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Italia spaccata dal clima: alta pressione al Nord, temporali al Sud

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Italia spaccata dal clima: alta pressione al Nord, temporali al Sud

L’Italia vive ancora una volta una settimana di forti contrasti meteorologici. Al Nord domina un’alta pressione tenace, simbolo di un autunno sempre più anomalo, mentre al Sud torna il maltempo, con piogge e temporali che rompono una lunga fase di siccità. È un quadro che fotografa bene il volto nuovo del clima italiano, sempre più estremo, instabile e imprevedibile.

Italia spaccata dal clima: alta pressione al Nord, temporali al Sud

Negli ultimi anni, le stagioni sembrano aver perso i loro contorni: l’autunno si presenta come un prolungamento dell’estate al Settentrione, mentre il Meridione alterna improvvisi nubifragi a periodi di caldo anomalo. La penisola si trova così divisa in due, non solo geograficamente ma anche climaticamente.

Il Nord intrappolato sotto la cappa anticiclonica

Sulle regioni settentrionali, l’alta pressione continua a esercitare la sua forza. Le montagne restano baciate dal sole, ma le pianure, soprattutto nella Val Padana, si ritrovano sotto una cappa di umidità e smog. Le giornate sono grigie, l’aria ferma, e la mancanza di vento impedisce il ricambio atmosferico.

È l’effetto dell’inversione termica, fenomeno che si manifesta con l’aria fredda e pesante al suolo e quella più calda in quota, creando una sorta di tappo che trattiene le polveri e gli agenti inquinanti. In queste condizioni, l’autunno si trasforma in una trappola ambientale: le temperature restano miti, ma la qualità dell’aria peggiora drasticamente.

Un tempo, ottobre era il mese dei primi fronti freddi e delle piogge rigeneranti; oggi, invece, il Settentrione vive settimane di siccità e cieli lattiginosi. È il segno di un mutamento climatico strutturale, che amplifica gli squilibri tra le diverse aree del Paese.

Il Sud colpito dal vortice del maltempo
Al contrario, il Mezzogiorno si prepara ad affrontare una fase di maltempo intenso. Dalle prime ore di martedì, un vortice di bassa pressione proveniente dal Mediterraneo porterà piogge e temporali su Sicilia e Sardegna, con fenomeni anche violenti e rischio di allagamenti.

Le perturbazioni si estenderanno poi verso Calabria e Puglia, accompagnate da venti forti e un leggero calo delle temperature. Dopo settimane di caldo fuori stagione, le massime torneranno su valori più normali per ottobre, ma senza freddo vero.

Le immagini che arrivano ogni anno dal Sud – torrenti di fango, grandinate improvvise, coste erose – raccontano la nuova vulnerabilità di un territorio fragile, dove la combinazione tra cementificazione e cambiamento climatico rende ogni pioggia un potenziale pericolo.

Il Centro tra calma e incertezze
Il Centro Italia vive un equilibrio precario. Le giornate restano miti e soleggiate, ma il cielo comincia a velarsi, preludio del fronte perturbato che risalirà da Sud nella seconda parte della settimana. Anche qui, l’autunno sembra aver perso il ritmo naturale: giornate calde come in primavera, notti fresche e un’umidità che cresce senza pioggia.

Gli esperti sottolineano che questo tipo di pattern atmosferico – alta pressione a Nord e instabilità a Sud – è sempre più frequente e legato al riscaldamento globale, che altera i flussi d’aria e indebolisce le correnti atlantiche tradizionali.

Un Paese climaticamente diviso
L’Italia è ormai un laboratorio del cambiamento climatico. Le regioni settentrionali si ritrovano più calde e secche, con lunghi periodi di stagnazione e inquinamento; quelle meridionali vivono piogge torrenziali e temperature in altalena.

Questo squilibrio incide su tutto: agricoltura, salute, risorse idriche, qualità dell’aria. L’autunno 2025 ne è una prova evidente: al Nord si respira un’aria sempre più ferma e povera di ossigeno, mentre al Sud il rischio idrogeologico torna a crescere con l’arrivo di piogge brevi ma violente.

E così, mentre il Paese si prepara a un’altra settimana di sole e smog al Nord e temporali e mareggiate al Sud, il meteo racconta, ancora una volta, la trasformazione profonda dell’Italia: un Paese che cambia insieme al suo clima, costretto a convivere con estremi sempre più frequenti e a interrogarsi sul proprio futuro ambientale.

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