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Fiducia in calo, imprese e consumatori ai minimi da marzo 2021

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Fiducia in calo, imprese e consumatori ai minimi da marzo 2021
Ad aprile, sia il clima di fiducia dei consumatori che quello delle imprese ha registrato un calo significativo. Lo rileva l’Istat, che segnala un peggioramento per il terzo mese consecutivo nei giudizi delle aziende, accompagnato da una nuova flessione nell’ottimismo delle famiglie. L’indice composito del clima di fiducia delle imprese passa da 93,2 a 91,5, mentre quello dei consumatori scende da 95,0 a 92,7. È il livello più basso dal marzo del 2021 per il comparto produttivo, un segnale che pesa sulle prospettive economiche del secondo trimestre.

Fiducia in calo, imprese e consumatori ai minimi da marzo 2021

Secondo l’analisi dell’Istituto nazionale di statistica, il peggioramento è diffuso in tutti i settori economici. Industria manifatturiera, costruzioni, commercio al dettaglio e servizi segnalano una crescente incertezza, con aspettative negative sia sulla domanda futura che sull’andamento degli ordinativi. L’unico dato “debolmente positivo”, come lo definisce lo stesso Istat, riguarda alcuni segmenti della manifattura e del commercio al dettaglio, che mantengono una moderata tenuta sugli ordini, senza però alcun slancio.

Famiglie più caute: preoccupano inflazione e lavoro


Anche i consumatori appaiono più pessimisti. La percezione della situazione economica generale e delle condizioni familiari si è deteriorata, complice la percezione di un’inflazione ancora persistente e di un mercato del lavoro incerto. Calano le attese sulla capacità di risparmio e aumenta il timore di una nuova fase di stagnazione. Il peggioramento coinvolge tutte le fasce d’età, con un picco più marcato tra i nuclei a basso reddito e nei piccoli centri urbani.

Segnali di raffreddamento anche sul mercato del lavoro

Tra i fattori che pesano sulla fiducia delle imprese, emerge anche una prima frenata nell’occupazione. Le imprese dei servizi segnalano una minore propensione ad assumere nel breve periodo, e aumentano le difficoltà nel reperimento di personale specializzato. Nella manifattura, le aspettative sui livelli produttivi sono tornate ai livelli del 2020. Il combinato disposto tra domanda interna debole e instabilità geopolitica contribuisce a mantenere alta l’incertezza.

Pressioni sul governo in vista della legge di bilancio

I dati diffusi dall’Istat rafforzano le pressioni sul governo, chiamato a definire nelle prossime settimane il quadro programmatico per l’autunno. Con la crescita che fatica a stabilizzarsi e la fiducia che torna a indebolirsi, il rischio di una revisione al ribasso delle stime è concreto. Palazzo Chigi osserva con attenzione gli sviluppi, consapevole che una manovra di bilancio restrittiva potrebbe accentuare ulteriormente il raffreddamento del ciclo economico.
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