da parte dei rappresentanti dell'opposizione. Le forze politiche di minoranza hanno espresso preoccupazione per la linea scelta dal Governo e hanno contestato la mozione del centrodestra, definendola incompleta per l'assenza di ogni esplicito riferimento al programma europeo "Rearm Eu", il piano di riarmo comunitario proposto dalla presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen.

Il Partito Democratico, in particolare, aveva richiesto "una radicale revisione del piano", accusando la maggioranza di aver voluto deliberatamente escludere dal documento ogni riferimento diretto al quadro europeo e contestando di conseguenza la regolarità formale della mozione, chiedendone l'inammissibilità.

Le altre opposizioni, seppur diversamente schierate in merito al programma comunitario, hanno tuttavia concordato sulla critica di fondo, denunciando una presunta mancanza di chiarezza nel testo approvato.

La posizione del Governo: sicurezza priorità nazionale
Il Governo, dal canto suo, ha difeso con fermezza il contenuto della mozione approvata, sostenendo che la sicurezza nazionale rappresenta un presupposto imprescindibile per garantire il pieno esercizio dei diritti fondamentali dei cittadini italiani e per contribuire in maniera affidabile alla sicurezza comune europea e atlantica.

Secondo l'Esecutivo, infatti, il rafforzamento della difesa nazionale non è in contrasto con la dimensione europea ma è anzi un passaggio essenziale per partecipare in maniera credibile al processo di integrazione della politica di difesa comunitaria.

Le implicazioni future sul fronte europeo
L'approvazione della mozione rappresenta un segnale politico forte del Governo italiano nei confronti degli altri partner europei e della Nato. È evidente che, con questo voto, il Paese intende confermare l'allineamento alle politiche di difesa comuni, pur rivendicando una posizione autonoma sul piano interno. La discussione in corso in Europa sull'opportunità e sull'entità del programma "Rearm Eu" resta comunque aperta, e non è escluso che l'Italia dovrà nei prossimi mesi chiarire ulteriormente la propria posizione nelle sedi istituzionali dell'Unione Europea.

Al momento, la scelta della Camera segna un punto a favore del Governo e della maggioranza, ma lascia inalterate le tensioni con l'opposizione, promettendo nuove polemiche politiche nelle prossime settimane.

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