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Il web piange Baudo: un’ondata da oltre 5 milioni di abbracci

- di: Marta Giannoni
 
Il web piange Baudo: un’ondata da oltre 5 milioni di abbracci
Pippo Baudo, l’addio del web: oltre 5,3 milioni di interazioni
L’onda digitale del cordoglio supera i 5 milioni di interazioni: il pubblico virtuale riverbera il calore umano di una leggenda.

La sera del 16 agosto 2025 è calato il sipario sulla straordinaria vita di Pippo Baudo, storico mattatore della televisione italiana, scomparso al Campus Bio-Medico di Roma all’età di 89 anni.

Il ricordo in rete: numeri e sentimenti

Secondo uno studio di Arcadia, la scomparsa ha innescato un’onda emotiva senza precedenti sul web: ben 5.323.685 interazioni totali, con i primi 500 post pubblicati su Facebook e Instagram (contenenti la parola “Baudo”) che hanno già raccolto 4.753.501 interazioni entro la mattinata del 18 agosto. Sull’altro fronte, su X, l’hashtag #PippoBaudo domina le tendenze con oltre 379.000 post.

Ma non si tratta solo di numeri: l’analisi del sentiment indica un tono nettamente positivo (73 %) e affettuoso: due utenti su tre hanno infatti espresso chiaramente emozioni di vicinanza e affetto, generando una coeva atmosfera virtuale di cordoglio e celebrazione. Tra i temi più ricorrenti: il suo calore umano, il ruolo di icona culturale, l’impatto sulla scena dell’intrattenimento italiano, nonché aneddoti sul suo spirito generoso e affabile. Le emoji più condivise – mani congiunte, cuore spezzato, faccina in lacrime, televisore – tracciano un ritratto emozionale perfetto del rapporto tra Baudo e il suo pubblico.

Dall’omaggio pubblico al retroscena privato

Il Teatro delle Vittorie, location storica delle più celebri conduzioni di Baudo, ha ospitato la camera ardente a Roma. Aperta dalle 10:00 del 18 agosto fino alle 20:00, e ripresa martedì dalle 9:00 alle 12:00, ha accolto volti noti e cittadini comuni per un ultimo saluto. Tra gli ospiti emozionati: Edoardo Vianello, commosso per la perdita di un amico speciale; Fiorello, che ha rievocato il legame siciliano con Baudo; Giucas Casella, scoperto proprio grazie a lui; e Michele Guardì, grato per la fiducia ricevuta nel dare il salto nel mondo della tv.

Una corona inviata dal Presidente della Repubblica, scorta cerimoniale dei carabinieri e l’omaggio televisivo con rose rosse e immagini della carriera hanno coronato la suggestiva veglia funebre. I funerali, intimi e solenni, si terranno mercoledì 20 agosto nella Chiesa di Santa Maria della Stella, a Militello in Val di Catania, sua città natale.

Condizioni di salute e parole dell’amico

L’avvocato Giorgio Assumma, amico di lunga data e confidente, ha rivelato i timori sulle condizioni di salute che hanno afflitto Baudo negli ultimi mesi: un marcato indebolimento neurologico alle gambe e gravi problemi alla vista che lo avevano costretto a una vita ritirata e lontana dai riflettori. Non era stata una malattia lunga né un incidente: “Vedeva poco e cercava di nascondermelo”, ha raccontato Assumma, lasciando trasparire la tristezza di un uomo acceso dai riflettori che si ritrova fragile e isolato.

Inaspettato e dolce, il retroscena di una conversazione tra loro: secondo Assumma, Baudo aveva candidamente indicato Stefano De Martino come suo “erede”, riconoscendogli la capacità di parlare al “popolino” e leggere i tempi del nuovo intrattenimento televisivo.

L’omaggio televisivo e l’eredità mediatica

Le reti italiane non si sono fatte trovare impreparate. Rai 1 ha dedicato speciali omaggi: da “Per sempre Pippo” su Estate in diretta il 17 agosto, fino alla replica del programma Papaveri e papere il 17 agosto, un gesto poetico per ricordare la sua carriera e la sua presenza nel cuore del piccolo schermo. Mediaset, con un gesto altrettanto sentito, ha dedicato alla sua memoria la puntata speciale Zona bianca Speciale – Pippo Baudo, andata in onda il 17 agosto in prima serata su Rete 4.

In sintesi, l’addio a Pippo Baudo segna una pagina di storia della televisione italiana. Il web si è fatto teatro di un abbraccio collettivo, la camera ardente ha unito amici, personaggi dello spettacolo e pubblico, mentre tra le pieghe della sua vita privata emergono dignità e umanità. Finisce un’epoca, ma rimane un’eredità di talento, gentilezza e passione che l’Italia non dimenticherà.

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