• Futuro in Corso
  • Vota per Noi
  • Fai un Preventivo

Accordo per Gaza, oggi la firma. Trump: “Gli Usa aiuteranno nella ricostruzione”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Accordo per Gaza, oggi la firma. Trump: “Gli Usa aiuteranno nella ricostruzione”

Dopo mesi di guerra e negoziati sotterranei, è arrivata la svolta. Israele e Hamas hanno raggiunto l’accordo sulla prima fase del piano di pace per Gaza, la cui firma è attesa oggi in Egitto, alla presenza dei mediatori internazionali.

Accordo per Gaza, oggi la firma. Trump: “Gli Usa aiuteranno nella ricostruzione”

Secondo fonti palestinesi citate dal Times of Israel, entro 72 ore dall’entrata in vigore dell’intesa Israele rilascerà 1.950 prigionieri palestinesi in cambio di 20 ostaggi ancora in vita trattenuti da Hamas. Nella Striscia, la notizia è stata accolta con festeggiamenti spontanei nelle strade di Gaza City e Rafah, mentre a Tel Aviv l’esercito israeliano ha iniziato a preparare un ritiro parziale delle truppe.

Gli Stati Uniti protagonisti del negoziato

La mediazione è avvenuta con il ruolo diretto degli Stati Uniti, che nelle ultime settimane hanno intensificato i contatti con Israele e con l’entourage politico di Hamas tramite i mediatori egiziani e del Qatar.

L’ex presidente Donald Trump, che ha annunciato l’intesa con un post su Truth Social, ha dichiarato che Washington contribuirà alla ricostruzione di Gaza e al mantenimento della sicurezza dell’area.

Secondo il portale israeliano Ynet, l’inviato americano Steve Witkoff e Jared Kushner, genero di Trump e già artefice degli “Accordi di Abramo”, dovrebbero arrivare in Israele nelle prossime ore, provenienti da Sharm el-Sheikh, dove si è tenuto l’ultimo round di negoziati.

Reazioni internazionali: “Un passo verso la pace”
L’accordo ha immediatamente suscitato reazioni positive da parte della comunità internazionale.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in una nota di Palazzo Chigi, ha definito l’intesa “una straordinaria notizia che apre la strada al cessate il fuoco, al rilascio di tutti gli ostaggi e al ritiro delle forze israeliane su linee concordate”, ringraziando Trump per “aver incessantemente ricercato la fine del conflitto”.

Soddisfazione anche da parte della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che parla di “un’occasione per una pace duratura”, mentre la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha definito queste “ore cruciali per la rinascita del Medio Oriente”.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha parlato di “un’immensa speranza”, mentre il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha salutato gli sviluppi come “incoraggianti”. Più prudente il premier spagnolo Pedro Sánchez, che ha sottolineato come “ora serva dialogo e impegno politico concreto”.

Abu Mazen: “Speranza per i due Stati”. Smotrich contrario
Dal fronte palestinese, il presidente dell’Autorità nazionale Abu Mazen ha accolto con favore la notizia, definendo l’accordo “una speranza concreta per la soluzione dei due Stati”.
Non tutti però condividono l’intesa: il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, leader della destra nazionalista, si è detto contrario al rilascio dei prigionieri e ha accusato il governo di “cedere alla pressione internazionale”.

I contenuti della “prima fase”
Secondo fonti diplomatiche, la “prima fase” prevede un cessate il fuoco completo e l’avvio della liberazione graduale degli ostaggi e dei detenuti.
La seconda fase, che dovrebbe essere negoziata nelle settimane successive, riguarderà il disimpegno militare israeliano, la creazione di zone di sicurezza monitorate da forze internazionali e un meccanismo finanziario per la ricostruzione di Gaza, da gestire sotto supervisione congiunta Onu-Usa-Egitto.

Le prime colonne di aiuti umanitari sono già pronte ai valichi di Rafah e Kerem Shalom, mentre il ministero della Sanità di Gaza ha annunciato la possibilità di riaprire gli ospedali centrali nelle prossime settimane.

Un fragile equilibrio
L’intesa arriva dopo quasi un anno di conflitto, migliaia di vittime civili e una crisi umanitaria senza precedenti nella Striscia. Pur segnando un punto di svolta politico, l’accordo resta fragile: Hamas mantiene una forte presenza militare a sud di Gaza, e in Israele il governo è diviso tra le pressioni internazionali e le resistenze interne dell’estrema destra.

Ma per la prima volta dall’inizio della guerra, la prospettiva di una tregua e di una ricostruzione coordinata sembra reale.
Come ha osservato un alto diplomatico europeo, “questa volta non è solo una pausa, ma un test decisivo sulla capacità delle due parti di immaginare un futuro oltre la guerra”.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 8 record
Pagina
1
10/11/2025
Sarkozy davanti ai giudici: cominciata l’udienza per la richiesta di libertà dell’ex presidente francese
È cominciata questa mattina, nella corte d’appello della capitale francese, l’udienza deci...
06/11/2025
Francia, il J’accuse della Corte dei Conti: “Il Louvre ha scelto l’immagine, non la sicurezza”
Dopo il clamoroso furto di gioielli, la magistratura contabile punta il dito sulla gestion...
06/11/2025
America in volo rallentato: lo shutdown atterra anche i cieli
Il blocco federale costringe la FAA a ridurre del 10% il traffico aereo in 40 aree metropo...
05/11/2025
Libia, arrestato Almasri: accusato di dieci torture e un omicidio
Il nome era da mesi al centro del dibattito politico in Italia. La Procura di Tripoli conf...
05/11/2025
Francia, auto contro pedoni sull’isola d’Oléron: dieci feriti. Fermato l’uomo, ha gridato “Allah Akbar”
Il ministro dell’Interno Nuñez sul posto, Macron segue la situazione dal volo per il Brasi...
05/11/2025
“Alza il volume, Donald!”: la sfida di Mamdani che scuote l’America
Il nuovo sindaco di New York trasforma la città in laboratorio politico e lancia un messag...
Trovati 8 record
Pagina
1
  • EDISON nov25 300
  • ADR25 300
  • POSTE25 sett 720