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Green Deal: l’UE cambia rotta e sceglie la flessibilità per sostenere l’industria

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Green Deal: l’UE cambia rotta e sceglie la flessibilità per sostenere l’industria

L’Unione Europea sta modificando il suo approccio al Green Deal, introducendo una maggiore flessibilità nelle politiche ambientali per supportare le imprese e garantire la competitività economica. La decisione arriva in un momento in cui molte industrie europee faticano a rispettare gli obiettivi climatici senza compromettere la propria sostenibilità finanziaria.

Green Deal: l’UE cambia rotta e sceglie la flessibilità per sostenere l’industria

La Commissione Europea ha annunciato l’introduzione di misure più flessibili per facilitare la transizione ecologica, evitando rigidità che potrebbero penalizzare le economie più deboli dell’Unione. Tra le novità principali, si prevede un’estensione delle deroghe sugli aiuti di Stato, permettendo agli Stati membri di continuare a sostenere finanziariamente la produzione di tecnologie pulite fino alla fine del decennio.

L’obiettivo è quello di evitare una fuga degli investimenti verso mercati più permissivi, come gli Stati Uniti e la Cina, che offrono incentivi sostanziosi alle aziende del settore green. Tuttavia, la Commissione è anche consapevole delle preoccupazioni dei Paesi membri più piccoli, che temono di non poter competere con economie più forti come Francia e Germania, le quali potrebbero beneficiare maggiormente di questa maggiore libertà negli aiuti di Stato.

100 miliardi per la transizione ecologica
Oltre alla revisione degli aiuti di Stato, l’UE ha annunciato un piano da oltre 100 miliardi di euro per incentivare la produzione sostenibile e rafforzare la domanda di prodotti ecologici europei. Questo fondo, gestito anche attraverso la Banca Europea per gli Investimenti, mira a garantire che la transizione verde non penalizzi l’industria europea, bensì la renda più competitiva a livello globale.

Parallelamente, Bruxelles sta lavorando a una semplificazione delle normative per le piccole e medie imprese, riducendo la burocrazia e garantendo che le nuove regole ambientali non ostacolino lo sviluppo economico.

L’equilibrio tra crescita e sostenibilità
La Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha ribadito l’impegno dell’UE nel raggiungere gli obiettivi climatici prefissati, sottolineando però l’importanza di adattare le politiche ambientali alla realtà economica. “Dobbiamo garantire che la transizione ecologica non diventi un freno alla crescita, ma un’opportunità per l’industria europea” ha dichiarato von der Leyen.

Questo nuovo approccio mira a mantenere un equilibrio tra sostenibilità ambientale e sviluppo economico, consentendo ai Paesi membri di adattarsi gradualmente senza compromettere la stabilità delle proprie industrie. La sfida ora sarà trovare un compromesso tra gli Stati più industrializzati e quelli con economie più fragili, per assicurare che la transizione ecologica sia equa e inclusiva per tutti.

Con questa nuova impostazione, l’Unione Europea si prepara a riformulare il Green Deal, rendendolo più realistico e accessibile, senza rinunciare all’ambizioso obiettivo della neutralità climatica entro il 2050.

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