Intesa Sanpaolo: l’utile nei primi 9 mesi cresce dell’85%. Il CEO Messina: "Prima banca in Europa per dividend yield"

- di: Redazione
 
La banca chiude i primi nove mesi dell'anno con un utile netto in crescita dell'85,3% a 6,12 miliardi, rispetto ai 3,30 miliardi dello stesso periodo del 2022. Nel terzo trimestre il risultato netto è pari a 1,9 miliardi, rispetto ai 957 milioni dello stesso trimestre del 2022.

I ricavi sono saliti del 19% a 18,8 miliardi, con interessi netti a 10,65 miliardi (+65,5%) e commissioni nette a 6,45 miliardi (-3,7%). In lieve aumento i costi operativi (+0,7%) a 7,9 miliardi, con il rapporto cost/income che è sceso così al 41,9%.

La banca milanese ha visto nel terzo trimestre i ricavi a 6,367 miliardi di euro (5 miliardi nel 2022) e un utile netto di 1,9 miliardi, battendo le stime del consenso Bloomberg per 1,74 miliardi (957 milioni nel 2022).

Gli accantonamenti per perdite sui crediti si sono attestati a 357 milioni, -28% anno su anno, meglio delle stime per 451,3 milioni. L'indice sugli Npl (lordo) si è attestato invece al 2,4% (stime per 2,38%), il rapporto costi /ricavi al 41,6%, su attese degli analisti per il 43,2%. 

Dal punto di vista patrimoniale la banca è solida con un Cet1 a fine settembre al 13,6% a regime (da 13,7% del precedente trimestre) deducendo i dividendi maturati nei nove mesi e senza considerare il beneficio di 120 centesimi di punto derivante dall'assorbimento delle Dta. La banca conferma quindi l'obiettivo di un Cet1 superiore al 12% nell'orizzonte del piano d'impresa 2022-25, calcolato secondo le regole di Basilea 3 e 4.

Il consiglio di amministrazione di IntesaSanpaolo ha deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo 2024 (relativo all’esercizio 2023) di 0,144 euro per azione per un ammontare complessivo in contanti di 2,63 miliardi di euro, non sussistendo controindicazioni derivanti dai risultati prevedibili per il 4° trimestre 2023 né raccomandazioni dei regolatori in merito ai requisiti patrimoniali. Il dividendo sarà staccato lunedì 20 novembre 2023 e messo in pagamento dal 22 novembre. 

Intesa Sanpaolo migliora ancora la guidance sul 2023 dopo avere chiuso il terzo trimestre con un risultato netto sopra le attese, grazie principalmente alla dinamica degli interessi netti.

Per l'intero anno l'istituto stima un utile netto a oltre 7,5 miliardi di euro, dopo un "significativo aumento del risultato della gestione operativa", trainata da interessi netti attesi a "ben oltre" 14 miliardi, e "in ulteriore crescita" nel 2024 e 2025.

Le previsioni sull'utile netto per i prossimi due anni sono di un risultato superiore a quello stimato per il 2023.

Il CEO Carlo Messina ha dichiarato: "I primi nove mesi del 2023 di Intesa Sanpaolo sono la dimostrazione della nostra capacità di proseguire nello sviluppo di una banca dalla profittabilità elevata e sostenibile, promotrice del più importante progetto per la coesione sociale nel Paese, impegnata nel disegnare le nuove strategie di leader europeo. Ne traggono e ne trarranno rilevante beneficio tutti gli stakeholders.

“Nei primi nove mesi dell’anno la crescita dei ricavi da interessi ha reso possibile un deciso aumento della redditività, di conseguenza i dividendi maturati sono pari a 4,3 miliardi di euro, dei quali 2,6 miliardi saranno pagati il 22 novembre come interim dividend. La nostra banca risulta la prima in Europa quanto a dividend yield; è da sottolineare che di questi circa il 40% è destinato alle famiglie italiane e alla Fondazioni nostre azioniste, consentendo importanti interventi di carattere sociale nei territori di appartenenza.

“La stima di utile netto 2023 si colloca oltre i 7,5 miliardi; le previsioni per il 2024 e 2025 sono di un utile netto superiore a quello del 2023.

