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Folgiero conquista l’Europa: è il miglior CEO dell’industria 2025

- di: Matteo Borrelli
 
Folgiero conquista l’Europa: è il miglior CEO dell’industria 2025
Il numero uno di Fincantieri premiato da analisti e investitori internazionali. Il gruppo si impone anche per sostenibilità e relazioni finanziarie.
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Folgiero in vetta, l’industria applaude
Il 2025 segna un nuovo traguardo per Pierroberto Folgiero, CEO di Fincantieri, che conquista il titolo di miglior amministratore delegato del settore industriale europeo secondo l’indagine annuale promossa da Institutional Investor in collaborazione con Extel. Un riconoscimento pesante, attribuito dalla platea più severa e selettiva che ci sia: analisti finanziari, fund manager e investitori istituzionali di tutto il mondo.
Una vittoria che parla la lingua della competenza, della visione strategica e della solidità, in un anno in cui la cantieristica italiana non solo tiene testa ai colossi globali, ma li batte sul terreno dell’innovazione industriale e della credibilità finanziaria.
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Una scalata costruita su fiducia e trasparenza
Il premio a Folgiero non è un colpo di fortuna né un’operazione d’immagine. È il risultato di un lavoro strutturato, apprezzato da chi osserva i mercati da vicino. Gli esperti coinvolti nell’indagine Extel hanno valutato parametri precisi: la qualità del management, la chiarezza delle strategie aziendali, l’efficienza della comunicazione con la comunità finanziaria.
Folgiero ha convinto su tutta la linea. E insieme a lui, l’intera squadra Fincantieri. Il gruppo guidato dall’ex numero uno di Maire Tecnimont si è infatti piazzato tra i top player europei anche nella classifica ESG e in quella dedicata alle Investor Relations, confermandosi un punto di riferimento per trasparenza, sostenibilità e visione industriale di lungo periodo.
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Il segreto del successo? Una governance solida e coerente
Dietro i riconoscimenti, c’è una governance che funziona. Il consiglio di amministrazione, le strutture operative, la direzione finanziaria e le risorse umane lavorano in modo coeso e con un obiettivo comune: creare valore, ridurre i rischi e costruire un futuro competitivo per una delle più importanti realtà industriali italiane.
La classifica Extel, realizzata attraverso un processo di voto su vasta scala, ha evidenziato proprio la coerenza tra obiettivi strategici e risultati raggiunti. Fincantieri è risultata tra le prime aziende anche per l’efficienza con cui coinvolge gli stakeholder, anticipa le sfide di mercato e valorizza le competenze interne.
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Fincantieri al top anche per Esg e relazioni con gli investitori
Oltre al risultato personale di Folgiero, Fincantieri conquista la top 3 in Europa nella classifica ESG, a dimostrazione di un impegno tangibile sul fronte ambientale, sociale e di governance. Non si tratta solo di buone intenzioni: il gruppo ha messo in campo politiche e investimenti concreti per ridurre le emissioni, migliorare le condizioni di lavoro e garantire comportamenti etici in tutta la filiera.
Ottimo anche il posizionamento nelle Investor Relations, un terreno cruciale in cui si gioca la fiducia degli investitori. La struttura guidata dalla cfo Camilla Palazzetti è stata tra le più votate d’Europa per professionalità, rapidità di risposta e accuratezza delle informazioni fornite al mercato.
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Un 2025 da protagonista per la cantieristica italiana
Il riconoscimento arriva in un anno cruciale. Fincantieri è impegnata in commesse strategiche nel settore navale militare e civile, sta guidando lo sviluppo delle tecnologie subacquee e ha appena avviato la costruzione della prima nave a idrogeno. Le sfide non mancano, ma il gruppo ha dimostrato di saperle affrontare con una combinazione rara di rigore industriale, visione strategica e cultura della responsabilità.
Il posizionamento ottenuto nel ranking Extel – uno dei più autorevoli a livello globale – rafforza la reputazione dell’azienda anche fuori dai confini nazionali, attirando nuove opportunità di business e accendendo i riflettori su un modello di impresa made in Italy che riesce a coniugare performance e sostenibilità.
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Pierroberto Folgiero: “Un risultato che premia tutta la squadra”
“Questo riconoscimento non è personale, è il frutto di un grande lavoro collettivo”, ha commentato Folgiero dopo l’annuncio. “Essere considerati un benchmark a livello europeo significa che il nostro approccio strategico, la nostra attenzione alla sostenibilità e il nostro dialogo con gli stakeholder stanno dando i frutti attesi. Ma soprattutto – ha aggiunto – significa che il mercato ci guarda con fiducia. E questa è la cosa più importante”.
Le parole del CEO riecheggiano un messaggio preciso: la leadership industriale si conquista con l’esempio, non con i proclami. E il caso Fincantieri – in un’Italia spesso in ritardo sui grandi numeri della manifattura avanzata – dimostra che essere globali, sostenibili e competitivi è possibile.
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Un modello per il sistema Italia
In un momento in cui il dibattito industriale nazionale oscilla tra protezionismo e dirigismo, il caso Fincantieri rappresenta un’alternativa virtuosa. Un’impresa pubblica ma orientata al mercato, capace di innovare, di attrarre capitali e di confrontarsi a testa alta con i giganti del mondo. E, non da ultimo, capace di valorizzare competenze, giovani talenti e capitale umano, senza cedere alle sirene del corto respiro.
Il successo personale di Folgiero – che dal suo arrivo alla guida del gruppo ha saputo imprimere una svolta manageriale chiara – si intreccia con una trasformazione aziendale più ampia, in cui ogni riconoscimento esterno è solo la punta di un iceberg costruito giorno per giorno.
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Il peso simbolico del premio Extel
Non è solo una questione di classifiche. Il premio Extel ha valore simbolico e operativo. È una bussola per gli investitori internazionali, un segnale forte per il mercato e un badge di qualità che può aprire nuove porte e consolidare relazioni già avviate.
Essere ai vertici della classifica europea non è un punto di arrivo, ma un trampolino per affrontare le sfide future con ancora più ambizione. E in un’Europa sempre più attenta alla solidità industriale e alla transizione verde, Fincantieri si candida – con i fatti, non con le parole – a giocare un ruolo da protagonista.

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