Si aggrava il bilancio della devastazione causata dai tifoni Fung-Wong e Kalmaegi che nelle ultime settimane hanno colpito duramente le Filippine. Secondo quanto riferito dalla Philippines News Agency, citando dati del National Disaster Risk Reduction and Management Council (Ndrrmc), il numero complessivo delle vittime è salito ad almeno 259 morti, mentre 114 persone risultano ancora disperse.
Filippine, almeno 256 morti per i tifoni Fung-Wong e Kalmaegi
Il tifone Fung-Wong, che si è abbattuto negli ultimi giorni su quindici regioni del Paese, ha provocato 27 morti, 36 feriti e due dispersi, costringendo oltre 800mila persone a lasciare le proprie abitazioni. L’alluvione e le frane causate dalle piogge torrenziali hanno colpito estese aree rurali e urbane, danneggiando gravemente strade, ponti e linee elettriche.
Le autorità filippine hanno reso noto che circa 135mila case risultano danneggiate, di cui 20.510 completamente distrutte. Molti dei comuni colpiti sono rimasti isolati per giorni a causa dell’interruzione dei collegamenti stradali e delle linee di comunicazione.
Il tifone Fung-Wong ha ora lasciato il territorio filippino, dirigendosi verso Taiwan, ma ha lasciato dietro di sé un lungo elenco di danni e una situazione umanitaria complessa, con decine di migliaia di persone ospitate nei centri di evacuazione e in rifugi temporanei.
Il precedente disastro di Kalmaegi
Appena una settimana prima, un altro potente ciclone tropicale, il tifone Kalmaegi, aveva devastato la provincia di Cebu e diverse aree della regione di Visayas Centrale, provocando 232 morti, 112 dispersi e 523 feriti.
L’impatto di Kalmaegi è stato particolarmente violento nelle aree costiere e montane, dove si sono verificate frane, esondazioni e gravi interruzioni della rete elettrica. In totale, oltre 4,1 milioni di persone sono state colpite direttamente dal passaggio del tifone, che ha spazzato via interi villaggi e distrutto campi coltivati e infrastrutture pubbliche.
Bilancio nazionale e interventi di emergenza
Con il nuovo passaggio di Fung-Wong, il bilancio complessivo dei due tifoni – tra morti, dispersi e feriti – risulta tra i più gravi degli ultimi anni nelle Filippine, Paese che ogni stagione affronta il rischio di forti tempeste tropicali.
Le autorità nazionali hanno dichiarato lo stato di calamità in diverse province e attivato un piano di emergenza che prevede l’invio di aiuti alimentari, medicinali e mezzi di soccorso alle comunità isolate. Il Ndrrmc ha mobilitato l’esercito e le forze di protezione civile per accelerare le operazioni di ricerca dei dispersi e il ripristino dei collegamenti stradali.
La crisi climatica e l’allarme per il Pacifico
Gli esperti meteorologici locali avvertono che l’intensificazione dei tifoni nell’area del Pacifico è legata agli effetti del cambiamento climatico, che sta aumentando la frequenza e la potenza dei fenomeni atmosferici estremi.
Il Philippine Atmospheric, Geophysical and Astronomical Services Administration (Pagasa) ha segnalato che la stagione dei tifoni del 2025 è già tra le più attive dell’ultimo decennio.
Il presidente Ferdinand Marcos Jr. ha espresso cordoglio per le vittime e ha invitato la comunità internazionale a collaborare negli interventi di emergenza, sottolineando che “la resilienza del popolo filippino è messa ancora una volta a dura prova, ma la ricostruzione sarà immediata e condivisa”.
Aiuti internazionali e ricostruzione
Diversi Paesi, tra cui Giappone, Australia e Stati Uniti, hanno annunciato l’invio di aiuti umanitari e squadre di soccorso. Le Nazioni Unite stanno valutando la possibilità di attivare un fondo d’emergenza per sostenere gli interventi più urgenti.
Secondo le prime stime del governo, i danni economici complessivi provocati dai due tifoni supererebbero i 2 miliardi di dollari, cifra destinata ad aumentare con l’avanzare delle operazioni di ricognizione.