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Usa: per i social media introiti pubblicitari miliardari dai minorenni

- di: Redazione
 
Usa: per i social media introiti pubblicitari miliardari dai minorenni
Lo scorso anno le società di social media hanno guadagnato, negli Stati Uniti, undici miliardi di entrate pubblicitarie derivate da minori. Lo afferma uno studio che conferma il convincimento degli esperti che sollecitano l'adozione di misure governative per regolare un sistema che appare fuori controllo per quanto riguarda le interazioni dei minori con il mondo social. Questo perché, sostengono i ricercatori, le piattaforme non sono riuscite ad autoregolamentarsi in modo significativo e che una maggiore trasparenza da parte delle aziende tecnologiche potrebbero aiutare ad alleviare i danni alla salute mentale dei giovani.

Usa: per i social media introiti pubblicitari miliardari dai minorenni

La ricerca è frutto di un accurato lavoro su una vasta porzione di utenti social con meno di 18 anni di età, incrociato con dati di società di ricerca e app di controllo parentale.
La questione dell'accesso, senza controllo, di minori ai social media è molto dibattuta negli Usa, con alcuni Stati, come quello di New York e lo Utah, che hanno introdotto o approvato una legislazione per limitare ai bambini il ''dialogo'' con le piattaforme, citando danni alla salute mentale dei giovani.

Peraltro Meta, proprietaria di Instagram e Facebook, è stata citata in giudizio da dozzine di stati per aver presumibilmente contribuito alla crisi della salute mentale.
Le piattaforme, che non rendono pubblico quanti soldi guadagnano dai minorenni, non sono comunque le sole a rivolgere messaggi pubblicitari ai bambini, spesso giocando sulla labilità del confine tra gli annunci e i contenuti che i bambini cercano. Una tesi condivisa dall'associazione dei pediatri americani che, in un documento del 2020, ha denunciato la particolare vulnerabilità dei bambini ''agli effetti persuasivi della pubblicità a causa delle capacità di pensiero critico immature e dell’inibizione degli impulsi''.

Intanto, all'inizio di dicembre, la Federal Trade Commission ha elaborato una serie di modifiche della legge - ormai datata e quindi superata dall'evoluzione tecnologica - che regola il modo in cui le aziende online possono monitorare e fare pubblicità ai bambini. Tra le modifiche che sono state proposte c'è anche la disattivazione predefinita degli annunci mirati ai bambini sotto i 13 anni.
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