Nel cuore della settimana dedicata alla Giornata mondiale della Gentilezza, arriva in Parlamento una proposta di legge che intende trasformare questo valore – troppo spesso evocato, troppo poco praticato – in un elemento concreto del benessere nazionale. La proposta mira a riconoscere la gentilezza come XIII Bes, inserendola tra i Bisogni Educativi Speciali, cioè quei parametri utilizzati per misurare la qualità della vita e del progresso di una comunità.
Giornata della Gentilezza, in Parlamento la proposta di legge per inserirla tra i Bes
A presentarla è stata Natalia Re, presidente del Movimento Italiano per la Gentilezza (MIG), che ha parlato di un’iniziativa pensata per “offrire un segnale forte”, capace di ricordare che la coesione sociale nasce anche da ciò che accade nei rapporti quotidiani. Re insiste sul fatto che la gentilezza non è un gesto marginale, ma una componente essenziale della convivenza, capace di migliorare il clima sociale e di far sentire le persone parte di un tessuto comune.
Un percorso che parte da Palermo e arriva oggi al Parlamento
La proposta prende forma da un cammino iniziato un anno fa a Palermo, durante l’Assemblea Mondiale della Gentilezza che l’Italia ospitò proprio nel mese di novembre. In quell’occasione – ricorda Re – emerse chiaramente la necessità di dare una risonanza istituzionale a un tema che, pur essendo semplice, possiede un grande potenziale di rigenerazione sociale.
Il testo, oggi affidato a Martina Semenzato, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio e sulla violenza di genere, arriva nelle aule parlamentari come “atto simbolico e necessario”. Non un orpello, dunque, ma un modo per raccontare una certa idea di società, più attenta alle fragilità e più disposta a riconoscere il valore delle relazioni umane. Non a caso la presentazione avviene nei giorni che precedono il 13 novembre, data dedicata a livello globale alla Giornata della Gentilezza, un momento pensato per ricordare come i gesti minimi possano avere ricadute culturali profonde.
Il riferimento internazionale: una storia che parte da Tokyo nel 1997
La ricorrenza del 13 novembre non nasce dal nulla. È la data in cui, nel 1997, si aprì a Tokyo la Conferenza del World Kindness Movement, un momento che segnò l’ingresso ufficiale della gentilezza nel dibattito pubblico mondiale. Da quella conferenza nacque la Dichiarazione della Gentilezza, un documento che fissava alcuni valori fondamentali come il rispetto, la solidarietà e l’empatia.
Oggi sono 27 i Paesi aderenti al Movimento, e tutti condividono lo stesso principio: la qualità delle società democratiche non si misura soltanto nelle norme e nelle istituzioni, ma anche nel modo in cui le persone scelgono di comportarsi le une con le altre. È l’idea che comportamenti apparentemente minimi possano creare capitale sociale e alimentare fiducia collettiva.
Una proposta che incrocia scuola, lavoro e pubblica amministrazione
La proposta di legge non si limita a un riconoscimento simbolico. È accompagnata da due testi collegati, che mirano a tradurre la gentilezza in azioni concrete.
Il primo riguarda il mondo dell’istruzione: punta a farne un vero metodo educativo, capace di diventare uno strumento per prevenire il bullismo, soprattutto nelle sue forme digitali, che spesso sfuggono ai controlli e hanno effetti particolarmente profondi sugli adolescenti. La gentilezza, in questo senso, viene concepita come competenza relazionale, non come semplice invito al buon comportamento.
Il secondo testo è rivolto al mondo del lavoro, con un’attenzione particolare alla pubblica amministrazione. Qui l’obiettivo è creare ambienti professionali più inclusivi e rispettosi, capaci di prevenire comportamenti ostili, discriminazioni e molestie. In un Paese dove il clima lavorativo incide molto sulla qualità di vita delle persone, promuovere gentilezza significa anche migliorare servizi, relazioni interne e senso di comunità professionale.
La Carta dei Sei Valori della Gentilezza
Elemento portante della proposta è la Carta dei Sei Valori della Gentilezza, un documento che raccoglie i principi fondamentali su cui si basa l’iniziativa: rispetto, ascolto, solidarietà, equità, pazienza e generosità.
La Carta non vuole essere solo un elenco di buoni sentimenti, ma uno strumento per guidare politiche pubbliche più attente alla qualità delle relazioni. Dalla gestione dei servizi sociali alla promozione culturale, fino alle politiche economiche, l’idea è che i valori possano tradursi in criteri di scelta, nell’organizzazione dei servizi e nello stile dell’azione amministrativa.
Il confronto con altri Paesi: Giappone e Bhutan come riferimenti
Il comunicato ricorda che altri Paesi hanno già sperimentato forme di “istituzionalizzazione” della gentilezza.
In Giappone, ad esempio, leggi e programmi scolastici promuovono il rispetto reciproco e l’inclusione culturale, con iniziative come il Programma di Educazione alla Tolleranza, che insegna ai giovani a praticare gentilezza soprattutto verso minoranze e persone con disabilità.
Nel Bhutan, invece, l’intero sistema di pianificazione pubblica è orientato dalla Felicità Interna Lorda, una misura di benessere che integra dimensioni economiche, culturali, ambientali e di governance. Un modello che, pur lontano dalla nostra tradizione, ha mostrato come sia possibile considerare il benessere collettivo in modo più ampio del semplice sviluppo materiale.
In Italia: 1.700 costruttori di gentilezza e 140 assessorati dedicati
Nel nostro Paese, il terreno è già fertile. Dal 2020 è attivo il progetto nazionale e partecipato “Costruiamo Gentilezza”, che coinvolge oltre 1.700 costruttori tra insegnanti, allenatori, pediatri, giornalisti, imprenditori e amministratori. Sono loro a ideare e diffondere pratiche gentili rivolte soprattutto al benessere dei bambini e degli adolescenti, trasformando il principio in azione quotidiana.
Tra le iniziative più riconoscibili si collocano le panchine viola, installate in diversi spazi pubblici e realizzate da studenti e cittadini. Riportano frasi positive che invitano a ricordare la gentilezza come una forma di presenza nella vita di tutti i giorni.
Sono poi oltre 140 le amministrazioni comunali che hanno istituito un assessorato alla gentilezza, con il compito di creare strumenti e iniziative che favoriscano relazioni sociali più inclusive, attente e generose.
Gli eventi della Settimana della Gentilezza
Le celebrazioni legate alla ricorrenza sono già cominciate a Palermo, all’Istituto comprensivo “Giovanni Falcone” dello Zen, con il lancio del Codice Gentilezza, promosso dal MIG per diffondere una cultura civica fondata su rispetto e responsabilità reciproca.
Il 15 novembre è previsto il momento conclusivo con la quarta edizione del Festival della Gentilezza, dal titolo “Connessioni che ispirano: testimonianze di crescita, idee e valori”, ospitato allo Spazio Culturale SC3 Milano Gentilab ETS. Un appuntamento pensato per raccogliere testimonianze, esperienze e progetti che, insieme, possono sostenere un diverso modo di stare nelle comunità.