Sarà una giornata decisiva per il nuovo governo francese. Domani pomeriggio il primo ministro Sébastien Lecornu si presenterà davanti all’Assemblea nazionale per illustrare il programma dell’esecutivo e delineare le priorità politiche dei prossimi mesi. L’annuncio è arrivato questa mattina dalla nuova portavoce del governo, Maud Bregeon, che ha confermato anche la tabella di marcia dell’esecutivo: poche ore prima del discorso, nella mattinata, il Consiglio dei ministri approverà il progetto di bilancio 2026, con l’obiettivo di contenere il disavanzo pubblico sotto la soglia del 5% del Pil.
Lecornu atteso in Parlamento: il nuovo premier francese presenta il programma di governo
La presentazione di Lecornu rappresenta un banco di prova cruciale non solo per il premier, riconfermato dopo le dimissioni della scorsa settimana, ma anche per la maggioranza presidenziale di Emmanuel Macron, che attraversa una fase di tensione interna e di crescente isolamento parlamentare.
Le pressioni delle opposizioni
Le opposizioni si preparano a un confronto serrato. I socialisti, attraverso il loro gruppo parlamentare, hanno chiesto al premier di approfittare del discorso programmatico per sospendere la riforma delle pensioni, una delle misure più contestate dell’intero quinquennio macronista. “Serve un gesto di apertura per evitare una nuova crisi politica”, ha dichiarato un portavoce del partito, riferendosi anche al rischio di una mozione di censura già annunciata dai gruppi della sinistra radicale de La France Insoumise (LFI) e dall’estrema destra del Rassemblement National di Marine Le Pen.
La riforma delle pensioni, che innalza progressivamente l’età pensionabile e introduce nuovi meccanismi di contribuzione, è considerata da Lecornu un tassello fondamentale per la sostenibilità dei conti pubblici, ma resta fortemente impopolare. La sua sospensione, o anche solo una revisione, potrebbe aprire uno spazio di dialogo con parte dell’opposizione moderata, ma rischia di indebolire la credibilità del governo sul fronte economico.
Un esecutivo in cerca di equilibrio
Lecornu, 38 anni, ex ministro della Difesa e figura di fiducia del presidente Macron, ha accettato di formare un nuovo governo dopo la crisi politica che ha portato alle dimissioni del suo predecessore. La sua riconferma è arrivata in un clima di cauta attesa: da un lato il presidente ha voluto ribadire la continuità dell’azione riformista, dall’altro ha lasciato intendere la necessità di un cambio di tono nei rapporti con il Parlamento e con la società civile.
Il nuovo esecutivo, che sarà pienamente operativo dopo l’approvazione del programma, dovrà affrontare una serie di nodi complessi: dalla gestione dell’inflazione e della crescita debole alla crisi del potere d’acquisto, fino alla ridefinizione della politica industriale e alla gestione della transizione energetica. Tutti temi che Lecornu dovrebbe toccare nel suo discorso di domani, delineando una visione “più pragmatica e più vicina ai cittadini”, come ha sottolineato Bregeon in un’intervista radiofonica.
Bilancio e prospettive economiche
Il bilancio 2026 sarà uno dei punti centrali del nuovo corso. Il governo punta a ridurre il disavanzo pubblico e a contenere il debito, che ha superato il 110% del Pil, senza rinunciare a misure di sostegno alla crescita e alla transizione ecologica. Bregeon ha parlato di “una manovra equilibrata, che unisce responsabilità e solidarietà”.
Secondo fonti vicine al ministero dell’Economia, il documento prevede un rafforzamento dei controlli sulla spesa pubblica e un incremento selettivo degli investimenti in innovazione e difesa, settori considerati strategici per la sovranità francese. Il premier, che ha mantenuto un profilo discreto durante la fase di transizione, dovrebbe presentarsi con un discorso che unisce rigore e realismo, nella speranza di consolidare la fiducia di un Parlamento frammentato.
Un test per Macron
La giornata di domani sarà anche un test politico per Emmanuel Macron, che osserva con attenzione le prime mosse del suo nuovo primo ministro. Dopo anni di tensioni con le camere e un’opinione pubblica sempre più critica, il presidente spera che Lecornu riesca a ricucire i rapporti con l’Assemblea e a rilanciare l’immagine di un governo capace di ascoltare.
Resta tuttavia il rischio di un voto di censura che, se approvato, potrebbe far precipitare di nuovo la situazione. LFI e RN hanno già annunciato la loro intenzione di opporsi frontalmente, mentre i socialisti e i repubblicani attendono il discorso per decidere la propria posizione.
Per Lecornu, che domani parlerà per la prima volta da premier confermato, si tratta di un passaggio chiave: dovrà convincere il Parlamento che il suo governo è in grado di combinare stabilità e rinnovamento, difendendo al tempo stesso la linea del presidente e aprendo uno spazio di dialogo con una società francese sempre più divisa.