Il primo turno delle elezioni comunali di primavera segna na netta affermazione del centrosinistra in alcune delle principali città italiane. A Genova, Silvia Salis ha ottenuto la vittoria al primo turno con un ampio margine sul candidato del centrodestra, Pietro Piciocchi. L’ex vicepresidente del CONI, sostenuta da una coalizione ampia che va dai centristi ai Cinque Stelle, ha raccolto una partecipazione elettorale significativa, diventando la nuova sindaca della città ligure. Anche a Ravenna, Alessandro Barattoni ha vinto con una solida maggioranza, superando lo sfidante Nicola Grandi, candidato sostenuto dalla coalizione di centrodestra. Due successi che rilanciano le ambizioni del Partito Democratico e dei suoi alleati in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.
Centrosinistra avanti alle Comunali: Salis e Barattoni vincono, ballottaggi a Taranto e Matera
La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha commentato con soddisfazione l’esito delle urne: “Uniti si vince. Quando il campo largo si presenta coeso, l’elettorato risponde”. Un messaggio diretto ai vertici delle forze progressiste, con l’intento di consolidare la strategia dell’alleanza che va dai riformisti ai Cinque Stelle, passando per le forze civiche e ambientaliste. Il risultato di Genova e Ravenna sembra confermare questa lettura, con candidati credibili e campagne focalizzate sui temi locali, in contrasto con un centrodestra frammentato o poco radicato.
Taranto e Matera al ballottaggio, campo largo in vantaggio ma diviso
Diversa la situazione a Taranto e Matera, dove si andrà al ballottaggio l’8 e 9 giugno. In entrambe le città i candidati di area progressista sono in vantaggio, ma la frammentazione delle forze anti-destra impedisce la vittoria al primo turno. A Taranto, il candidato sostenuto da PD e forze civiche ha ottenuto il 42% circa, mentre l’esponente del centrodestra è fermo al 36%, ma la presenza di una terza lista vicina al Movimento 5 Stelle ha impedito l’affermazione immediata. A Matera, situazione analoga: il centrosinistra ha superato il 45%, ma la corsa in solitaria del candidato del M5S ha spostato voti cruciali, favorendo il rinvio della contesa. In entrambi i casi si apre una fase di trattative e tentativi di ricomposizione.
Centrodestra ridimensionato, ma punta al secondo turno
Il centrodestra, dal canto suo, minimizza l’impatto delle sconfitte, concentrandosi ora sul secondo turno. Fonti vicine ai vertici di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia parlano di “una tornata elettorale interlocutoria” e ribadiscono la volontà di confermare la guida di molte amministrazioni locali. Il vertice tenutosi a Palazzo Chigi, con la presidente del Consiglio e i vicepremier, ha affrontato anche il tema del voto, oltre alla situazione internazionale. Se da un lato si prende atto dei risultati, dall’altro si invita alla prudenza: “La partita è ancora aperta”, fanno sapere dallo staff di Palazzo Chigi. In particolare, il centrodestra spera di rimontare a Taranto e Matera grazie al potenziale astensionismo degli elettori pentastellati e all’eventuale convergenza dei moderati.
Un test nazionale in miniatura
Le comunali rappresentano spesso una cartina di tornasole per lo stato di salute delle coalizioni a livello nazionale, e queste prime indicazioni sembrano premiare la capacità del centrosinistra di fare sintesi e presentare candidature forti. L’esperimento del campo largo, tanto evocato quanto controverso, inizia a produrre risultati concreti laddove le componenti riescono a convergere su un progetto comune. Ma le difficoltà nelle città dove le alleanze si sono presentate divise dimostrano che il percorso è tutt’altro che semplice. Per il centrodestra, le comunali rappresentano un primo campanello d’allarme, anche se i prossimi ballottaggi potrebbero riequilibrare il quadro.