Consumi, Osservatorio Confimprese-Jakala: aprile chiude a +11,5% rispetto al corrispettivo 2022 con il totale mercato che registra +18,9%

- di: Barbara Leone
 
Un mercato in ripresa, sia pure impattato dalla spinta inflattiva che erode il potere d’acquisto degli italiani. E’ questa la fotografia realizzata dall’Osservatorio permanente Confimprese-Jakala sull’andamento dei consumi nei settori ristorazione, abbigliamento-accessori e non food. Secondo l’anali dei dati di aprile 2023 rispetto a quelli dell’aprile 2022, si rileva una crescita a valore del totale mercato pari a +11,5% in gran parte legata all’effetto inflattivo. Si tratta di un ritorno alla normalità, dunque, sia pure sotto la spinta dell’inflazione che morde i consumi e che al momento non sembra allentare la presa, nonostante in termini di Pil l’Italia sia la locomotiva d’Europa e continui a mostrare resilienza in un contesto globale difficile.

Consumi, Osservatorio Confimprese-Jakala: aprile chiude a +11,5% rispetto al corrispettivo 2022 con il totale mercato che registra +18,9%

Nei settori merceologici la ristorazione mette a segno una crescita del +12,3%. È il più dinamico e beneficia maggiormente del quadro positivo, ma è anche quello che ha subìto un impatto maggiore dell’inflazione sui costi e sui prezzi di vendita (rispettivamente, l’inflazione per gli energetici è a +16,7%, l’inflazione relativa ai prodotti alimentari al +12,1%, e quella dei servizi ricettivi e di ristorazione al +8,4%). Bene anche abbigliamento-accessori a +9,9%, che si confronta, tuttavia, con un aprile 2022 piuttosto debole (-13,9% vs pre-pandemia). Altro retail mostra una crescita più contenuta, dovuta al buon andamento che il comparto ha registrato sia durante la pandemia sia negli anni successivi. Nel progressivo anno 2023 vs 2022 (gen-apr), il totale mercato chiude a +18,9%, crescita in parte dovuta alla spinta inflazionistica e in parte a un inizio 2022 ancora debole per i consumi. Abbigliamento-accessori risulta il settore con i migliori risultati +21,1%. La ristorazione registra +17,9%, frutto delle stesse considerazioni sul mancato arresto dell’inflazione. Altro retail registra +7,9%. In ripresa generale tutti i canali di vendita, che mostrano andamenti in linea con il totale mercato. A livello geografico, le aree meglio performanti sono il Centro +14,7% e il Nord-est +13,1%. Nelle regioni la migliore è il Veneto +15,9%, la peggiore la Campania +5,6%. Nelle città di provincia Ferrara al primo posto +21,1%, Cremona fanalino di coda +1,78%.

“I dati a valore sono positivi sul 2022 – spiega Mario Maiocchi, direttore Centro studi Confimprese –. Sostanzialmente recuperati i livelli pre-pandemia con l’unica eccezione del settore abbigliamento-accessori. Occorre, tuttavia, considerare che l’impatto dell’inflazione sul potere di spesa dei consumatori, abbinato allo stallo dei salari, si sta traducendo in una riduzione dei volumi di acquisto legata a un orientamento verso la scelta di fasce prezzo più economiche e a offerte promozionali. Fenomeni che riteniamo vadano ad accentuarsi nei prossimi mesi e che modificheranno gli scenari competitivi e le politiche delle imprese”.

Il quadro generale fotografa, dunque, il mercato dei consumi a valore in ripresa con il sistema Paese che è riuscito a contenere l’impatto dello scenario geo-politico internazionale e ad alimentare la ripresa economica, grazie anche al buon andamento degli incoming turistici e dei consumi fuori casa. Tuttavia, il carrello della spesa resta sempre a doppia cifra e le famiglie hanno già iniziato a modificare i propri comportamenti d’acquisto. “Il progressivo annuo a fine aprile 2023 – afferma Alessandro Olivari, senior partner Jakala – si chiude con un recupero significativo del mercato, che riduce il divario rispetto ai valori pre-pandemici: -1,4% di fatturato rispetto al periodo gennaio-aprile 2019. Il confronto con il 2022 è incoraggiante con un aumento del 19% rispetto al periodo gennaio-aprile 2022. Nonostante ciò, l’inflazione ha generato l’aumento dei prezzi a cui consegue l’aumento dello scontrino medio pari a +6% rispetto al 2019. Le transazioni risultano ancora al di sotto del dato medio, -7% rispetto al 2019, i flussi di clienti nei negozi fisici mostrano un gap dell’8% rispetto ai livelli pre-pandemici. I consumatori stanno spendendo di più ma effettuano meno transazioni. Sarà essenziale per le aziende monitorare attentamente queste tendenze nei prossimi mesi, per adattarsi di conseguenza".

L’Osservatorio permanente sull’andamento dei consumi nei settori ristorazione, abbigliamento-accessori e retail non food è elaborato a partire da dati consolidati e anonimizzati di fatturati delle aziende aderenti al progetto e dati Jakala, quali per esempio dati territoriali, dati socio-demografici, dati sui flussi anonimi di frequentazione dei luoghi. I dati in cui non compare la dicitura a perimetro costante devono intendersi a totale rete.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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