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Lu-Ve Group, fatturato in crescita alla fine di settembre (+30,5%) con una posizione finanziaria netta pari a 171,3 mln di euro

- di: Barbara Leone
 
Lu-Ve Group, fatturato in crescita alla fine di settembre (+30,5%) con una posizione finanziaria netta pari a 171,3 mln di euro
Primi nove mesi dell’anno coi numeri in crescita in casa Lu-Ve Group uno dei maggiori costruttori mondiali nel settore degli scambiatori di calore ad aria quotato alla Borsa di Milano. E’ quanto si evince dai risultati consolidati al 30 settembre 2022 approvati dal Consiglio di Amministrazione del Gruppo riunitosi oggi. Il fatturato alla fine del mese di settembre è stato infatti di €467,7 milioni, in crescita del 30,5%. Il terzo trimestre ha fatto registrare un incremento delle vendite del 14,3%, chiudendo con un portafoglio ordini di €196,4 milioni, in aumento del 27,6% rispetto al corrispondente periodo del 2021. Nonostante il rallentamento della domanda in alcuni segmenti di applicazione (in particolare nei prodotti per la Gdo e per il mercato degli elettrodomestici), alla fine del mese di settembre, entrambe le Business Unit e si confermano in crescita: “Components” +36,1% (fatturato €266,8 milioni) e “Cooling Systems” +21,6% (€189,9 milioni).

Lu-Ve Group, fatturato in crescita alla fine di settembre

La domanda di scambiatori per il mercato delle pompe di calore è invece particolarmente vivace, con prospettive di crescita nei mesi a venire che rimangono estremamente positive; tuttavia la difficoltà di approvvigionamento sul mercato della componentistica elettronica e la carenza di personale qualificato per l’installazione finale, suscitano qualche incertezza da parte dei costruttori. Da evidenziare la forte crescita nel condizionamento riconducibile non solo al segmento delle pompe di calore (+159%), ma anche alla buona performance dei “chiller” e delle applicazioni per i “datacentre”. Merita una menzione speciale il segmento del trasporto refrigerato (+52%): un dato positivo frutto all’acquisizione di nuovi progetti, abbinata alla crescita della domanda complessiva. Dal punto di vista geografico, tutte le altre aree geografiche presentano crescite significative con il continente americano che quasi raddoppia il valore delle vendite nei primi nove mesi dell’anno. L’Italia, che rappresenta poco più del 20% del fatturato totale, è in crescita: oltre il 37%. Inevitabile la forte contrazione delle vendite (oltre il 30%) in Russia, Ucraina e Bielorussia (4,2% del totale fatturato).

Il “Margine Operativo Lordo (EBITDA)” è stato pari a €59,6 milioni
(12,7% dei ricavi) rispetto a €45,2 milioni (12,6% dei ricavi) dei primi 9 mesi del 2021. Nel conto economico, sono stati registrati €2,4 milioni di costi non rientranti nella gestione ordinaria: €0,7 milioni per consulenze per l’acquisizione della società Refrion S.r.l. e €1,7 milioni per il bonus straordinario riconosciuto ai collaboratori del Lu-Ve Group. Al netto dell’impatto di tali costi, non rientranti nella gestione ordinaria, l’EBITDA adjusted sarebbe stato pari a €62,0 milioni (nessun impatto di costi non rientranti nella gestione ordinaria nel 2021). La variazione dell’EBITDA adjusted rispetto all’EBITDA ai primi 9 mesi 2021 (+€16.8 milioni) deriva da: per €14,0 milioni dalla contribuzione sui volumi aggiuntivi e per la parte restante dall’aumento dei prezzi di vendita per €68,1 milioni al netto di €65,3 milioni di incrementi nei costi delle principali materie prime e degli altri costi di produzione. Il “Risultato netto del periodo” è di €45,5 milioni (9,7% dei ricavi), rispetto a €18,2 milioni dei primi 9 mesi del 2021 (5,1% dei ricavi). Applicando l’effetto fiscale ai costi non rientranti nella gestione ordinaria (€2,4 milioni), agli utili da partecipazione (€9,5 milioni), all’effetto netto della variazione positiva del fair value dei derivati e dell’impatto del costo ammortizzato (€9,0 milioni), il risultato netto dei primi 9 mesi del 2022 (“Risultato netto del periodo “adjusted”) sarebbe stato pari a €31,2 milioni (6,7% dei ricavi). La posizione finanziaria netta è negativa per €171,3 milioni (€121,9 milioni al 31 dicembre 2021) con una differenza di €49,4 milioni principalmente dovuta per €25,2 milioni agli investimenti, per €8,2 milioni alla distribuzione di dividendi, per €74,9 milioni all’incremento del capitale cassa circolante operativo (rettificato dai valori di Tecnair LV S.p.A. e del gruppo Refrion), per €12,6 milioni all’attività di acquisizione e cessione di partecipazioni, al netto di €18.8 milioni legati alla variazione degli altri debiti e crediti ed ai derivati e di circa €52,7 milioni di flusso positivo della gestione.

Normalizzando la posizione finanziaria netta, considerando l’incidenza del capitale circolante operativo sulle vendite degli ultimi 12 mesi, il dato al 30 settembre 2022 sarebbe stato negativo per €131,9 milioni. La posizione finanziaria netta al 30 settembre 2021 era pari a €137,8 milioni. Nel periodo 1° ottobre 2021 – 30 settembre 2022 il flusso di cassa della gestione rettificato delle componenti non operative è stato di circa €33,9 milioni. Il valore del portafoglio ordini alla fine del mese di settembre permette di immaginare un andamento del quarto trimestre 2022 sostanzialmente in linea con il trend dell’anno, malgrado i rallentamenti in alcuni segmenti di applicazione, principalmente dovuti all’incertezza geopolitica ed alle tematiche legate all’inflazione. Gli abituali strumenti di trasferimento delle variazioni dei costi ai prezzi di vendita fanno ritenere ragionevole l’obiettivo di difesa della marginalità media, anche nell’ultima parte dell’anno. Continua la tensione sugli approvvigionamenti di componenti elettronici, anche se la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, la flessibilità produttiva raggiunta e il ricorso a maggiori scorte di sicurezza hanno permesso e permetteranno di mitigarne in maniera importante l’impatto sulla capacità produttiva. Il Gruppo monitora con attenzione l’andamento della crisi tra Russia e Ucraina. L’importante diversificazione geografica delle vendite fa sì che al 30 settembre 2022 l’esposizione del Gruppo in quest’area sia pari al 4,2% circa in termini di fatturato e al 3,1% in termini di portafoglio ordini. Da segnalare, infine, che nel mese di ottobre è stata ottenuta la certificazione Eurovent per i gas coolers ad anidride carbonica (prima azienda al mondo ad ottenere questo risultato).
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