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Finanza e retail, Confimprese: "Nel 2022 record di investimenti pari a 859 mln di euro"

- di: Barbara Leone
 
Finanza e retail, Confimprese: 'Nel 2022 record di investimenti pari a 859 mln di euro'
Archiviati gli anni della pandemia, in Italia le operazioni di private equity e venture capital nel retail hanno ripreso a correre. E se il 2021 ha fatto segnare il maggior numero di operazioni, 45 per 557 milioni di euro di investimenti, il 2022 raggiunge il record di investimenti, pari a 859 milioni di euro a fronte di 31 deal, secondo i dati dell’ultimo rapporto AIFI-PwC. Il 2022 è, dunque, da considerarsi l’anno della vera ripresa con un impiego di capitali di grandi dimensioni rispetto agli anni precedenti. Lento l’avvio del primo trimestre 2023 che, su 83 nuovi investimenti di private equity, ne registra 3 nel retail (dati Private Equity Monitor – PEM): Probios da parte di Agreen Capital, SDS da parte di Naxicap (add-on di ECF Group SA), 18 punti vendita di Max Casa in Sicilia da parte di Cinven (add-on di Arcaplanet). Il quadro complessivo nell’arco temporale che va dal 2015 al 2022 evidenzia un aumento costante delle operazioni di PE nel retail da parte dei fondi di investimento in Italia, con esclusione del calo fisiologico nel 2020 (19 operazioni per 95 milioni di spesa complessiva). Dal 2015 al 2022 sono 196 i deal realizzati nel retail con un ammontare investito di 2.527 miliardi di euro su un totale mercato di 3.677 operazioni e 79.715 miliardi di investimenti (Fonte AIFI-PwC). Queste le principali evidenze emerse nel corso dell’incontro Finanza & Retail. Sfide e opportunità di investimento nel retail promosso da Confimprese a Milano in Borsa Italiana.

Finanza e retail, Confimprese: "Nel 2022 record di investimenti pari a 859 mln di euro"

“A fronte dei tassi di interessi elevati – spiega Mario Resca, presidente Confimprese –, i progetti imprenditoriali importanti tornano a trovare attenzione da parte dei fondi d’investimento, che in passato avevano spostato con eccessiva euforia l’attenzione dal fisico al digitale, determinando bolle che si stanno ridimensionando. Da riflettere, tuttavia, sul peso ancora relativo dei fondi italiani rispetto a quelli europei, che investono in operazioni di grandi dimensioni con un ammontare investito che, nel caso della Francia leader in Europa nel Private equity, è il doppio rispetto all’Italia. È necessario che i fondi domestici cambino marcia per ambire a operazioni di livello internazionale”.

I settori più appetibili per gli investitori sono ristorazione e abbigliamento-accessori. Tra i fattori chiave nell’analisi di target di settore per la ristorazione vi sono la scalabilità e penetrazione a livello italiano, la potenzialità di espansione all’estero, il grado di standardizzazione dei processi, la velocità e successo nelle aperture e il time to breakeven, l’efficienza e capacità di attrazione e gestione risorse umane, l’Home delivery. In abbigliamento-accessori sono determinanti la presenza di punti vendita nelle piazze e vie più importanti, la profittabilità (boutique vs flagship e vs outlet), inclusa l’analisi traffico e il tasso di conversione, gli eventi nel punto vendita, l’integrazione fisico-digitale, il grado di conoscenza della base clienti e gli aspetti di sostenibilità. Tuttavia, resta il fatto che i fondi italiani sono ancora di piccole dimensioni nel contesto europeo del private equity e venture capital.

La Francia è prima con 24.2 miliardi di spesa complessiva, segue la Germania con 15 miliardi. È importante segnalare come i dati di entrambi i Paesi siano in contrazione rispetto all’anno precedente, rispettivamente dell’8% e del 23%. L’Italia precede la Spagna sia per ammontare totale dell’investito – rispettivamente 13 e 9.2 miliardi – sia per i relativi trend di sviluppo (dati AIFI-PwC e Invest Europe).
Alla luce di quanto sopra, è necessario che i fondi domestici cambino marcia per ambire a operazioni di livello internazionale. Per farlo devono svincolarsi dalla durata dell’investimento e puntare non solo su un progetto di medio/lungo termine che tenga conto delle variabili economiche e finanziarie del Paese dove si investe, ma anche su team polifunzionali in grado di vestire i panni dell’investitore e del manager. Gli Associati Confimprese attualmente partecipati da fondi sono 16, rappresentano un fatturato di circa 2.4 miliardi di euro. La ristorazione è predominante con 8 aziende partecipate, seguono abbigliamento-accessori con 4, altro retail con 4. Sono nella ristorazione MiScusi, Rossopomodoro, Cigierre, La Piadineria, Cioccolati Italiani, My Chef, Dispensa Emilia, Forno D’Asolo. In abbigliamento-accessori OVS, Conbipel, Pittarosso e Velasca. In altro retail Neo Apotek, Vision Group, Gruppo Landoll, Facile.it.

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