Al Governo non piacciono le "Bionde"

- di: Barbara Bizzarri
 
A vent’anni dall’entrata in vigore della legge Sirchia, che ha vietato il fumo all'interno dei locali pubblici, un nuovo provvedimento potrebbe ora rendere la vita più complicata ai fumatori, inasprendo, di fatto, quelle norme. La bozza sarebbe già pronta sul tavolo del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, che aveva anticipato a gennaio il provvedimento con l'estensione dei luoghi in cui è vietato fumare.

Al Governo non piacciono le "Bionde"

Quindi, addio alle sale fumatori all'interno dei locali e agli spazi fumatori negli aeroporti: non sarebbe più permesso fumare nemmeno nei dehors di bar e ristoranti, alle fermate di tutti i mezzi pubblici (dalle stazioni ferroviarie agli imbarchi dei traghetti, alle fermate del bus), all'interno dei parchi e nelle vicinanze di donne incinte, bambini e anziani per non esporre i più assidui fruitori del verde pubblico al rischio del fumo passivo: oltretutto, un provvedimento del genere è già in vigore a Milano. Queste regole si applicherebbero anche alle sigarette elettroniche e ai prodotti simili, compresi quelli a tabacco riscaldato, e dovrebbe essere limitata la pubblicità alle sigarette elettroniche come già accade per quelle tradizionali. Sono previste sanzioni per i trasgressori, e la multa per chi trasgredisce ai nuovi divieti è di 275euro, ridotta del 50% se si paga entro 60 giorni.

Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, tuttavia, ha definito esagerato il divieto di fumare all'aperto sigarette elettroniche che «aiutano tanta gente ad abbandonare quelle normali». Secondo l'Istat, i fumatori di sigarette elettroniche sono passati dagli 800mila del 2014 al milione e mezzo del 2021, soprattutto giovani e giovanissimi e consumatori di entrambe ma il dibattito si preannuncia agguerrito.

La stretta voluta dal Governo è giustificata forse dal fatto che, mentre tra il 2003 e il 2019, la quota di fumatori nella popolazione con più di 15 anni era scesa dal 33% al 22%, questa percentuale è risalita negli ultimi due anni (strano, date le nuove affatto stressanti che ci propinano un giorno sì e l’altro pure). Secondo i dati dell’ISS in Italia ci sono 800mila fumatori in più: in tutto, 12,4 milioni di fumatori con una media di 11,5 sigarette fumate al giorno, con il 20,4% dei fumatori che ne accende più di 20 al giorno. Ogni anno i morti per il tabacco in Italia sono 93mila: il 20,6% di tutti i decessi secondo la Società Italiana di Medicina Ambientale. Venti sigarette al giorno riducono di circa 4,6 anni la vita media di un giovane che inizia a fumare a 25 anni.  L'obiettivo del Ministro Schillaci è raggiungere i traguardi previsti dal Piano Europeo contro il cancro 2021: «Creare una generazione libera dal tabacco, nella quale meno del 5% della popolazione consumi tabacco entro il 2040». Per fortuna, aggiungerei da ex fumatrice a cui basta la vista di una sigaretta, pure spenta, per svenire. Per ora, dunque, all’atto pratico non cambia nulla, e noi, ex benefattori di Mr. Philip Morris redenti, continueremo a sorbirci gli sbuffi di fumo altrui con pazienza zen: ancora per poco, si spera.

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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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