“Le imposte dirette e indirette sostenute nei nove mesi sono pari a 4 miliardi di euro, ciò comporta un aumento di 1,1 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2022, con un incremento del beneficio apportato dai risultati di Intesa Sanpaolo al bilancio pubblico.

“Il credito a medio e lungo termine erogato in Italia nel semestre sfiora i 30 miliardi di euro; le aziende da noi sostenute nel ritorno da temporanee difficoltà alla normale operatività sono 2.800 nei nove mesi, con beneficio nella salvaguardia dei posti di lavoro.

“Consapevoli del forte impatto causato dall’inflazione, abbiamo dato la possibilità di sospendere o rimodulare mutui e prestiti, concedendo erogazioni a tassi agevolati e permettendo rateizzazioni a tasso zero; la cifra stanziata a favore di imprese e famiglie è di 30 miliardi di euro.

“È pienamente operativa isybank, elemento qualificante del nostro Piano d’Impresa che ci colloca all’avanguardia in termini di offerta interamente digitale alla nostra clientela. I clienti passati da Intesa Sanpaolo a isybank sono circa 300.000, con un indice di soddisfazione assai elevato, così come è positiva l’adesione a isybank di oltre 50.000 clienti provenienti da altre banche.

“Negli anni la nostra Banca ha sviluppato un modello unico caratterizzata da: la consolidata forza commerciale delle divisioni al servizio di famiglie e imprese, uno sviluppo di rilievo delle attività del wealth management, un’offerta digitale tecnologicamente avanzata, la gestione delle attività internazionali improntata all’efficienza. Tutto ciò non solo ci consente di trarre benefici dal contesto attuale, ma garantirà resilienza e redditività negli scenari futuri.

“È per questo che Intesa Sanpaolo si colloca ai vertici del settore in Europa e ricopre un ruolo di rilevanza unica nel nostro Paese, a beneficio della crescita economica e di una società più inclusiva.

“Con la giornata organizzata a Brescia abbiamo voluto rappresentare il nostro ruolo di istituzione al servizio del Paese. Sostenere con 1,5 miliardi di euro l’impegno per il sociale entro il 2027 – in aggiunta al miliardo del periodo 2018 - 2021 – significa promuovere una società più equa in modo strutturale e concreto; i mille professionisti della Banca coinvolti nei diversi progetti e le risorse investite ci posizionano a pieno titolo come la principale istituzione in Italia e ai vertici mondiali per impatto sociale; un obiettivo presente in maniera definita nel Piano di Impresa 2018-2021 e ulteriormente potenziato in quello in corso con 50 milioni di interventi entro il 2025.

“A garanzia di questo nostro impegno verso la comunità, che nasce dalla visione di chi ha plasmato il Gruppo, in particolare il Presidente emerito prof. Giovanni Bazoli, ho voluto dar vita a una nuova unità organizzativa dedicata - Intesa Sanpaolo per il Sociale – che avrà sede a Brescia, un territorio generoso, storicamente portato verso la solidarietà e verso il progresso civile.

“Sono convinto che questo impegno, possibile grazie ai nostri risultati e alla nostra solidità, contribuisca ad alimentarli e a consolidare la nostra leadership a livello europeo.

“Le parole di incoraggiamento espresse dal Pontefice nel suo messaggio mi rendono profondamente grato e commosso.

“L’impegno per il Paese nasce dalla comunità di Intesa Sanpaolo e dalle sue 100mila persone. In una situazione caratterizzata da un forte aumento del costo della vita, non solo confermiamo l’intenzione di procedere con l’aumento richiesto di 435 euro mensili per il 2024 ma vogliamo anticipare entro la fine del 2023 gli incrementi retributivi a valere sul quarto trimestre dell’anno, procedendo anche al ripristino della base piena di calcolo del TFR, in attesa degli esiti della contrattazione nazionale di settore. La tutela dell’occupazione rimane la nostra priorità assoluta, anche nel contesto a forte spinta tecnologica.

“La qualità professionale delle nostre persone è il fattore chiave per raggiungere risultati solidi e sostenibili a favore di tutti gli stakeholder: a loro va il nostro grazie.”
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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